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A quelle domande di Taeyong rimasi letteralmente impassibile.

Eravamo ancora lì sul mio letto, lui era sdraiato ed io ero sopra di lui a fissargli incredula ogni dettaglio del suo viso perché proprio non riuscivo a credere che quella situazione si fosse ripresentata davvero.

Eravamo soliti restare in camera mia in passato perché ormai era diventata il nostro posto quando volevamo stare soli e in disparte dagli occhi del mondo che pesavano come macerie sulle nostre spalle.
Tornavamo lì quando desideravamo soltanto silenzio, tranquillità e i battiti dei nostri cuori.

Non facevamo nulla di speciale, probabilmente ma per noi lo era.
Eravamo solo noi, lì, l'una nelle braccia dell'altro a raccontarci cose, a giocare come due bambini, a prenderci in giro, a viverci e a sorriderci.
Poteva non essere nulla per qualcun altro ma per noi era semplicemente cura per l'anima.

Vedere i nostri sorrisi accendersi, le sue labbra che piano stampavano dolci e teneri baci impacciati sulla mia testa, mentre con le mani poi iniziava ad accarezzare il mio viso o a giocare con i miei capelli mi faceva sentire completa, come se ogni suo più piccolo tocco o gesto fosse tutto ciò che serviva alla mia anima per rendermi completamente un'umana con delle emozioni e non più con il cuore difettoso o disinstallato o addirittura perso chissà dove.

Taeyong era letteralmente il mio cuore, la ragione dei miei battiti, dei miei sorrisi e del mio voler continuare a stare al mondo e non potevo più nasconderlo a me stessa.
Per tutto il tempo che eravamo stati lontani non desideravo più vivere o fare qualsiasi cosa in modo normale, non avevo mai più avuto l'esigenza di essere felice da quando ci eravamo persi ma ritrovarlo fece sì che il destino decidesse cosa fosse più giusto per me, per noi.

Quella sera però fu diverso.

La luce nei suoi occhi sembrava più luminosa che mai e il suo sorriso non smetteva di nascere ogni volta in cui i suoi occhi teneri si posavano su ogni parte di me, come se fossero curiosi di vedere sempre un dettaglio nuovo, così tanto che sentivo i suoi occhi come spilli su di me ma riuscivo a percepire anche la tenerezza del suo sorriso e quel piccolo schiudersi per un attimo delle sue labbra come se volesse dirmi qualcosa ma gli era rimasto bloccato tra la gola, l'anima e i pensieri.

Ma non so che cosa scattò dentro di me, forse era l'imbarazzo, forse ero incredula, forse non sapevo neppure io che cosa stessi facendo che a quel punto mi alzai e decisi di spostarmi poco più lontana da lui.

« Perché ti sei allontanata? » mi chiese sedendosi, poggiandosi allo schienale del letto.

« Non riesco a capire come mi sento in questo momento. » dissi, voltandomi appena per guardarmi allo specchio.

« Mi sento.. non lo so. » aggiunsi sempre più confusa, alzandomi completamente dal letto.

« Sento il mio cuore andare troppo veloce come se volesse scappare lontano per non farsi più ritrovare. » dissi ancora, non sapendo se fosse un bene o un male sentirmi in quel modo.

« Non riesco a capire se mi piace questa sensazione o mi infastidisce. » lo guardai.

« Perché non vieni qui? Magari lo scopriamo. » mi indicò di sedermi di fronte a lui e così mi appoggiai nuovamente sul letto reggendomi sulle ginocchia avvicinandomi piano piano.

« Ancora più vicino. » sorrise ed io mi spostai di appena un millimetro.

« Aish, perché?! » rise ma infondo stava iniziando un po' a disperarsi dentro di sé, così decisi di avvicinarmi ancora un pochino ma senza arrivare proprio di fronte a lui, così allungò entrambe le braccia cercando di prendermi ma io fingevo di indietreggiare fino a che non decise di avvicinarsi, di prendermi e portarmi totalmente di fronte a lui.

« Ora va un po' meglio. » disse, iniziando ad osservare ogni angolo del mio viso sempre più da vicino mandandomi l'anima in fiamme.

« Solo un po'? » gli chiesi.

Lui sorrise appena ma evitò la mia domanda cambiando totalmente discorso.

« Sai, quando siamo ritornati a casa all'alba ho cercato di dormire e ho fatto un sogno. » disse facendomi poi sedere completamente su di lui, appoggiandomi entrambe le mani sui fianchi, perdendosi poi nei miei occhi e il mio cuore iniziò a farsi strada sempre più nelle mie costole quasi come se fosse il più veloce dei corridori durante una gara nel momento in cui prende la rincorsa per poi lanciarsi via, sempre più veloce e lontano.
Rimbombava tutto dentro di me, nelle mie vene, nella mia anima e non c'era verso di riportare tutto alla sua normale frequenza perché ogni volta in cui i miei occhi si scontravano con gli occhi di Taeyong un uragano si impossessava completamente di me, facendomi quasi rabbrividire solo all'idea di aver le mie labbra così vicine alle sue ancora una volta.

« Cosa hai sognato? » cercai di restare lucida.

Mi accarezzò il viso, una ciocca di capelli e poi il labbro inferiore con il suo pollice sinistro com'era solito fare.

« Eravamo proprio così, in questa stanza e tu.. tu mi guardavi. » si fermò, quasi come quando la gola inizia a bruciare e a farsi troppo stretta perché vorresti piangere ma allo stesso tempo sembrava felice e gli occhi gli brillavano come se fossero i diamanti più belli mai creati prima.

« Mi guardavi un po' come facevi di solito.
Quasi come dire.. incantata, come se stessi guardando la più bella delle opere d'arte nel tuo museo preferito o semplicemente l'ottava meraviglia del mondo. » concluse poi il discorso.

In quel momento non potevo non arrossire, oltre il mio cuore e la mia anima sentivo anche il viso andarmi in fiamme e non sapevo che cosa dire, ero soltanto imbarazzata e lui lo aveva notato.

« Beh magari non pensi davvero questo di me quando mi guardi ma la cosa che mi piace ancora di più è che mi fai sentire proprio così. Mi sento bello negli occhi tuoi. »

A quelle parole in realtà, forse tra i due, ero io che presto avrei iniziato a piangere ma sorprendentemente una lacrima iniziò a coprire il viso di entrambi, seguita poi dai nostri sorrisi uno più timido dell'altro e a quel punto l'unica cosa naturale che mi venne di fare fu nascondere il mio viso nell'incavo del suo collo.

Il suo cuore iniziò a battere così forte nelle mie costole, praticamente la sensazione più bella mai provata in vita mia, forse la più difficile da spiegare ma la più confortante per ogni centimetro del mio essere.
Ricordavo di aver provato grandi emozioni insieme a lui ma mai come in quel momento, così tanto che avrei voluto restare così per sempre ma sembrava ingiusto non rispondergli e così cercai di alzare appena un po' il viso, restando tra i paraggi del suo collo e cercai di rispondergli.

« Tu invece che cosa pensi quando mi guardi? » gli chiesi.

« Beh, forse sono io quello che non accetta che prima di te ci siano non una ma ben sette meraviglie. Tu per me potresti essere la prima, se non proprio l'unica. » disse, rendendomi ancora più imbarazzata.

Poggiai la testa sulla sua spalla mentre con una mano gli accarezzai una guancia, piano il naso, poco a poco il mento, poi sentì le sue labbra baciarmi dolcemente il palmo in ogni angolo e poi si voltò verso di me per baciarmi entrambi gli occhi e le lacrime, sorridendomi senza fine.

« Pensi davvero questo? » gli chiesi con la voce tremante.

« Penso davvero questo. » mi sorrise.

« E tu ti senti la più bella quando ti specchi nei miei occhi? » mi chiese.

A quella domanda stranamente riuscì a rispondere con leggerezza.

Avevo sempre avuto un pessimo rapporto con me stessa, con il mio corpo, con il cibo, con qualsiasi minima cosa riguardasse me, anche un po' a causa sua.
Non mi ero mai piaciuta, continuavo ad essere costantemente una delusione per me stessa, mi detestavo ma con Taeyong in quel momento non pensavo più a nulla.

« Non credo di essere la ragazza più bella ma non so spiegarlo, sto iniziando a vedermi realmente speciale ai tuoi occhi pur non avendo nulla di speciale in realtà. »

« Speciale è il fatto che esisti e la tua esistenza rende migliore la mia. » mi baciò la fronte.

« Anche se non sceglierai mai di ritornare con me sappi che sono molto contento di essere qui con te adesso. » aggiunse.

« Lo sono anche io. » gli risposi, restando tra le sue braccia fino al mattino seguente.

I was born to love you | YANGYANG Kde žijí příběhy. Začni objevovat