𝐎𝐭𝐭𝐚𝐧𝐭𝐚𝐧𝐨𝐯𝐞

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Celeste

Mancavano due giorni alla finale e non sapevo se esserne felice o meno...

Negli ultimi giorni avevo finito il mio ultimo pezzo, "tribale" prodotto da Zef, che la produzione era fortunatamente riuscita ad inserire nella scaletta del mio ep.

In settimana la produzione, ci aveva informato delle varie richieste da parte delle case discografiche, che desideravano lavorare con noi.

Avevo ricevuto contratti da parte di alcune big, ma avevo preferito firmare con la 21co, che era strettamente legata alla scuola di amici.

Quella proposta mi aveva fatto moltissimo piacere, infatti non avevo esitato a scegliere. Sapere che avrei continuato a lavorare in questo ambiente mi rendeva particolarmente felice.

Anche Luigi e Alex, avevano firmato per la 21co, ciò significava che avrei potuto passare altro tempo in più con il mio ragazzo.

«Celeste devi andare in sala relax» mi disse Laura dagli altoparlanti, facendomi annuire in direzione della prima telecamera che mi era capitata nel raggio visivo.

Così indossai il piumino nero della Freddy, che ci era stato dato dalla produzione a inizio percorso, e mi ero avviata in sala relax.

Una volta dentro andai a sedermi davanti alla televisione, aspettando di essere chiamata per andare a lezione, ma Laura mi disse di andare a prendere il cartoncino blu sul tavolo.

«Cara Celeste, in maglia d'oro qui si cerca un gran tesoro; stai iniziando l'avventura e non devi aver paura. Dalla relax partirai, prova ad evitare guai, ora corri nella stanza dei biscotti della danza» lessi ad alta voce il contenuto della lettera, trattenendo le risate.

«Ehm... dei biscotti della danza... che è la sala quattro, perché Luca prendeva sempre gli oreo da là» ragionai ridendo, al ricordo di Luca.

Così con ancora il cartoncino in mano, mi avviai verso la sala quattro, rendendomi conto una volta dentro, di aver indovinato.

«Questa scuola musicale ti permette di imparare, puoi cantare e puoi suonare, ma puoi anche registr- vabbè sala nove ho capito»

Allora correndo percorsi il corridoio e svoltai a destra, raggiungendo la sala registrazioni.

Diedi un'occhiata veloce al cartoncino appoggiato sul leggio e scoppiai a ridere per quanto fosse complicato solo leggerlo.

«Allora... i nani di Biancaneve meno il numero dei finalisti, più i Beatles, più i giorni di novembre, meno i segni zodiacali, meno Luigi
— lessi ridendo —, meno le edizioni di amici. No cavolo questa é difficile, ho bisogno di una calcolatrice sennò non esco più da qua dentro» mi portai le mani tra i capelli, ridendo per l'assurdità della situazione.

«Quindi: uno, perché sette meno sei fa uno, più i Beatles che erano... quattro, quindi cinque. I giorni di novembre- aspè c'era la filastrocca: trenta giorni a novembre- quindi siamo a trentacinque, meno dodici» feci la sottrazione aiutandomi con le dita, risultando decisamente ridicola.

«Trentacinque meno dodici, che sono i segni zodiacali, fa ventitré. Ventitré meno Luigi... ma in che senso, intendete l'età o la persona singola?» chiesi invano in direzione della telecamera, ricevendo in risposta l'assoluto silenzio.

«Vabbè facciamo meno uno, quindi ventidue, meno le edizioni di amici, che sono vent- ventuno, quindi... uno! Quindi sala uno? Tutto questo per andare in sala uno?» mi chiesi ridendo.

Ma lasciai stare tutto e correndo raggiunsi la prima sala, trovando un altro cartoncino poggiato sul pianoforte.

«Il tuo premio si avvicina. E menomale... scova un'altra porticina. Per trovare la risposta la domanda è bella tosta, ora pensa al tuo Luigino che è ancora al tuo cospetto, quante volte con coraggio ha affrontato il ballottaggio?» lessi confusa.

𝐓𝐢𝐞𝐧𝐢𝐦𝐢 𝐒𝐭𝐚𝐧𝐨𝐭𝐭𝐞 || 𝐋𝐮𝐢𝐠𝐢 𝐒𝐭𝐫𝐚𝐧𝐠𝐢𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora