𝐒𝐞𝐭𝐭𝐚𝐧𝐭𝐚𝐬𝐞𝐭𝐭𝐞

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Celeste

Ero appena tornata a casa dopo le ultime lezioni prima della puntata e avevo avuto giusto il tempo di fare una doccia, prima di andarmi a buttare sul divano.

«Forse si è per quello» disse poco più lontano, una voce inconfondibile, la sua.

«A chi ti sei legato di più qua dentro?» domandò invece poco dopo, una voce metallica, quella di Maria.

Mentre continuavano a parlare, mi ero alzata e a passo lento, mi stavo dirigendo nella sua camera, ovvero da dove provenivano le voci.

«Eh beh Fra, poi i vecchi: Guido... c'era anche Matthias e Celeste, ma questo era scontato» rise ancora una volta.

«Che vi raccontate?» domandai interrompendo la conversazione, spostando l'attenzione su di me.

«È arrivata l'impiccetta» scherzò Maria, facendo sorridere Luigi.

«Me lo aspettavo» disse poi, facendomi segno di andarmi a sedere tra le sue gambe divaricate sul letto.

«Parlavamo di tutto, in generale» rispose alla mia domanda precedente Maria, dopo avermi vista seduta.

Nel frattempo avevo poggiato la schiena al petto di Luigi, e lui mi aveva circondato i fianchi con le braccia.

«Tra di voi come va?» chiese la donna, facendomi risvegliare dai miei pensieri.

«Bene?» domandò Luigi, sporgendosi avanti per guardarmi negli occhi, facendomi annuire mentre sorridevo.

«Si va bene — ripetè convinto — abbiamo risolto da poco e siamo ritornati quelli di prima» ridacchiò aumentando la stretta.

«Ho visto... avete anche avvicinato i letti» scherzò alludendo a quello che avevamo fatto qualche sera fa.

«Si almeno dormiamo vicini» ridacchiai, portandomi una ciocca di capelli dietro le orecchie.

«Come se vicini non ci state tutto il giorno»

«Non ne abbiamo mai abbastanza» risposi ironica, facendo vibrare il petto di un Luigi che se la rideva.

«Sapete? Siete proprio belli insieme, sinceramente all'inizio credevo che saresti andata a finire con Luca, poi è arrivato Luigi ed è cambiato tutto» ammise, della serie viva la sincerità.

«Non dire così Marì, sennò poi non parla più né con me né con te» scoppiai a ridere, dopo avergli rivolto uno sguardo divertito.

«Giusto scusate. Però a parte tutto si vede che vi trovate bene insieme e che vi amate, e non c'è cosa migliore di questa»

«Sono felice» ammisi sospirando.

«Anche io, tanto» seguì Luigi, spostando una mano sulla mia coscia.

«E come vi trovate insieme?» chiese Maria, portando avanti la conversazione.

«Credo che in un contesto del genere sia difficile riuscire a conoscere a fondo una persona, e noi come pochi altri ce l'abbiamo fatta e penso di parlare a nome di entrambi se dico che è stato tutto così spontaneo e ci siamo trovati. Sto bene con lui, sono felice e lo amo» sorrisi in direzione della telecamera, riflettendo poi sul fatto che avrebbero messo sicuramente questa scena nel daytime e papà l'avrebbe vista.

«E tu invece? Come ti trovi?» rivolse la domanda a Luigi, che non aveva risposto.

«Benissimo. Sapere che quando mi sveglio c'è lei, mi da una consapevolezza in più. Stiamo bene insieme, siamo felici e rifarei tutto da capo altre mille volte» confessò, facendomi velare gli occhi di lacrime.

𝐓𝐢𝐞𝐧𝐢𝐦𝐢 𝐒𝐭𝐚𝐧𝐨𝐭𝐭𝐞 || 𝐋𝐮𝐢𝐠𝐢 𝐒𝐭𝐫𝐚𝐧𝐠𝐢𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora