𝐓𝐫𝐞𝐧𝐭𝐚𝐬𝐞𝐢

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Celeste

«Cantanti in sala relax» smisi di fare colazione, andai a prendere il giacchetto e senza aspettare nessuno andai in sala.

«Lele fermati un po', aspettaci!» mi urlò dietro Luca, per un attimo temei che stesse con Luigi, quindi mi ritrovai a trattenere il respiro, ma fortunatamente stava solo con Tommaso.

Percorremmo tutto il tragitto fino alla sala sette in silenzio, stavo in mezzo ad entrambi e Luca come al solito, aveva un braccio attorno al mio collo.

«No, no ma non è possibile» alzai lo sguardo da terra e guardai i due ragazzi confusa.

Luca mi indicò la lavagna bianca vicino al televisore della sala relax, e lessi "verifica di solfeggio", non era male dai; diciamo che me la cavavo.

«Vabbè dai si può fare» mi tolsi il giacchetto e mi appoggiai alla panca vicino al tavolo.

«No ma cos'è sta roba» disse Simone entrando in sala seguito da: Alex, Albe e Luigi...

«Vabbè dai si può fare» mi voltai di scatto verso di lui. Aveva appena detto la stessa cosa detta da me qualche secondo prima.

Guardai Luca e Tommaso che si comportavano da cretini ridendo, facendo anche dei cuori con le mani. Si, mi stavamo prendendo in giro.

«Posso farti una domandina?» mi si avvicinò Albe ed io annuii.

«Il tre quarti come si suddivide? Uno, due, tre, quattro, cinque e sei» mosse le mani a seconda del tempo che stava dando alla nota.

«No è uno, due, tre e...» spiegai lentamente cercando di farglielo capire, mentre avevamo gli occhi di tutti addosso.

Si erano fatte le nove, quindi andammo tutti insieme in sala tre, dove ci aspettava il professore specializzato in solfeggio, Giovanni.

«Buongiorno ragazzi! Vedo che siete di ottimo umore!» ci stava palesemente prendendo in giro, infatti mi misi a ridere.

«Che ti ridi tu, io qua prendo non classificabile» sussurrò a denti stretti Alex, nel mio orecchio.

«Dai ti aiuto io» dissi solamente, poggiando la testa sulla sua spalla.

«Faremo una verifica sulle cose che abbiamo, fatto fino ad oggi» a quelle parole sentii Alex sbuffare vicino a mio orecchio e ridacchiai.

«C'è dal day one fino ad oggi?» domandò Luca per ricevere conferma, e la risposta fu ovviamente affermativa.

«Iniziamo da Simone, però vi dico già che questa interrogazione avrà dei voti e da questi voti, nascerà una classifica, che porterà a delle conseguenze»

Inutile dire che fece un disastro, infatti tornò a casa con un 4.

Proseguì poi con Luca, tutti quanti ci ammazzammo dalle risate, questo ragazzo viveva la vita un uno stato completamente confusionario. Anche lui tornò a casa ma con un 5.

Chiamò Nicol, che rispose correttamente a quasi tutte le domande, ma prese comunque 5,5.

Venne interrogato Albe che si diede del pirla da solo, prendendo poi 6-.

«Alex, buongiorno. Grazie di essere tra noi» si risvegliò il ragazzo accanto a me e tolsi la testa dalla sua spalla per permettergli di stare in piedi.

«Può anche farle semplici comunque eh» disse con la sua solita sfacciataggine.

«Dimmi due singole note per riempire la battuta di sei ottavi»

«Era dodici biscrome?» era riuscito a sbagliare una delle domande più semplici, purtroppo non potevo parlare, anche perché Giovanni mi stava letteralmente fissando.

La sua interrogazione andò avanti e riuscì a rispondere correttamente, ad una sola domanda e a solfeggiare quasi correttamente.

«Facciamo un otto?»

«Diviso quanto?» chiese il professore intento a scrivere il voto sulla lavagna, ovvero un 5+.

Toccò poi a Tommaso che già alla prima domanda disse di non ricordare la risposta, ovviamente lì scoppiai a ridere. Prese un 6, buono dai.

La sala si era quasi completamente svuotata, rimanevamo io, Rea e Luigi...

Rea si offrì volontaria e tornò a casa con un 7- e di conseguenza rimanemmo solo io e Luigi, sembrava che il destino oggi mi remasse contro.

Giovanni chiamò Luigi e a me stava già salendo l'ansia per dopo, visto che sarei rimasta da sola in sala con lui.

Fece un interrogazione a dir poco impeccabile infatti si prese un otto pieno.

«Dai aspetto qua sennò le prende l'ansia» disse lui dopo aver saputo il voto.

Per un attimo rimasi senza fiato, con quale coraggio voleva assistere alla mia interrogazione.

«Va bene allora Celeste, chi ha inventato le note?»

«Guido D'Arezzo» risposi prontamente.

«Ok bene quanto vale una semibreve col punto» se la semibreve valeva quattro quarti e il punto aumentava il suo valore di metà, la risposta era sei quarti.

«Sei quarti» diedi voce ai miei pensieri, quando scoprii che la risposta fortunatamente era corretta.

Giovanni si mise dietro al pianoforte e suonò una nota, chiedendomi poi di dirgli quale fosse.

Nel frattempo sentivo lo sguardo di Luigi bruciarmi addosso, ma cercai di non farci molto caso, anche se era una cosa letteralmente impossibile.

«Ehm... Intervallo di quarta... Giusta»

«Perfetto, adesso solfeggiamo un po'» Luigi mi passò il foglio che era vicino a lui e per un attimo le nostre mani si toccarono, facendo ricoprire il mio corpo di brividi, le mie gelide e le sue calde come al solito.

Lessi le note accompagnandole con il movimento corretto della mano, fino a quando non mi dovetti fermare.

«Va bene, sei stata molto brava anche tu otto» scrisse il voto sulla lavagna alle sue spalle, lo salutai e uscii dalla sala con Luigi alle calcagna.

«Ti puoi fermare un attimo, per favore?» mi fermò, stringendomi leggermente il polso con la mano.

«No, adesso devo andare a lezione, sennò faccio tardi» mi liberai dalla sua presa, quasi come se mi fossi scottata e andai in sala relax a prendere lo zaino per andare a lezione.

~

Ero in sala da quasi tre ore buone, a provare l'assegnazione di Anna, che insieme a Rudy avevamo deciso di accettare.

«Cele aspetta, fermati un attimo. Se canti così non trasmetti niente, sembri apatica, devi essere quasi incazzata mentre la canti ok? Riproviamo»

Cantai stavolta, incazzata, come mi aveva chiesto da fare Raffa. Ci misi dentro tutto l'odio che stanno provando nei confronti di lui, gli stavo permettendo di farmi crollare e non potevo permettermelo.

«Adesso andava meglio, domani vieni qua un po' prima che la riproviamo ok?» annuì solamente e la salutai tornando in casetta affranta.

Non potevo permettermi di stare in queste condizioni per un ragazzo, ero venuta qui per cantare, nient'altro.
Poi ci si è messo di mezzo lui e tutte le barriere che avevo messo su nell'ultimo anno erano crollare rovinosamente, dovevo solo liberare la mente e non lasciarmi condizionare da fattori esterni, dovevamo essere solo io e la musica niente di più niente di meno.

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nota autrice

Ai ai ai, ancora niente pace per questi due!
Anyway rieccoci qui con la trentaseiesima parte!
Verifica di solfeggio questa volta. Ve la ricordate?
Luigi inaspettatamente decide di aspettare Celeste, per la sua interrogazione, poi tenta di parlarle ma lei non è della stessa idea quindi scappa a lezione, ovviamente andata male..,
Risolveranno? O continueranno così ancora a lungo?
Se vi ha fatto piacere leggere il capitolo, lasciate una stellina!
Scusatemi se in questi giorni non ho postato ma sono stata fuori tutto il weekend❤️

𝐓𝐢𝐞𝐧𝐢𝐦𝐢 𝐒𝐭𝐚𝐧𝐨𝐭𝐭𝐞 || 𝐋𝐮𝐢𝐠𝐢 𝐒𝐭𝐫𝐚𝐧𝐠𝐢𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora