𝐂𝐢𝐧𝐪𝐮𝐚𝐧𝐭𝐮𝐧𝐨

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Celeste

Quella mattina mi ero svegliata con una bella notizia, dovevamo fare la lista dei regali che avremmo voluto fare ad ognuno.

Andai di corsa in cucina, per andare a prendere il foglio con sopra il mio nome. Impiegai circa un'oretta a scegliere cosa regalare alle persone con cui avevo legato di più, ma alla fine ce l'avevo fatta.

Chiusi il foglio nella busta nera e controllai sul televisore gli orari per utilizzare i telefoni; fortunatamente tra due minuti sarebbe toccato a me, quindi andai a prenderlo da dentro la scatola.

«Ao ma sei viva» mi rispose Ambra. Appena la viso scoppiai a ridere, aveva i capelli legati in qualcosa di indecifrabile, la maschera per il
viso verde e aveva appena tolto dalle labbra lo scrub.

«Che te ridi sce'?»

«Sei buffa» le dissi solamente. Era un po' che non la sentivo per chiamata e mi era mancata tanto.

«Se se vabbè, mi sa che dobbiamo parlare di alcune cosine faccia a faccia io e te no?»

«Cosa?» feci la finta confusa, sapendo benissimo dove sarebbe andata a parare.

«Dobbiamo parlare di te e qualcun altro, non so se ce l'hai presente, Luigi mi sembra...» alzò goffamente le sopracciglia, coperte interamente dalla maschera, facendomi ridacchiare.

«Sono pronta. Che vuoi sapere?» le chiesi, sistemandomi meglio sul divanetto sul retro.

«Ho un po' di domande... bacia bene? Vi siete già dati un bel limone? È un bravo fidanzato? Ma sopratutto, ti tratta bene vero? Sennò non ci metto niente a venire là e spezzargli le gambine» concluse guardandomi con sguardo minaccioso.

«Con calma, non scappo. Queste domande mi stanno mettendo in imbarazzo Ambra»

«Come ti pare, ma io ho il diritto di sapere!»

«Che palle che sei... si bacia bene, alla seconda mi rifiuto di risponderti, no- no te lo scordi. È bravo e si comporta bene, mi piace tanto...»

«Prego? Chi piace a chi?» uscì fuori il diretto interessato, con già una sigaretta tra le labbra.

«È solo la terza dai» mi guardò facendo gli occhi dolci, dopo aver visto il mio sguardo fulminante.

«Cele' ma che stai a fa?» mi risvegliò Ambra, dopo avermi vista impegnata nel parlare con qualcuno.

«Ma chi è?» mi chiese invece Luigi, che si stava avvicinando per vedere lo schermo.

«È Luigi» la vidi correre di corsa in bagno e rivolgere il telefono verso il soffitto; collegai tutto qualche secondo dopo, quando sentii il rumore dell'acqua che scorreva, si stava togliendo la maschera.

Un classico...

Intanto Luigi si era avvicinato con l'intento di rubarmi un bacio a stampo, ma io mi scansai prima.

«Sai di fumo Lu'» feci una faccia schifata, dopo la sua confusa per il gesto prima.

«Mi devo andare a sciacquare la bocca per baciarti?» chiese ironico.

«Se vuoi un bacio si...» che sia chiaro, stavo scherzando; anche se puzzava di fumo lo avrei baciato comunque, ma lui mi aveva preso sul serio ed era scappato dentro.

«Ok ci sono, mi sciolgo la cipolla e ho fatto» concluse inquadrandosi nuovamente, senza alcun residuo di maschera.

«Ma do sta?» chiese spostando lo sguardo sul telefono, vedendo che ero sola.

𝐓𝐢𝐞𝐧𝐢𝐦𝐢 𝐒𝐭𝐚𝐧𝐨𝐭𝐭𝐞 || 𝐋𝐮𝐢𝐠𝐢 𝐒𝐭𝐫𝐚𝐧𝐠𝐢𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora