𝐂𝐢𝐧𝐪𝐮𝐚𝐧𝐭𝐚𝐜𝐢𝐧𝐪𝐮𝐞

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Celeste

Era finalmente arrivato il 31 dicembre, la vigilia di capodanno.

«Dobbiamo fare il menù, Cele mi devi dare una mano, sennò qua quando affitto...» mi richiamò Nicol, mentre passavo dalla cucina.

Senza dire niente mi sedetti di corsa al suo fianco, sapeva quanto mi piacesse mangiare e proponendomi ciò, non aveva fatto altro se non invitarmi a nozze.

«Allora l'abbacchio è d'obbligo, poi i fritti e le verdure grigliate» misi subito in chiaro, posizionando i palmi delle mani sul tavolo.

«Non so poi potremmo farci una bella pizza, una parmigiana e i peperoni al forno» subito cominciai a scrivere tutto sul foglio, che mi aveva precedentemente passato.

«Fate anche patate e salsicce vi prego» congiunse le mani davanti a sé Luca, posizionandosi davanti a noi.

Finimmo il menù che alla fine era questo:
-pizza
-patate e salsicce
-abbacchio
-fritti misti
-parmigiana
-peperoni
-verdure grigliate

Almeno così avevamo accontentato tutti e nessuno avrebbe avuto niente da ridire.

~

La sera si stava avvicinando sempre più velocemente, ed era arrivato il momento di iniziare a prepararsi per la fatidica cena.

Mi preparai in camera solo con Serena, solo perché Carola aveva iniziato ad allontanarsi dopo Natale e ancora non avevo capito il perché.

«Secondo te come mi sta questo Sere?» girai verso di lei la stampella, che teneva su un tailleur azzurro acceso, composto da: pantaloni a palazzo, un top a fascia e una giacca, tutti del medesimo colore.

«Oddio che bello! Staresti una favola secondo me, poi già lo vedo che ti fascia benissimo tutto. Mettilo subito!» esclamò euforica, finendo di passarsi il mascara sulle ciglia.

«Vado vado» ridacchiai, dirigendomi nel bagno della stanza verde, quella accanto alla nostra.

Feci una doccia veloce e indossai il tailleur, lasciando da parte la giacca. Subito dopo tornai in camera e la trovai vuota, dato che Serena aveva finito di prepararsi e Carola se ne era andata chissà dove.

«Ti sta bene l'azzurro» sobbalzai ma non lo direi tanto a vedere, quando qualcuno decise di fare irruzione nella camera, poggiandomi le mani sui fianchi.

«Avevi dubbi?» feci la spavalda, cercando di ignorare le vibrazioni nel mio basso ventre.

«No» mi sussurrò all'orecchio, facendomi rabbrividire.

«Se non ti dispiace io mi starei truccando e tu mi distrai» lo guardai in faccia dallo specchio, tornando a cercare il correttore.

«Ah adesso ti distraggo?» sorrise maliziosamente, continuando ad accarezzarmi i fianchi.

«Ti prego smettila, fammi finire qua e poi facciamo tutto quello che vuoi» dopo poco spalancai gli occhi, rendendomi conto di quello che avevo appena detto.

«Tutto quello che voglio? Ma proprio tutto tutto?» infatti non esitò un attimo a cogliere il doppio senso della frase, che avevo detto poco prima.

«Dai falla finita scemo! Poi ci pensiamo adesso devo truccarmi»

«Non ce ne è bisogno» disse dopo avermi vista mettere qualche punto di correttore qua e là.

«Cosa?»

«Sei bellissima anche senza trucco, per me potresti venire di là senza niente in faccia...» mi girai a guardarlo negli occhi e gli posai una mano sulla mandibola.

𝐓𝐢𝐞𝐧𝐢𝐦𝐢 𝐒𝐭𝐚𝐧𝐨𝐭𝐭𝐞 || 𝐋𝐮𝐢𝐠𝐢 𝐒𝐭𝐫𝐚𝐧𝐠𝐢𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora