𝐎𝐭𝐭𝐚𝐧𝐭𝐚𝐬𝐞𝐭𝐭𝐞

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Celeste

Era arrivato il giorno della semifinale... ciò significava: o dentro o fuori. Stavolta non ci sarebbero stati sconti per nessuno, era arrivato il momento di vedere chi sarebbe arrivato fino alla fine.

Quella volta scelsi di indossare un tailleur viola, composto da un blazer doppiopetto e una gonna del medesimo colore, che mi arrivava fino al ginocchio, mentre sotto avevo messo una canottiera bianca, infilata nella gonna un po' sblusata. Infine come dalla prima puntata, avevo indossato delle décolleté nere, mentre i capelli erano stati arricciati con il ferro.

«Sei pronta?» mi venne a chiamare Luigi, mentre finivo di sistemarmi i capelli davanti allo specchio della nostra stanza.

«Diciamo...» sospirai prendendolo per mano, per raggiungere gli altri in cucina, pronti per raggiungere lo studio.

«Che succede?» mi chiese passandomi un braccio dietro le spalle, mentre percorrevamo la solita strada.

«Questa potrebbe anche essere l'ultima volta che faccio questa strada» alzai le spalle, rivolgendo per un attimo lo sguardo al cielo sopra le nostre teste.

«L'ultima volta che la farai sarà la prossima settimana, perché tu in finale ci arrivi» inchiodò sull'asfalto, facendo fermare anche me, solo per guardarmi negli occhi.

«Lo spero, ma non ne sono molto sicura» conclusi il discorso, passandogli un braccio dietro alla schiena, per tenerlo più vicino a me.

Raggiungemmo lo studio, forse per l'ultima volta, e prima di fare la nostra entrata, formammo un cerchio, mettemmo le nostre mani una sopra l'altra, pronti per gridare il solito rito scaramantico 'merda, merda, merda'.

Quella volta ci andammo a sedere tutti quanti a bordo palco, affiancati dai nostri professori, e attendemmo che Maria e i giudici, facessero il loro ingresso in studio.

«Voi sette invece vi mettete qua» disse Maria, facendoci vedere dove ci saremmo dovuti posizionare.

«Avremo cinque finalisti, quindi cinque ragazzi che indosseranno questa»

Dopo le sue parole il palco si illuminò di oro, il led davanti a noi si aprì, lasciando spazio ad una maglia gigante dove c'era scritto 'sei in finale'.

Speravo con tutta me stessa di poter rivivere nuovamente quella scena, andando anche a prendere la maglia dorata, che mi avrebbe fatta diventare a tutti gli effetti una finalista.

«Ci saranno tre manche, e alla fine di ognuna ci sarà un finalista» spiegò ai giudici quelli che aveva già detto a noi in settimana, rimandandoci al posto.

«Rudy devi scegliere chi farai cominciare in questa prima manche tra Luigi e Celeste» si rivolse al mio professore, facendomi assumere un'espressione confusa.

«Direi che adesso comincia Celeste» affermò facendomi scattare in piedi, e raggiunsi il centro accompagnata dagli altri due cantanti: Albe e Alex.

«Mettetevi in posizione per cantare una parte dei vostri inediti: Celeste canterà "amare", Albe "mille voci" e Alex "senza chiedere permesso". Alla fine di ciò, i giudici esprimeranno il loro parere, per capire chi comincerà a schierare» tutti e tre annuimmo alle sue parole e mi posizionai alla destra di Albe.

Aspettai che finissero di cantare il riccio e Alex, per poi raggiungere il centro per cantare la mia parte di inedito.

"...Amare senza avere tanto
Urlare dopo avere pianto
Parlare senza dire niente
Come il sole, mi consolerà
Amare senza avere tanto
Urlare dopo avere pianto
È come l'aria che non finirà
Ogni volta che stai bene..."

𝐓𝐢𝐞𝐧𝐢𝐦𝐢 𝐒𝐭𝐚𝐧𝐨𝐭𝐭𝐞 || 𝐋𝐮𝐢𝐠𝐢 𝐒𝐭𝐫𝐚𝐧𝐠𝐢𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora