𝐕𝐞𝐧𝐭𝐨𝐭𝐭𝐨

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Celeste

«Ragazzi venite un attimo sulle gradinate, dobbiamo guardare un filmato, aspettiamo un attimo che rientra Albe» annunciò Andrea dagli altoparlanti.

Qualche istante dopo, tutti quanti non potemmo non notare Albe entrare di corsa in casetta, posare lo zaino e venire velocemente sulle gradinate.

Ero sdraiata sulla parte più alta, accanto a Luigi che aveva un braccio dietro la mia testa.

Partì il filmato, che ritraeva Luca e Serena fuori in giardino a parlare.
Rimasi sbalordita dalle parole di lui, cioè si era appena dichiarato a Serena? Questa non me l'aspettavo.

C'era chi aveva iniziato a supporre che fosse uno scherzo e chi invece, come Albe, che si dispiaceva per l'amore non corrisposto di Luca.

Qualche minuto dopo la fine del filmato entrò in casetta Luca, girando la testa dall'altra parte andando nella camera mia, di Carola e Serena.

Venimmo richiamati in gradinata e tutti cominciammo a guardare Luca sospetti, mentre lui continuava a fare il disinvolto.

Mentre Serena stava entrando in casetta, partì un filmato che la ritraeva impegnata a scrivere qualcosa su un foglio, che poi venne girato.

Era uno scherzo.

Scoppiammo tutti a ridere, iniziammo subito ad applaudire divertiti e albe iniziò a rincorrere luca giocosamente.

~

«Raga, ma sapete dove è Luigi?» chiesi mentre finivo di mangiare una fetta di ciambellone, appena sfornato da Serena.

«È di la in camera a studiare, mi sembra, perché?» rispose Guido confuso, forse dal mio improvviso interessamento.

«Vado a fare la sottona» scherzai, e cominciai a camminare verso la sua stanza, accompagnata dai vari applausi dei ragazzi.

Aprii lentamente la porta e mi stupii quando lo trovai a dormire, tranquillo come un angioletto.

Rimasi cinque minuti buoni a fissarlo indecisa sul da farsi, poi presi coraggio...

Mi avvicinai piano piano a lui, mi sedetti sulla parte libera del letto e iniziai ad accarezzargli la gamba con l'intento di svegliarlo.

«Cos'è? Che succede?» alzò la testa dal cuscino per guardarsi intorno, e quando mi vide iniziò a sorridere ancora mezzo addormentato.

«Posso mettermi qui?»

«Certo, dai vieni» si spostò sul lato sinistro del letto, e mi sdraiai accanto a lui in modo da essere faccia a faccia.

Mi beai di quella bellissima vista... un Luigi assonnato con il segno del cuscino sulla guancia, sorridente e dolce.

«Come mai sei qui?» chiese tirandosi su il cappuccio della felpa verde che indossava.

«Volevo stare con te, ti basta come risposta?»

«È sufficiente» mi avvicinai ancora di più a lui con il corpo, e lo guardai intensamente negli occhi.

Desideravo baciarlo.
per essere più chiari, lo volevo; lo volevo con la stessa intensità di un qualcosa che mi era dovuto senza se e senza ma. Osservavo i suoi occhi con imbarazzo, poi le labbra con desiderio e poi gli occhi e poi ancora quelle labbra da cui lo sguardo non si staccava più.

Mi avvicinai ulteriormente fino a sentire il suo respiro leggero sulle mie labbra, poggiai una mano sul suo petto, dove sentii il suo cuore battere ad un ritmo smisurato, proprio come il mio.

𝐓𝐢𝐞𝐧𝐢𝐦𝐢 𝐒𝐭𝐚𝐧𝐨𝐭𝐭𝐞 || 𝐋𝐮𝐢𝐠𝐢 𝐒𝐭𝐫𝐚𝐧𝐠𝐢𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora