𝐂𝐢𝐧𝐪𝐮𝐚𝐧𝐭𝐚𝐭𝐫𝐞́

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Celeste

Ieri alla fine non avevo più dato l'altro regalo a Luigi, dato che eravamo tutti presi dai festeggiamenti.

«Oi ti cerca Luigi» disse Luca entrando nella mia stanza, assonnato.

«E non può venire lui a parlarmi?»

«Ma che ne so io, mi ha chiesto di venirti a chiamare che ti doveva dare una cosa; boh non mi ricordo» concluse sbadigliando.

«Va bene Luchì, rimettiti a dormire» subito seguì il mio consiglio, e quasi corse in camera sua.

Prima di andare da Luigi, presi da sotto il letto il secondo regalo che avevo deciso di fargli, contenuto in una busta da lettera.

Passai per tutte le camere fino a che non arrivai nella sua, e lo trovai sdraiato sul letto a pancia in su, mentre fissava il soffitto.

«Ei eccomi» gli dissi una volta nella stanza, facendolo girare nella mia direzione.

«Vieni qua» disse battendo una mano, sulla parte vuota del letto.

Senza esitazioni, andai a sdraiarmi accanto a lui, poggiando la testa sul suo petto.

«Ieri non ho più fatto in tempo, quindi ti volevo dare l'altro regalo...»

«Immaginavo, anche io ho portato il mio» affermai felice, alzando verso l'alto la busta, iniziando a sventolarla.

«Tieni» sussurrò, prendendo una bustina lilla da sopra al comodino.

Posai la mia busta sulle cosce e aprii cautamente, la bustina che mi aveva appena dato.

Strappai l'adesivo che la chiudeva e dentro trovai una scatolina bianca rettangolare, con sopra scritto "a-more", conoscevo benissimo quel brand.

Gli girai di scatto verso di lui spalancando la bocca, facendolo iniziare a ridere e non potei non fare lo stesso.

Aveva una risata contagiosa, niente da fare...

Aprii la scatolina, trovandoci dentro un paio di orecchini, un bracciale e collana dorata con appeso un cuore messo al contrario, tipico del brand.

Sfilai la collana dalla scatola, mi portai i capelli davanti e la feci passare davanti al collo.

«Me la allacci?» gli chiesi, tenendo bene stretti tra le dita gli ultimi ganci della collana.

Non mi rispose, ma prese solamente i lembi della collana agganciandola, facendomi sentire il suo respiro caldo sul collo.

«C'è anche la lettera ma questa te le leggi per conto tuo» disse imbarazzato, grattandosi la nuca, mente mi passava una busta bianca.

«Questa è tua invece...» dissi mettendogli tra le mani, la busta bianca, contenente il regalo.

«Tu sei completamente pazza» affermò tirando fuori dalla busta due biglietti per il concerto dei Rolling Stones a Milano.

«Ma ti piacciono almeno?» me ne aveva parlato tanto e probabilmente se non glieli avessi comprati io, lo avrebbe fatto da solo.

«Certo che sì, ma te lo ridico: sei completamente pazza, chissà quanto ti saranno costati!»

«Manco tanto, anzi. Vabbè sono due così puoi andarci con chi vuoi, almeno non stai solo...»

«Mi sembra ovvio il fatto che ti venga con me. È il minimo Ce', grazie» si sporse verso di me, che mi ero ormai messa seduta, e mi abbracciò di slancio, facendomi cadere di schiena sul materasso.

«Niente» gli sussurrai all'orecchio, ricambiando la stretta.

Era incredibile il fatto che anche dopo un mese, l'effetto che mi faceva non cambiava mai...

𝐓𝐢𝐞𝐧𝐢𝐦𝐢 𝐒𝐭𝐚𝐧𝐨𝐭𝐭𝐞 || 𝐋𝐮𝐢𝐠𝐢 𝐒𝐭𝐫𝐚𝐧𝐠𝐢𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora