𝐒𝐞𝐭𝐭𝐚𝐧𝐭𝐚𝐪𝐮𝐚𝐭𝐭𝐫𝐨

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Celeste

«La squadra Zerbi Celentano in confessionale» ci stavamo chiamando per fare i nomi dei possibili eliminabili delle altre sue squadre.

«Mettiti qua» disse Luigi, battendosi i palmi delle mani sulle cosce, facendomi cenno di sedermi lì; cosa che non esitai a fare.

Mi allacciò le braccia intorno ai fianchi, e posò la testa sulla mia spalla sinistra.

«Io credo che eliminerei Dario, semplicemente perché Albe e Fra li ritengo più forti» dissi per ultima, dopo aver ascoltato i pareri degli altri.

«Qua sono d'accordo con Luigi, preferisco Serena che per me è davvero brava e mi arriva quello che vuole trasmettere» affermai convinta e subito dopo mi alzai in piedi, per tornare in cucina.

Il tutto si era poi concluso in una leggera discussione, creata giustamente dai più nominati.

~

«Ma dove vai vestito così?» domandai curiosa a Nunzio, dopo averlo visto per qualche giorno di fila vestirsi con giacca e camicia.

«Ah ma quindi voi non lo sapete» rispose più a sé stesso che a me, confondendomi ancor di più.

«Che cosa?»

«Sto facendo dei tutorial sulle danze latine per la Celentano» rispose fiero, facendomi scoppiare a ridere.

«Che ridi tu! Queste sono cose serie!» esclamò con il suo solito accento siciliano, che mi fece continuare a ridere.

«Ed è necessario vestirsi così?» domandai subito dopo essermi ripresa.

«Certo, per il savoir faire di Nunzio è più che necessario»

«Dai savoir faire vai a registrare questo fantastico tutorial, che quando torni in casetta ne riparliamo» lo squadrai per bene, facendolo ridere.

Subito dopo mi voltò le spalle e corse fuori, per andare in studio.

«Quando esco devo assolutamente guardarmi questi benedetti tutorial» mi imposi parlando tra me e me.

Mi dimenticai completamente di quel discorso, quando mi si accese la lampadina nel cervello, ricordandomi che Luigi sarebbe tornato a momenti da lezione, ed io avevo tanta voglia di vederlo, quindi andai in camera sua spaparanzandomi sul suo letto.

«Amore ma che hai fatto?» subito mi alzai dal suo letto quando entrò in camera, scoprendo gli occhi lucidi e le guance arrossate.

«Un po' di emozione» sospirò passandosi gli indici sotto gli occhi, per asciugarsi i residui delle lacrime.

«Vuoi una caramella?» mi affrettai a chiedergli.

«Si grazie» allora mi alzai velocemente, per andare a prenderla nella mia camera.

«Tieni» sussurrai sorridendogli, per poi sdraiarmi accanto a lui sul suo letto, poggiando la testa sul suo petto.

«Vuoi parlare un po'?» domandai mentre apriva la caramella, facendolo annuire.

«Mi è piaciuto il pezzo... non volevo piangere» ridacchiò, facendo riferimento al guanto di sfida che gli era stato mandato in settimana, dalla Cuccarini.

«Come non volevi piangere?» chiesi aggrottando le sopracciglia, mentre lo guardavo negli occhi.

«Eh mi sono emozionato» sorride teneramente, facendomi venire l'impulso di pizzicargli le guance.

«Amore ma è bellissimo! Sono felice per te» risposi sincera, posandogli una mano sul petto.

«Anche io... si sente che quello che ho scritto... lo sento» ridacchiò per il giro di parole appena fatto.

𝐓𝐢𝐞𝐧𝐢𝐦𝐢 𝐒𝐭𝐚𝐧𝐨𝐭𝐭𝐞 || 𝐋𝐮𝐢𝐠𝐢 𝐒𝐭𝐫𝐚𝐧𝐠𝐢𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora