𝐒𝐞𝐬𝐬𝐚𝐧𝐭𝐚𝐪𝐮𝐚𝐭𝐭𝐫𝐨

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Celeste

Non avevo dormito molto durante la notte, sia per il comportamento di Luigi, sia per il fatto che Alex ci avrebbe parlato.

E se si fosse stancato di me? Se volesse lasciarmi?
Non credo che riuscirei mai a sopportare una cosa del genere...

Ieri non ero riusciva a cenare, mi mancava l'appetito... e nonostante Luca e Alex, mi avessero portato un piatto di pasta, non ero riuscita a mangiare.

Dovevo cercare di non pensarci più di tanto, anche perché a distanza di una settimana sarebbe iniziato il serale e non potevo permettermi di avere distrazioni, gli stavo dando troppo potere...

Mi alzai dal letto e andai diretta in cucina, oggi avremmo scoperto quali sarebbero state le squadre del serale, anche se la mia era già certa.

«Buongiorno» dissi alle poche persone presenti, quando arrivai al bancone.

Mi feci una tazza di caffè, presi un pacco di biscotti e mi andai a sedere il più lontano possibile da tutti.

Il posto accanto a me, venne presto occupato da un Alex, con ancora il segno del cuscino sulla guancia.

«Ieri abbiamo parlato» disse solamente, facendomi smettere di bere il caffè.

«Che ti ha detto?» gli domandai subito, sorreggendomi la testa con le mani.

Ero pronta a tutto.

«Beh... sono stato diretto e gli ho chiesto subito perché ieri stesse con Carola e non con te; e lui mi fa e che adesso non posso stare con una mia amica? — borbottò, cercando di imitare la sua voce — e...»

«Sono diventati amici tutto insieme no?» lo bloccai, sospirando.

«È quello che gli ho chiesto, lui ha detto che sono sempre stati amici e non c'è nulla di male nel fatto, che ieri abbia deciso di passare del tempo con lei»

«Poi gli ho ricordato che stavano passando il tuo inedito mentre lui se ne stava con lei però... no non te lo posso dire» si bloccò, con ancora la mano a mezz'aria, che aveva precedentemente utilizzato come segno per non essere interrotto.

«Alex dai! Dimmelo!» sapevo che in quello che mi stava nascondendo non c'era nulla di buono, ma io volevo sapere.

«Ha detto che non è la prima volta che ti passano un inedito in radio, quindi non c'era bisogno di rimanere accanto a te, ha anche detto che è un po' confuso...»

«Stai bene Ce'?» si preoccupò, vedendo che continuavo a fissare il vuoto.

«Sto bene, ho soltanto un nodo allo stomaco, mi viene da piangere e vorrei gridare. Ma si sto benissimo» gli sorrisi con le lacrime agli occhi, che minacciavano di scendere.

«Che succede qui oh» si avvicinò Luca, quando avevo poggiato la testa sul tavolo.

«Le ho detto quello che ti stavo dicendo ieri a te» spiegò Alex.

«Andiamo fuori per favore?» chiesi con la voce incrinata, dopo aver visto Luigi arrivare in cucina.

I ragazzi annuirono e subito ci ritrovammo seduti sui divanetti del retro, come me che ero ormai scoppiata in lacrime.

«Non sono nessuno, nemmeno per me stessa...» sussurrai, ricevendo subito degli sguardi di traverso da parte di entrambi.

«Non le devi nemmeno pensare queste cose, sarà un momento un po' così, vedrai che smetterà di fare il coglione, può succedere che a volte ci si senta così» disse il napoletano, abbracciandomi.

𝐓𝐢𝐞𝐧𝐢𝐦𝐢 𝐒𝐭𝐚𝐧𝐨𝐭𝐭𝐞 || 𝐋𝐮𝐢𝐠𝐢 𝐒𝐭𝐫𝐚𝐧𝐠𝐢𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora