𝐕𝐞𝐧𝐭𝐢𝐪𝐮𝐚𝐭𝐭𝐫𝐨

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Celeste

«Celeste, tra cinque minuti dovresti essere in
sala tre» mi richiamò Andrea dagli altoparlanti.

«Ma come! Io ho lezione il pomeriggio non adesso» mi alzai di scatto dal letto, mettendomi al centro della stanza.

«Lo sappiamo ma tranquilla, adesso devi fare un'altra cosa, quindi fai veloce ok?»

«Va bene mi sbrigo, ciao Andre!» mi salutò anche lui ridendo, mentre mi andavo a rendere più presentabile per questa lezione improvvisa.

Tirai indietro le ciocche davanti più corte dei capelli, presi la mascherina e uscii di casa, andando diretta in sala tre.

«Buong- ah no non c'è nessuno vabbè» mi fermai subito mettendomi seduta a gambe incrociate, davanti alla televisione della sala.

«Ciao Celeste buongiorno, come stai?» improvvisamente lo schermo si accede e appena sentii una voce saltai sul posto, dall'altra parte dello schermo c'era Zef.

«Oh mio dio, non ci credo, ciao buongiorno, io sto bene tu?» scoppiai a ridere per l'assurdità della situazione.

«Tutto bene dai, sai perché siamo qui oggi no?
- annuii felice - Produrrò il tuo nuovo pezzo "amare"»

Passammo un'ora a parlare della canzone e ad aggiustare la base, mettendoci degli effetti e dopo tutto quel tempo, ascoltai finalmente la mia canzone prodotta... letteralmente una bomba!

Mi piace a un sacco come era uscita, ero convinta sarebbe piaciuta anche a Rudy, dopo aver terminato mi alzai in piedi, salutai Zef e saltellando felicemente tornai in casetta.

«Ma che hai fatto?» mi rise in faccia simone vedendomi saltellare a destra e a sinistra.

«Zef produrrà il mio nuovo pezzo, sono pure contenta e soddisfatta di come sia uscito, mamma mia che bello!» presa dall'entusiasmo lo abbracciai, questo era uno di quei momenti in cui avevo bisogno di qualsiasi tipo di contatto fisico con qualcuno.

Sentii la porta della veranda chiudersi, allora girai di poco la testa, rimanendo sempre abbracciata a Simone e vidi Luigi, che ci stava guardando male, allora mi staccai subito e gli alzai incontro.

«Dove sei stato Luigino?» chiesi passandogli una mano tra i capelli.

«Ho incontrato Canova, adesso devo andare di là, non volevo interrompervi ragazzi, scusate» senza dire altro si dileguò nella sua stanza.

Guardai Simone alquanto confusa e lui fece lo stesso, poi improvvisamente spalancò la bocca come se gli si fosse illuminato il cervello.

«Cosa?» lo guardai interrogativa.

«È geloso! Perché ci ha visto abbracciati» scoppiò a ridere abbassandosi sulle ginocchia, mentre io ero ancora confusa, se possibile più di prima.

«Perché dovrebbe essere geloso?»

«Mamma mia Celeste, ti voglio bene ma tu dormi proprio da piedi, quando ti piace una persona se la vedi abbracciata a qualcun altro ti da fastidio, ecco perché lui ha fatto così!» spiegò Simone.

«Oh, ma non volevo farvelo rimanere male, e adesso che faccio?» chiesi tirandomi indietro i capelli con una mano, posando l'altra sul fianco.

«Vai a parlargli su!» mi prese dalle spalle e mi spinse verso le gradinate, e quasi inciampai sui miei piedi facendolo scoppiare a ridere.

Camminai diretta in camera di Luigi, solo che quando entrai la trovai vuota, sentii dei rumori provenire dal bagno, allora mi sdraiai sul suo letto aspettando che uscisse.

𝐓𝐢𝐞𝐧𝐢𝐦𝐢 𝐒𝐭𝐚𝐧𝐨𝐭𝐭𝐞 || 𝐋𝐮𝐢𝐠𝐢 𝐒𝐭𝐫𝐚𝐧𝐠𝐢𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora