𝐒𝐞𝐭𝐭𝐚𝐧𝐭𝐚𝐧𝐨𝐯𝐞

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Celeste

Aprii di scatto gli occhi, ritrovandomi aggrovigliata tra le lenzuola e il piumino del letto.

Guardai di fianco a me e trovai il letto vuoto, e ancora disfatto, allora confusa, posai lo sguardo sulla sveglia notando che erano solamente le otto di mattina e Luigi, stava sicuramente facendo lezione.

Allora in preda alla stanchezza, che non mi mollava mai, posai nuovamente il capo sul cuscino, riaddormentandomi in meno di cinque minuti.

«Raga fate piano sennò non riusciamo a fare niente» sentii sussurrare da una voce lontana.

Poco dopo udii rumore abbastanza forte, che rischiò di farmi uscire dal dormiveglia e quindi, rovinare questa cosa che dovevano fare a tutti i costi.

E come ciliegina sulla torta, mi ritrovai con il sedere per terra, dopo essere stata stordita dalla musica che usciva a tutto volume, dalla cassa posata poco oltre dei piedi del letto.

«Luca oggi è la volta buona che ti uccido, quindi o scappi o scappi» ringhiai dopo aver aperto gli occhi, ed essermi ritrovata davanti il cantante piegato in due dalle risate.

«Dai Cele' e fattela una risata!» esclamò dopo essersi leggermente ricomposto, mentre tutti ma proprio tutti, eccetto Serena che non era lì presente, continuavano a ridersela.

«Tu con me oggi hai vita breve, quindi vedi te che fa» sibilai arrabbiata come non mai.

Detestavo chi provava a svegliarmi in modi bruschi, e adesso il nome di Luca si era aggiunto alla libro nero.

«Dai amore ma stavamo scherzando. E poi ti abbiamo svegliata, altrimenti tu ti saresti alzata direttamente domani»

«Scherzo bellissimo devo dire, complimenti a tutti!» esclamai nervosa, cominciando ad applaudire ironicamente.

Nel frattempo era entrata Serena in camera, aveva allungato le mani nella mia direzione e mi aveva dato una mano a rimettermi in piedi.

«Dai Ce' ma era una cosa innocua» sai dove te lo metto innocua Nunzio? Pensai, ma mi rifiutai di dirlo ad alta voce, per non risultare troppo cattiva.

«Pensatela come vi pare, ma provate ad avvicinarvi più del dovuto» sarò stata troppo diretta, ma era anche quel determinato periodo del mese, quindi in parte il mio atteggiamento, era giustificato.

Senza aggiungere altro, presi a braccetto Serena e ci allontanammo dalla massa di esseri ottusi.

«Questa me la pagheranno cara, anche oggi stesso. Fosse l'ultima cosa che faccio» affermano convinta in direzione della ballerina, che non fece altro se non ridere.

«Non ci pensare! Quando usciamo da qui mettiamo tutto da parte e ce ne andiamo a Parigi!» esclamò con aria sognate, cercando di dissuadermi dal mio pensiero principale.

«Quella è la prima cosa che faremo una volta fuori da qui» affermai convinta, notando che fosse riuscita nel suo intento.

~

«Dai amore! Hai intenzione di continuare a non parlarmi per tutta la serata?» mi domandò Luigi, lanciandosi al mio fianco sul divano.

«Se serve si» risposi mettendo su un finto broncio.

L'arrabbiatura nei suoi confronti mi era ovviamente passata, ma quella per Luca e Nunzio assolutamente no!

«Ma come! Io voglio un bacio! Oggi non me ne hai dato neanche uno» tirò fuori il labbro inferiore cercando di intenerirmi, riuscendoci quasi.

𝐓𝐢𝐞𝐧𝐢𝐦𝐢 𝐒𝐭𝐚𝐧𝐨𝐭𝐭𝐞 || 𝐋𝐮𝐢𝐠𝐢 𝐒𝐭𝐫𝐚𝐧𝐠𝐢𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora