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Pearl


Fisso le iridi azzurre di Lionel, deglutendo con difficoltà. Vuole essere il mio ragazzo? Boccheggio, aggrappandomi alle sue mani per non cadere a terra. «Tu... hai idea di in che cosa ti stai cacciando?» trillo, facendolo sorridere come un bambino. Annuisce con consapevolezza. «Lo so, so molto bene che ragazza sei: ti ricordo che vivo con te da due mesi» rivela. «E se ti mettessi sotto esame?» propongo, alzando un sopracciglio. «Saresti disposto ad aspettarmi?» continuo, vedendo la sua faccia perplessa. Siccome non ce la faccio più, gli spiego tutto. «Non voglio più fare la stilista, voglio fare la modella Lionel.» Strabuzza gli occhi. «Cosa? Ma il tuo sogno è sempre stato quello di essere una stilista» resta perplesso. So molto bene che è difficile comprendermi, tant'è che prima ne ho parlato con William. 

L'idea di cambiare lavoro può costarmi parecchio – dato che dovrò andare in giro per il mondo. Ma Lionel sarebbe disposto a venire con me? «Ho parlato con William Preston e, dopo un attimo di confusione, mi ha spiegato cosa si deve fare per diventare una modella: dei corsi, e... be', bisogna mantenere un'alimentazione sana, insomma e...» non mi lascia finire. «Te ne andrai?» presume, allontanandosi da me con aria delusa. Ecco, lo sapevo che sarebbe stato difficile.

Mi mordo il labbro inferiore, annuendo con difficoltà. La sua espressione facciale mi fa sentire come una delle stronze più grandi della storia – e forse ha ragione. «Potresti venire con me» trovo una soluzione, mentre lui scuote la testa scioccato. Si passa una mano fra i capelli, trucidandomi con gli occhi. «Lionel» inizio, però mi blocca. «Non osare. Non osare parlare, cazzo! Mi hai fatto restare di merda, sai? Te ne vuoi andare, mi vuoi lasciare qui, da solo!» esclama. Scuoto la testa, dicendogli che non è solo perché ha la sua famiglia accanto, ma sembra che non mi voglia proprio ascoltare. «Come puoi dire che ti lascio da solo? Hai tutti con te: i tuoi familiari, i tuoi amici e...» mi blocca ancora. «Non ho te!» urla, bloccandomi sul posto. Deglutisco, sentendomi un vero schifo. 

Qua si parla della mia carriera e del mio futuro, non si parla di quello che vuole lui! Da come mi tratta sembra che io debba pensare esclusivamente a ciò che vuole – quando tra l'altro neanche stiamo insieme! «Potresti venire con me» ripeto. «Vado al college, Pearl! Come pensi che possa andarmene via se non ho neanche un lavoro sicuro e niente? Non ho neanche la macchina, cristo santo!» esclama, urlando sempre più forte. Chiudo gli occhi, prendendo un respiro profondo. Adesso inizio a innervosirmi veramente. «Quindi, secondo te, io dovrei restare qui, continuare a frequentare il college quando non è quello che voglio, vero?» rido amareggiata. Certo, è proprio questo che vuole. Arriccia le labbra, guardandomi come se fossi il suo peggior nemico.

«Vuoi la verità o la bugia?» domanda, ammiccando con il mento. «La verità» dico. «Bene, ti vorrei qui. Sono un egoista Pearl, e piuttosto che vederti dall'altra parte del mondo preferirei averti al mio fianco tutte le mattine. Non puoi entrare nella vita delle persone e andartene a tuo piacimento» ringhia a un soffio dalle mie labbra. Mi lancia una lunga occhiataccia, per poi sorpassarmi e rientrare nel locale. Resto ferma sul marciapiede, guardando i miei tacchi in silenzio. E adesso, che diavolo faccio? Sospiro, poggiandomi al muro per riprendere fiato qualche secondo. 

Da come mi ha parlato deduco che non sia disposto ad aspettarmi. La porta si apre, rivelandomi la figura di mia madre. Mi guarda con occhi imperscrutabili, poggiandosi alla mia sinistra. «Avete litigato?» chiede. Annuisco, senza guardarla in volto. «È per questo che non volevi facessi la stilista? Perché sapevi che non era quello che mi aspettavo, che non era il lavoro adatto a me?» La guardo. Fissa un punto impreciso davanti a sé, annuendo con il capo. «Conosco i miei polli: so per cosa siete adatte e per cosa no. Tu, Pearl, non puoi stare dietro i riflettori: ti piace apparire, mostrarti attraverso i vestiti e... be', sai benissimo di essere una bella ragazza.» Aveva capito tutto. «In poche parole sono stata una cretina fin dall'inizio» sbuffo. Annuisce scoppiando a ridere di me. Ah, in che casino mi sono cacciata! «Potresti lavorare per noi.» Mi volto d'improvviso, osservandola come se avesse tre teste. Ha detto sul serio? «Come vostra modella, non stai scherzando vero?» le chiedo, del tutto elettrizzata. Incrocia le braccia al petto, dicendomi che con gli affari non si scherza mai.

«Faremo prima delle prove in agenzia con degli shooting; quanto per vedere se davvero ti piace questo lavoro oppure no, poi, dopo un po' di esperienza, entrerai in passerella sotto le nostre direttive» spiega, facendomi sorridere di gioia. «Sarebbe fantastico, ma papà lo sa?» le chiedo curiosa. «Chiediglielo direttamente a lui» indica qualcuno dietro di me. Non può essere vero... Mi giro, trovandomelo proprio a qualche metro di distanza. «Buonasera, mie gioie» ci sorride, indossando il suo completo scuro e i mocassini eleganti. «Papà!» urlano in coro le mie sorelle, sbucando dietro di noi. Corrono verso di lui, abbracciandolo di slancio come se non lo vedessero da una vita – e in effetti è proprio così. «Ben tornato» soffia mia madre, avvicinandosi per abbracciarlo.

 Compio qualche passo in avanti, incerta sul da farsi. «Pearl, tu non vieni?» apre di più le braccia, mentre io lo fulmino con lo sguardo. «Sei qui per la sfilata dei Preston, non per noi, vero?» sospetto, trovando i suoi occhi dispiaciuti. «So che sono stato assente ma, d'ora in poi sarà diverso. Io e tua madre ne abbiamo parlato per telefono e ho deciso di prendermi una pausa, almeno una volta al mese» specifica. «E ora vieni qui, Pearl» ordina, allargando le braccia per far entrar anche me. Sbuffo e alzo gli occhi al cielo, per poi compiere pochi passi e farmi stringere insieme a tutte le altre. «Se pensi che abbia dimenticato tutto solo con queste parole ti sbagli di grosso, aspetta che torniamo a casa» gli punto il dito contro, facendolo ridere divertito. «Lo so che mi aspettano tante ramanzine» sospira sconsolato. Oh, eccome se mi sentirà!


Angolo autrice:

Pagina Instagram: car_mine01

Un bacio!

  A mercoledì con gli ultimi due capitoli!

Pearl Piotrowsky (The real queen of Poland)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora