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Pearl


«Mi raccomando ragazzi, oggi verrà qui il figlio dei Preston, William, e voglio che voi siate ottimi in sua presenza» ci avvisa, la professoressa Morris. Alzo gli occhi al cielo, esasperata da questo suo metterlo sul piedistallo. Insomma, non stiamo mica parlando del principe William. La professoressa continua ad andare avanti e indietro per l'aula, fin quando non volge lo sguardo verso l'entrata e si mette sull'attenti. Si avvicina alla porta, sorridendo a qualcuno che io ancora non vedo. «Buongiorno a tutti» saluta una voce a me poco familiare. Non alzo il capo, poiché sono poco interessata, e mi dedico più che altro alla scansione delle mie unghie. Dovrei cambiare colore... magari un bel rosso con il lucido. Annuisco, dandomi l'ok mentalmente prima di alzare il capo. Si sentono degli ansimi estasiati nell'aula, e quando mi volto verso sinistra, osservo Lotty che al momento sembra piuttosto concentrata. Sta guardando l'entrata, e quando seguo il suo sguardo capisco perché. Alla faccia del principe William. Un uomo stupendo dai capelli mogano, con tanto di completo sartoriale blu notte e occhi color zaffiro si presenta a tutti con un sorriso, restando al fianco della nostra insegnante. Ora capisco perché era così euforica la Morris... al suo fianco ha un adone. «Salve a tutti, io sono William Preston. Sono venuto all'università per giudicare validi i vostri bozzetti; anche se, non dubito che lo siano» afferma, poggiandosi con il didietro alla scrivania.

«Non ho mai visto nessuno di più bello» sospira Lotty, abbassando la voce. La guardo stralunata, arricciando le labbra in una smorfia. Mi schiarisco la voce, indicandomi con aria scocciata. «Hai visto me tesoro, non scordartelo» sbuffo. Scoppia a ridere, attirando l'attenzione di tutti. Grazie mille Lotty, sul serio. «Vi ho fatto ridere forse?» Domanda William, guardandoci con attenzione. «No, stavamo ridendo per altro» rispondo. Inclina il viso, studiandomi con occhi penetranti. La Morris non sembra contenta del mio commento, e infatti mi lincia con lo sguardo. «Potrei sapere di cosa?» Continua. Oh, ma insomma, che si facesse i fatti suoi! Sono di pessimo umore ultimamente, ed è tutto a causa di Lionel e del suo messaggio nascosto; poi, come se non bastasse... mi tornano in mente i ricordi con Payton. E ora arriva anche questo William, che si vede lontano un miglio voglia portarmi a cena. Insomma, si trovassero un hobby questi uomini! «Non credo che un uomo come lei si interesserebbe ai nostri discorsi.»

 Provo a scappare dalla conversazione, nonostante mi guardi come se fossi un premio. La professoressa prova a dirottare la conversazione, proponendo a William di vedere alcuni disegni. Dopo pochi minuti arriva di fronte al mio banco con un sorriso stampato sulle labbra. Lotty mi guarda divertita, scuotendo la testa esasperata. Sa che molti ragazzi mi corteggiano, ecco perché ride. «Questa testa calda ha una bozza pronta?» Mi provoca, leccandosi il labbro inferiore di proposito. Non rispondo, però estraggo il disegno dalla cartellina bianca. Gli mostro il mio, e non appena lo prende in mano assottiglia gli occhi, osservandolo come un progetto da laboratorio.

«Copiare lo stile degli altri non è professionale, sai?» Mi rimprovera. Alzo un sopracciglio, ed è proprio in quel momento che la Morris prende le mie difese. «No, lei non ha copiato nessuno stile. Pearl è la figlia di Andrej Piotrowsky, lo stilista polacco» spiega. William resta stupito dalla confessione, e nel frattempo io gli regalo un sorrisetto finto. «Ora capisco perché il tuo stile è simile a quello di tuo padre.» Ma non mi dire... Viene qui, spara sentenze e si sente pure il re del mondo, ma pensa un po'! «Si be', se non le dispiace vado in bagno» parlo, alzandomi dalla sedia. Sento il suo sguardo addosso mentre vado via, ed è piuttosto seccante. Scendo le scale, e quando arrivo al piano inferiore mi blocco, trovandomi davanti Lionel. 

Quando gli ho chiesto di andare via l'ha fatto: è tornato a notte tarda, e non ha dormito neanche sul letto. Stamattina sono sgattaiolata via prima, in modo da non dovergli parlare da sveglia. Ora che ce l'ho di fronte però, è tutto diverso. «Ehi» inizia, guardandomi con espressione malinconica. Scendo un altro gradino, arrivandogli al petto. «Sei tornato tardi stanotte» rammento. Annuisce, guardandomi dritto negli occhi. «Non sono stato con lei. Lo giuro.» So che dice la verità, e gli credo; se fosse stato Payton probabilmente ne avrei dubitato ma, è Lionel, e di lui mi fido. «Lo so, ma il problema persiste. Non puoi rifiutarti di prestare servizio in una camera, e anche se non ci fai sesso, tu ti lasci toccare da lei e le balli attorno. Tutto ciò è... troppo, pure per me» ammetto, sentendo il cuore demolirsi. Indurisce la mascella, e anche se vorrebbe ribattere qualcosa, sta in silenzio.

«Quindi cosa faremo? Vuoi chiudere il nostro rapporto per questa tua debolezza?» Esordisce rabbioso, infastidendomi per il modo in cui ha etichettato la mia paura. «Se fossimo stati a parti inverse come avresti reagito? Tu, che già mi accusi di provarci con tutti non ti saresti sentito a disagio?!» Ringhio, arrivandogli a un soffio dal viso. Sto sentendo la rabbia montare, e lui non aiuta guardandomi in quel modo. «Io non ci faccio sesso, cazzo. Tu invece potresti benissimo far...» Lo blocco subito, tirandogli uno schiaffo degno di nota. Gira il capo dall'altra parte, mostrandomi la sua guancia tutta rossa. Non ho mai permesso a nessuno di darmi della sgualdrina, e non lo lascerò fare neanche a lui adesso! 

«Abbassa la cresta, Lionel. Stai esagerando! Mi accusi di andare a letto con tutti quando l'unico che dorme con me sei tu!» Alzo il tono, spingendolo via. Retrocede sotto le mie spinte, fin quando non lo sbatto contro il muro. «Avevo intenzione di darti un'altra possibilità ma, sai, forse è meglio se facciamo un passo indietro. Amico.» Ridimensiono il nostro rapporto, lanciandogli un'occhiataccia di fuoco mentre lui mi guarda con odio. Se l'è cercata: ha fatto tutto da solo. Risalgo le scale sotto il suo sguardo micidiale, e una volta al piano superiore, sento un urlo abominevole provenire dal piano inferiore. Scuoto la testa, ritornando in aula con un peso nel petto. È già la seconda volta che mi dà della sgualdrina, e io non lo permetto a nessuno. Lionel ha rovinato tutto. E questa volta non sarò io ad aggiustare le cose. 


Angolo autrice:

Pagina instagram: car_mine01

Un bacio!

Pearl Piotrowsky (The real queen of Poland)Where stories live. Discover now