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Pearl



Lavorare a stretto contatto con degli stilisti famosi non dovrebbe essere una novità per me, eppure, lo è eccome. I miei genitori non mi hanno mai fatto toccare neanche un capo dei loro; perciò, ora che sono di fronte a un manichino e con il mio vestito quasi finito, devo ammettere che mi sento realizzata. È come se avessi raggiunto un obiettivo vitale, e mi sento dannatamente fiera di me. Finisco di cucire la parte superiore della gonna lunga e blu, osservando anche le atre tonalità di azzurro che spiccano più in basso. «Ottimo lavoro, il tuo vestito è meglio di quanto pensassi», commenta lo stronzo dietro di me. Mi volto, osservando William Preston con occhi annoiati. Mi guarda con un ghigno divertito sulle labbra, facendomi innervosire per i suoi modi sfacciati. «Dovrei ringraziarti del complimento ma, credo che non lo farò. Sai, il tuo tono sarcastico mi mette i brividi», affermo distaccata, allontanandomi dal manichino per controllarlo da più lontano. Finisco contro il suo petto, irrigidendomi immediatamente. «Spero siano dei brividi piacevoli almeno...» Sussurra spietato. Tutto questo mi fa solo incazzare. Mi allontano di scatto, fulminandolo con gli occhi. È possibile che non capisca quanto ripudi il suo avvicinamento? Non penso che non legga il linguaggio del mio corpo.

«William, capisco che uno come te è abituato ad avere tutte le donne che vuole ma, con me non funziona. Detesto chi ci prova spudoratamente, e tu, lo stai facendo persino con poca classe.» Le mie labbra si curvano in una smorfia mentre mi osserva con occhi ristretti, forse un po' infastidito dal modo in cui gli ho risposto. Infila le mani dentro le tasche del suo completo grigio, leccandosi il labbro inferiore prima di attaccarmi. «Cosa ti fa credere che io voglia uscire con te?» Domanda. Mi ha preso forse per stupida? Gli volto le spalle, ritornando a concentrarmi sul mio abito. «So distinguere un semplice sguardo da uno languido e falso; il tuo, è decisamente il secondo.» Giro intorno al manichino, trovando una piccola imperfezione sul retro della gonna. Una piccola parte è più lunga del dovuto, quindi non va bene. 

La prossima volta che avrò lezione di design dovrò ricordarmi di modificare questo pezzo di stoffa. «È piuttosto arrogante da parte tua pensare che io voglia uscire con te», raschia una risatina finta. Scuoto la testa, non capendo la sua affermazione. «Che io sia arrogante è un dato di fatto ma, be', sono piuttosto sicura di sapere quando un uomo ci prova con me. Tu ci provi alla grande, e credo anche che il mio zero interesse nei tuoi confronti aumenti la tua attenzione nei miei riguardi. Ma non ti preoccupare, capita a molti di innamorarsi di me», sorrido spavalda. Alza le sopracciglia, scuotendo la testa con veemenza. «Non ci provo con te», continua con la sua tesi. Annuisco tanto per, anche perché non mi sembra intenzionato a capirmi. Sento dei passi in corridoio, e quando alzo il capo, mi accorgo che sono tornate la Morris e Lotty insieme alle quattro studentesse che ha scelto William.

È una mia idea, o tutte quelle che ha scelto lui sono carine? Alzo gli occhi al cielo, avvicinandomi a Lotty. «Questo tizio è un maniaco. Ha scelto le ragazze solo in base all'aspetto, non ai bozzetti», sbuffo contrariata. Lei mi guarda come se la sapesse lunga, posando gli occhi sulla Morris che ci prova con William. Ma non le sembra un po' troppo piccolo per lei, mia cara professoressa? «Non so cosa dirti. So solo che, se fosse davvero così, sarebbe un peccato: insomma, non sono qui per il mio corpo o il mio viso, ma per mostrare i miei abiti!» Esclama seccata. La comprendo perfettamente... «Lo userò, e in cambio non gli darò un bel niente», dico. Lotty mi fissa con curiosità, quindi le spiego meglio. «Userò la sfilata per risaltare, però se si aspetta altro in cambio se lo può scordare.» Se i miei sguardi potessero uccidere, a quest'ora William sarebbe stramazzato al suolo.

 Restiamo all'università per qualche altro minuto, fin quando non si fanno le sei del pomeriggio e rincasiamo. Abbiamo avuto delle lezioni supplementari per via di questa sfilata, e quindi siamo rimaste pure il pomeriggio. Mentre guido penso che Lionel ormai si stia preparando per andare al lavoro, e l'idea che neanche oggi ci parleremo mi rende un po' irrequieta. So di non dover chiedere scusa, però mi sembra anche che non abbia intenzione di fare pace con me. Sembra che voglia allontanarsi... Sospiro, svoltando nel viale del palazzo per poi parcheggiare davanti il muretto. Pochi minuti dopo sono in appartamento a ispezionare le stanze, che purtroppo, sono vuote. Ho il dubbio che lui si stia ancora vedendo con quella Sally... ho come questo presentimento.

Sally è come un chiodo fisso che non si stacca mai al muro: l'ha sempre voluto fin dall'inizio, e ora che l'ho allontanato ha la strada spianata. «Che palle...» Sospiro, sedendomi sul divano a peso morto. Sono frustrata e arrabbiata per come sono andate le cose, però so anche che ho preso la scelta giusta. Ripenso al nostro litigio persino quando sono dentro la doccia, è come un tarlo asfissiante. Dopo essermi asciugata il corpo e i capelli vado in camera a mettermi il pigiama nero di mezzo tempo. Mentre mi vesto, il mio occhio cade sulla scrivania, e anche su qualcosa che prima non c'era... Mi avvicino, girando il pezzo di carta bianco, che sembra essere una foto vista dal retro. La volto, sentendo il mio cuore divenire più caldo alla vista di Lionel da piccolo. Deglutisco, osservando uno splendido bambino dai ricci biondi e dallo sguardo pieno di innocenza. È seduto a terra, e penso che in questa foto avesse cinque anni. È adorabile. Sorrido senza rendermene conto, guardando la sua maglietta arancione e i suoi jeans blu. «Quanto sei scemo Lionel...» Parlo da sola, un po' commossa. Abbasso gli occhi su una piccola scritta in basso a destra, perdendo un battito. 

"Nessuna ha mai avuto una mia foto, quindi tienila stretta" c'è scritto. Scoppio a ridere, ma la prima cosa che faccio è prendere una puntina per attaccarla accanto alla mia sul tabellone. Forse non è proprio tutto perduto per noi.


Angolo autrice:

Pagina instagram: Car_mine01

In quante leggono durante le lezioni?

P.S. Lo facevo anch'io!

Un bacio!

Pearl Piotrowsky (The real queen of Poland)Where stories live. Discover now