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-Non so come mia sia uscita – riuscii a dire dopo qualche minuto, senza togliere lo sguardo dal suo viso adorato.

-L'importante è che sia uscita – rispose con un mezzo sorriso, mi accarezzò i capelli e disse: - aspettavo che me lo dicessi. Bah, probabilmente lo aspettavo dalla prima volta che ti ho vista.

-Esagerato ... - commentai alzando gli occhi.

-Ridi, ridi, pure di me. - mi concesse con un mezzo sorriso adulto, consapevole, che mi fece sentire come se la ragazzina fossi io - Mica mi importa perché ora mi ami e sei fregata. - scoppiai a ridere, pensando che quel pazzo che avevo di fronte era il mio unico amore.

-Sei sempre il solito ...

-Non volevo dirlo per primo, perché, in fondo, per me, era ovvio in pratica da sempre. - disse serissimo, senza tener in conto della mia risata inopportuna – Se mi guardo indietro, mi sembra che nella mia vita passata non c'è stato un solo momento in cui non ti abbia amata. Mi sembra di essere innamorato di te da sempre: sei stata un colpo di fulmine per me e io, nei colpi di fulmine, ci credo. Ci ho creduto fin dalla prima stretta di mano, quando ti ho guardata negli occhi, ho subito pensato che dovevi entrare nella mia vita, per forza, anche se sapevo che eri di un altro, che conoscevo anche piuttosto bene. Ma sapevo, ne ero certo, che prima o poi saresti stata mia, perché so che siamo fatti l'uno per l'altra. Era solo questione di tempo, dovevo avere pazienza, perché sapevo che dovevi essere mia e l'ho sempre saputo, anche quando hai fatto di tutto per farti odiare, io ti ho sempre amata con tutto il mio cuore: non ho mai avuto dubbi che sei la donna per me e che sono l'uomo giusto per te. Prima di conoscerti non sapevo cosa fosse l'amore, l'ho scoperto con te, non sei come tutte le altre. Sei una creatura perfetta anzi, tutto ciò che so è che sei perfetta. Per me. E nessuno mai capirà quello che provo per te, forse nemmeno tu. - aggiunse con uno sguardo sicuro, mi morsi un labbro, incerta se piangere o ridere - Anche se vorrei tanto che potessi sapere che ... che sono sempre qui, alle tue spalle, pronto ad amarti. Sempre. Vorrei sapessi che sei importante, essenziale, davvero. Che sei l'unica, in assoluto. Che vivo di questo amore e ora vivo di te, che da te ho sempre molto più di quello che mi aspetto. Che ti ringrazio perché adesso so cosa vuol dire amare incondizionatamente, a prescindere da tutto: me l'hai insegnato tu. Sei la mia donna, il mio amore, la mia anima gemella, sei ... tutto. Senza contare – disse sdraiandosi con una mossa fulminea sul mio corpo – che sei sexy da morire. Che sai quello che vuoi. Che sei una donna vera. Che parli bene. E sei intelligente e forte. E senza contare che non riesco a stare un secondo senza di te e non posso pensare di starti lontano. Perché, non so se lo sai, ma senza di te diventa difficile anche respirare.

Avvicinò le sue labbra alle mie, senza baciarle, senza sfiorarle.

Sentii il suo profumo dolce, ma non mi mossi di un centimetro.

Quanto avevo bisogno di lui, anche se ormai tra di noi erano crollate tutte le barriere e, anche se non c'era più pudore o paura, fremevo come una foglia al vento al suo semplice tocco, come se mi sfiorasse per la prima volta, come se non fosse passato il tempo, come se, ogni volta, la punta delle sue dita sulla mia pelle fosse sempre una nuova scoperta.

Quella sua pelle, quel suo profumo, poteva confondermi, poteva farmi dichiarare fallimento, resa incondizionata.

E lo sapeva, perciò non mi baciava, ma restava a due millimetri da me, immobile.

Quanto era diabolico, quanto mi faceva soffrire, che dolore e che pazzia non poterlo baciare, sentirlo così vicino e non riuscire a colmare quella minima distanza di pochi millimetri che ci divideva.

Lo guardai disperata, poi capii che stava solamente aspettando che dicessi qualcosa e, in effetti, il mio silenzio pesava nella stanza silenziosa.

Abbassai il viso, poi lo guardai con tutto l'amore che potevo e mormorai:

TrentacinqueWhere stories live. Discover now