9

682 25 1
                                    

Non appena si fu allontanato, mi voltai verso Veronica e dissi:

-Allora, Miss Ormoniinsubbuglio, come la mettiamo? Hai intenzione di fare altre figuracce o per stasera basta? – mi misi ad imitarla – "Adooooro la tua musica"... ma per piacere ... - le diedi una spintarella sul gomito, leggerissima, eppure sufficiente a farla sbilanciare: forse davvero aveva bevuto troppo.

-Beh, se tu non hai mai visto il programma, io sì e adoooro veramente la sua voce. – fece una faccetta buffa e roteò gli occhi verso l'alto.

-E tutto quello che fa – scoppiai a ridere e dissi – Veronica, visto che sono il tuo capo, anche se in veste ufficiosa, ti ordino di ricomporti e di fare la brava ragazza.

-Oh, che noia le brave ragazze. – borbottò tra sé – Adesso che sei fidanzata non hai più voglia di divertirti.

-Col cavolo! – dissi finendo il mio Martini – Per la cronaca io non sono fidanzata. Esco con Giacomo solo da pochi mesi.

-Sì e ha già le tue chiavi di casa e scommetto che stasera dorme da te. – mimò il gesto della frusta e, dopo un po', ignorando il mio sguardo severo, disse, con aria sognante – Però che carino Leonardo. È proprio esattamente come lo avevo visto in televisione, come mi immaginavo. Non mi ha delusa affatto ... -Perché doveva deluderti, scusa? Tu non lo conosci, l'hai visto solo in tivù! – scossi la testa e giochicchiai distrattamente col mio bicchiere.

-Certo, ma quando segui un programma per tanto tempo, poi i personaggi ti sembrano di casa. E io avevo un'idea di lui: me lo immaginavo bello come è. Forse più basso, cioè: è altissimo! - scoppiò a ridere e sorseggiò un po' del suo vino - Quanto sarà, due metri, circa, no? E, se tanto mi dà tanto ... - le lanciai un'altra occhiataccia e scoppiò a ridere di cuore – ok, lasciamo perdere... Che carino ... beata chi se lo piglia. Immaginavo il suono della sua voce, così calda e profonda, che avesse spalle così larghe e quei capelli. Immaginavo anche che sapesse di buono: che profumo che ha, hai sentito? Mi sembra di sentirlo ancora. E quel sorriso ... con quel sorriso può chiedermi anche tutto il conto in banca. L'hai notato? Sembra più ... maturo, che dici? E poi, quando si è girato, hai dato un'occhiatina a quelle chiappe di marmo? Dovrebbero essere nominate patrimonio nazionale dell'Unesco, te lo dico io. E se ripenso a quando l'ho visto in televisione senza maglietta: ha degli addominali pazzeschi! – appoggiò il viso alla mano, con un'espressione sognante che era tutto un programma - Ecco un'altra cosa che hanno gli adolescenti di oggi rispetto ai nostri diciannove anni: il culto del corpo. Se ripenso ai miei fidanzati di quel periodo mi viene mal di testa. Un branco di nerd sfigati. Ma lui è proprio carino, a trecentosessanta gradi, visto da tutte le angolazioni: fisicamente, caratterialmente e anche l'idea che ti dà di lui.

-Sì, è carino, però sarebbe meglio che tenessi gli ormoni a freno. Non so se l'hai notato, ma ti fanno dire cose sciocche. - commentai facendo una smorfia divertita, sorseggiai il mio Martini e appoggiai il bicchiere mezzo vuoto sul tavolo.

-Già ... - convenne arrossendo, colta in fallo come una ragazzina alle prime armi – come quando gli ho detto che nessuno gli dirà di no. Mamma mia, che cosa mi passava per la testa?

In quel momento abbassarono le luci in sala e mi accorsi che, mentre parlavamo, si era gremita di gente, probabilmente c'era il tutto esaurito per quella serata.

In maniera del tutto irrazionale, ero contenta per lui.

Ero contenta del suo successo, contenta che quella serata stesse procedendo così bene, che il pubblico fosse tanto e caloroso, che avessimo un tavolo così vicino al palco in modo da non perdermi lo spettacolo, contenta di essere lì, senza remore, senza pensieri particolari, solo di essere lì, di essere lì anche per lui.

TrentacinqueWhere stories live. Discover now