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*sono sempre in ritardo, ma dovete amarmi comunque! Capitolo corto anche stavolta, perdonatemi! Sto avendo seri problemi di tempo, sono sempre molto occupata e a volte quello che scrivo non mi convince. Io preferisco portare capitoli che mi piaccio in ritardo, piuttosto che capitoli mediocri in orario. Vi voglio bene.*

POV'S ELISA

Credo di essere l'unica ragazza che quando va al mare per una settimana riesce a beccare un giornata di pioggia. PIOGGIA.

Ciò comporta varie cose: niente mare, niente spiaggia, niente giri per il paese, niente uscite, niente di niente.

Ah, ho già detto...NIENTE MARE?
Si? Pazienza.

"Benjamiiiin!" Lo chiamo io.
Lui corre verso di me preoccupato.
"Che c'é?" Domanda lui.
"Piove." Metto il broncio.

Lui mi guarda, poi guarda fuori e ritorna a guardarmi alzando il sopracciglio.

"Ceh, fammi capire. Tu mi chiami urlando solo per dirmi che piove?" Domanda lui.
"Ehm...si?" Rispondo io con tono confuso.
"Mi hai fatto venire un mezzo infarto." Scuote la testa.
"Ops..." dico io.

Mi giro verso Benjamin.

"Quindi cosa facciamo oggi?" Domando triste.
Lui avvolge le sue braccia intorno alla mia vita.
"Ce ne andiamo in spiaggia." dice ovvio.
"Non so se te ne sei reso conto, ma piove." Dico appoggiando le mani sul suo petto.
"E quindi?" Domanda.
"Vuoi andare in spiaggia anche se piove?" Domando ridendo.
"Molto perspicace, mocciosetta." Dice lui stampandomi un bacio.

Io mi stacco da lui, mi metto un vestito a caso e lo prendo per mano.

"Che aspettiamo?" Domando felice.
Lui ride.

Usciamo insieme da casa e cominciamo a camminare verso la spiaggia.

La pioggia cade sopra di noi.
Sento in brivido attraversarmi.
Perché non l'abbiamo mai fatto?

Tempo cinque minuti e siamo arrivati davanti alla spiaggia.

Benjamin comincia a farmi il solletico e io comincio a dimenarmi. Ad tratto vado a sbattere contro qualcuno è Benjamin mi gira in pochi istanti.

"Mi scusi." Dico smettendo di ridere.

Non si vede anima viva, a parte la donna dai capelli corti e scuri con un ombrello in mano, davanti a noi.

"Avete per caso bisogno di un ombrello?" Domanda la signora, vedendoci tutti bagnati.

Benjamin fa per rispondere di sì, ma io gli do una gomitata sulle costole e lo precedo.

"No, grazie. Siamo venuti a posta! Grazie comunque." Rispondo gentilmente.

La signora ci lancia uno sguardo confuso e stranito, per poi girare i tacchi ed andarsene.

Io e Benjamin ci mettiamo a ridere.

"Che figura di merda." Ridacchia Benjamin.
"Stai zitto e andiamo in spiaggia, idiota." Ridacchio io prendendo il suo braccio e tirandolo verso la spiaggia.

Una volta messi i piedi in riva al mare mi soffermo a guardare quest'ultimo.

Il mare é agitato e l'acqua é di un blu piuttosto inquietante.
In riva si deposita un po' di spuma bianche, mentre grandi onde si scontrano contro altre onde.

Camminiamo sulla sabbia, cominciando a parlare di cose di cui, prima di adesso, non avevamo mai parlato, se non per sbaglio e tralasciando tutti i particolari.

Saliamo un una specie di molo e ci sediamo vicini.
Non appena sento un tuono gli stringo la mano, lui sorride.

"É da tanto che vorrei chiederti un cosa." Dice lui passandosi una mando fra i capelli bagnati.
"Dimmi." Dico io.
"Ecco...vedi...ti va di parlarmi di tua sorella? Io non ti obbligo, solo se ti va." Dice dolcemente.

La sua domanda mi spiazza.

"Beh, ecco... io ero quella grande fra le due e di conseguenza la colpa era sempre mia." Ridacchio per sdrammatizzare un po'.
"Ad un tratto però lei non c'era più e probabilmente anche quella era colpa mia. Dovevo prenderlo io quel pallone al posto suo." Sorrido amaramente.

Benjamin fa per parlare ma lo blocco.

"Lasciami finire." Dico dolcemente.
Lui annuisce.
"Ecco, mia sorella era una di quelle bambine ribelli. Le piaceva correre, giocare a pallone e persino arrampicarsi sugli alberi. Prima di essere complici di vita o amiche, eravamo sorelle. Una sorella non riuscirà mai a vivere al meglio la sua vita senza la parte che le manca. Io ho superato questa cosa, ma lei mi manca terribilmente." Finisco di parlare.

Benjamin mi sta fissando con uno strano luccichio negli occhi.

"Credo che tu sia la ragazza più forte che io abbia mai conosciuto." Sussurra stringendolo la mano.
Una lacrima mi scappa, ma si confonde con le gocce di pioggia.

Quelle sue parole.

Lui si avvicina a me e mi posa una mano sulla guancia.
Sento il cuore in gola.
Avvicina il suo al mio, ha le labbra bagnate di pioggia.
Il mio respiro accelera.
Le nostre labbra si sfiorano.
Brivido in tutto il corpo.
Appoggia le sue labbra sulle mie, dolcemente.
Scossa elettrica, scintille e fuochi d'artificio.

La piaggio continua a cadere su di noi e non le vuole sapere di fermarsi.

Le sue labbra fredde.
Le sue mani calde sul mio viso.
Cervello in tilt.

Un bacio sotto la pioggia.
Senza parlare.
Che a fuori a di gocce, formiamo il mare.

Capitoloooooo! Scusate il ritardo ma io non riesco a trovare molto tempo per scrivere. Vi voglio bene, scrivetemi qui sotto se il capitolo vi é piaciuto! Scusate per eventuali errori di scrittura.

Ciauuuuuuuuuuuuuuu

19/10/2017


Per Sempre? Per Sempre! ||Benjamin Mascolo|| (#Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora