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Ok. Sono appena uscita dal mio appartamento.
Mi chiudo la porta alle spalle e scendo le scale.

Esco dal mio Palazzo, mi metto le cuffiette nelle orecchie e comincio ad ascoltare Il Cielo Guarda Te di Fred De Palma.

Mi piace particolarmente il testo perché, in un certo senso, racconta come finiscono le relazioni di oggi....

"Noi che ci siamo lasciati con un 'ci si vede' "

Poi c'é una frase che mi ha colpito particolarmente...

"Ma come siamo arrivati ad un 'forse' da un 'forever' "

Tralasciando...

Prendo una sigaretta dal pacchetto, la accendo e inizio a fumare.
Appena ho finito la butto per terra pestandola.

Appena arrivo davanti a scuola noto che la campanella é già suonata.
Perfetto, un' altra sgridata!
Bello no?

Entro nella scuola, salgo le scale e busso alla porta della mia classe.

Appena sento un 'avanti' apro la porta ed entro.

"Un altro ritardo signorina!" Mi rimprovera la prof.
"Ma quanto mi dispiace!" Dico io roteando gli occhi.
"Si vada a sedere al suo posto!" Mi dice lei.

Oh, no! É vero! Io sono vicino a 'sonounidiotacretinostupido'!
Che schifo di vita!

Appoggio lo zaino e mi siedo nel mio banco.
Ma perché oggi non é in ritardo?
É in ritardo solo quando non serve!

Ad un tratto lo vedo scrivere sul quaderno che poi passa a me.

"Ma guarda! Ora anche le mocciosette arrivano in ritardo?" Scrive lui.
"Parli tu, cretino!" scrivo io in risposta.
"Questo cretino ti piace!" Scrive lui.
"Ma neanche sotto tortura!" Gli scrivo io in risposta.
"Vedremo!" Scrive lui.
"Ma vattene dalla tua Barbie dai capelli rosa e non scassare a me!" Gli scrivo io in risposta.
"Sai che posso avere tutte le ragazze che voglio?" Scrive lui.
"Sai che parli con la ragazza sbagliata?" Gli scrivo io.
"Ora fai anche la spiritosa mocciosetta?" Mi scrive lui.
"Si, però vedo che tu sei rimasto sempre rompi p***e!" Scrivo io.
"So che adesso muori dalla voglia di darmi un bacio mocciosetta!" Scrive lui.
"Sbagliato! Io ti vomito in faccia piuttosto! Vai a farti baciare falla tua amata Barbie, lei si che si soddisfa!" Gli scrivo io.
"Credo che lo farò!" Mi scrive lui in risposta.
Io non scrivo più nulla.

Mi sento molto schifata da lui.
Non so il perché, io lo odio!

Fa scattare dentro di me una sensazione che è un misto fra delusione, tristezza, disgusto e rabbia.
Mi deve lasciare stare.

***

L'ultima campanella è appena suonata e sto uscendo dalla scuola insieme a Chiara e Federico.

"Ci vediamo domani!" Ci saluta Federico.
"Vado anche io! Ciao!" Dice a sua volta Chiara.
Io li saluto con la mano.

Metto la mano nella tasca dei pantaloni per prendere il telefono, ma la tasca è vuota.

L'ho lasciato il classe!
'Sei un c***o di genio!'

Entro velocemente nella scuola, salgo in fretta le scale ed entro nella mia classe.
Raggiungo il mio banco, prendo il mio amato telefono e tiro un sospiro di sollievo.

Esco dalla mia classe.
Ad un tratto sento un forte rumore venire dallo sgabuzzino.
Ma che cos?

Mi avvicino e noto che dentro c'é...Benjamin?!

"Ma cosa stai facendo?" Gli domando io.
"Mi hai fatto prendere un c***o di colpo!" Mi risponde lui.

Guardo attentamente lo sgabuzzino.
É un completo macello.
Ma cosa ha combinato?

"Ma che c***o hai combinato?" Gli chiedo io.
"Stavo prendendo la chitarra che avevo lasciato qui e ho fatto cadere il mondo intero!" Risponde lui.
"Mi aiuteresti a sistemare, mocciosetta?" Continua.
"Chi mi dice che non sei un maniaco?" Chiedo io.
"Mi puoi anche fare del rompi p***e ma di certo non sono un maniaco!" Risponde lui ridendo.

C***o, la sua risata.

Io sbuffo ed entro nello sgabuzzino.
Afferro la scopa che é caduta e che blocca la porta e la appoggio al muro.

La porta si chiude, cerco di riaprirla ma non ci riesco.

"C***o! La porta non si apre!" Dico io.
"Fai fare a me, micciosetta!" Dice lui spostandomi da davanti alla porta.

Afferra la maniglia e cerca di aprire la porta, ma l'unica cosa che ottiene é che gli rimane la maniglia in mano...

"Brava testa di c***o! Hai peggiorato le cose!" Gli dico io arrabbiata.
"Lascia fare a me!" Lo imito.
"Non parlo così!" Si lamenta mettendo il broncio.
"Riesci a capire che siamo chiusi qui dentro o é troppo difficile?!" Gli dico io.
"Aspetta...mi sono perso alla parola capire..." mi prende in giro lui.

Io lo fulmino con lo sguardo e mi avvicino alla porta.
Inizio a sbattere i pugni contro la porta.

"Aiuto! Siamo rimasti chiusi qui!" Urlo io.
"Aiuto! C'é qualcuno?" Fa la stessa cosa lui.
"Aiuto!" Urliamo insieme.

Mi viene un giuramento di testa e quindi mi siedo.
Comincio ad avere un respiro molto irregolare.
Soffro di claustrofobia.
C***o, mi manca l'aria!

Benjamin si gira e, vedendomi così, mi inginocchia davanti a me preoccupato.

L'unica persona che mi riusciva a calmare quando facevo così era Sara.
Come faccio ora?

Ho bisogno di aria.
Non riesco a respirare.

18/10/2016

Per Sempre? Per Sempre! ||Benjamin Mascolo|| (#Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora