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*Vi consiglio di leggere questo capitolo con la canzone "Photograph" di Ed Sheeran (se non dura abbastanza, rimettetela), buona lettura!*

Sono in cucina a fare colazione insieme a mia madre, ma non la sto calcolando minimamente.

Sono stanchissima. Ieri, una volta tornata a casa, mi sono chiusa in camera. Questa notte non ho chiuso occhio. Non appena provavo a dormire, la scena di Martina e Benjamin che si baciavano si proiettata nella mia testa.

Tutto questo mi fa schifo. Mi fa rabbia. Mi fa male.

"Tesoro, stai bene?" Mi chiede mia madre.
"Si, perché?" Mento io sfoggiando uno dei miei sorrisi più falsi. No, non sto affatto bene.
"Stai mettendo lo zucchero nel succo." Mi dice lei.

Metto giù il cucchiaino, che non mi ero resa conto di aver preso in mano, e mi alzo dalla sedia senza aver mangiato nulla, ho lo stomaco chiuso.

"Sto bene." Mento ancora io.
"Ora vado, ci vediamo stasera." Continuo io baciandole la guancia e andando verso la porta.

Mi infilo la giacca, metto il telefono con le cuffiette in tasca, mi metto lo zaino in spalla ed esco dal mio appartamento chiudendomi la porta alle spalle.

Non so perché ho scelto di andare a scuola, potevo fingere di stare male e restarmene in camera mia.

Non so cosa potrei fare nel vedere Benjamin. Il mio obbiettivo é evitarlo, sto già male, non voglio stare peggio.

Scendo le scale assicurandomi che dell'appartamento di Benjamin non uscisse nessuno ed esco dal mio Palazzo.

Mi metto le cuffiette nelle orecchie e faccio partire la riproduzione casuale della mia playlist.
Parte 'Ride' dei Twenty One Pilots e subito sento il mio respiro spezzarsi.
Questa canzone l'ascoltavo sempre con Benjamin, ma é possibile che ogni cosa mi ricorda lui?

Mi tolgo con forza le cuffiette spegnendo la musica e rimetto tutto nella tasca della mia giacca. Mi passo una mano nei capelli tirandoli leggermente e chiudendo gli occhi per un secondo.
Continuo a camminare verso scuola sentendo le voci degli studenti farsi sempre più forti mammano che mi avvicino a quell'inferno.

Una volta arrivata davanti alla scuola vedo Chiara avvicinarsi a me con un'espressione dispiaciuta sul viso. Mi abbraccia per poi staccarsi e accarezzarmi una guancia dolcemente, cosa farei senza di lei.

"Come ti senti oggi?" Mi domanda lei guardandomi con i suoi bellissimi occhi smeraldo.
"Meglio." Mento io. Non voglio farla rattristare, tutto qui.
"Lo so che non è vero." Mi dice lei sorridendo debolmente.
"Sto uno schifo." Ammetto io ripensando per l'ennesima a quella maledetta scena.
"Ci sono io, ok?" mi dice lei con uno sguardo rassicurante.
Io annuisco debolmente cercando di sorridere.

Si dirige verso il grande cancello grigio e io la seguo con la testa bassa sulle mie vans nere.
Ad un tratto sento che si ferma e di conseguenza mi metto di fianco a lei alzando lo sguardo.
Non lo avessi mai fatto.

A qualche metro da noi c'è Benjamin che si guarda intorno. Vorrei staccare lo sguardo da lui ma non ci riesco, la sua espressione quando ha baciato Martina mi ripassa per un secondo infinito davanti occhi facendomi bloccare completamente.

Quando i suoi occhi incontrano i mie il suo viso assume un'espressione tra il "Mi dispiace" e il "Ti avevo avvertito". Gli occhi cominciano a pizzicarmi, non posso piangere. Mi mordo il labbro inferiore per trattenere le lacrime senza staccare lo sguardo dal suo, non pensavo facesse così male rincontrare il suo sguardo.

Fa schifo dover rattenere le lacrime. Ti pizzicano gli occhi, ti si forma un nodo fastidioso in gola, ti brucia in un modo pazzesco il naso e continui a ripeterti mentalmente "non qui".
Tutto questo fa schifo.

Ad un tratto Martina gli corre incontro abbracciandolo e facendo staccare i nostri sguardi.
Mi ritrovo in piedi a fissare Martina e Benjamin che si abbracciano forte. Martina appoggia le sue labbra su quelle di Benjamin, una pugnalata un pieno petto.

Una lacrima mi riga il viso e Chiara, vedendo la situazione, mi si piazza davanti con uno sguardo dispiaciuto sul viso.

Io mi asciugo una lacrima velocemente e corro verso le scale di metallo antincendio dietro la scuola.
Spintono alcuni studenti per passare più velocemente, ma non mi guardo indietro.

Una volta arrivata davanti alle scale antincendio mi siedo su uno scalino, mi porto le ginocchia al petto e mi metto le mani fra i capelli tirandoli leggermente e chiudendo gli occhi per qualche secondo.

Non appena riapro gli occhi mi scende una lacrima.

Non ha neanche il coraggio di lasciarmi? Non prova neanche a spiegarmi? Pezzo di m***a.

Io lo sapevo.
Non dovevo fidarmi.
Non dovevo starlo ad ascoltare.
Non dovevo cascare nella sua trappola.
Non dovevo innamorarmi di lui.

Sono così delusa che non ho neanche più la forza di arrabbiarmi.
Sono così delusa che avrei preferito non incontrarlo.

Lui mi aveva detto che non credeva nell'amore, che mi avrebbe fatto del male, ma come una scema io mi sono fidata.

F****o.

Un'altra lacrima riga il mio viso e mi mordo il labbro per non permettere a nessun'altra lacrima di scendere.

Non appena sento dei passi avvicinarsi velocemente mi asciugo le lacrime velocemente per non farmi vedere.

Da dietro il muro spunta l'ultima persona che avrei voluto vedere.

Ecco il capitolo! Spero vi piaccia e scusatemi se é corto! Vi ricordo, come sempre, del gruppo whatsapp!
Fate diventare la stellina arancione e lasciate un commento qui sotto!

Ciauuuuuuuuuuuuuu

8/02/2017

Per Sempre? Per Sempre! ||Benjamin Mascolo|| (#Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora