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Mi ritrovo a guardare fuori dalla grande finestra della mia camera seduta a gambe incrociate sulla mia scrivania avvolta da una coperta.

Il cielo é di un blu scuro quasi nero puntinato da qualche piccola stella che lo illumina leggermente. C'è solo un piccolo spicchio di luna, poco luminoso ma abbastanza luminoso per far si che il cielo davanti ai miei occhi sia stupendo.

L'asfalto che costituisce la strada è bagnato per la pioggia scesa fino a poco fa. Fuori non c'è anima viva, trionfa il silenzio. I lampioni piantati in fila lungo il marciapiede illuminano tutto debolmente lasciandomi intravedere uno strano pezzo di carta appoggiato sopra ad una panchina ancora asciutto nonostante il temporale appena cessato.

Un pezzo di carta asciutta ed intatta dopo un temporale, una cosa molto strana.

Distolgo lo sguardo dal paesaggio fuori dalla finestra, afferro senza fare rumore il mio telefono e guardo l'ora: 4.12.

Torno a guardare quello strano pezzo di carta fuori dalla finestra e mi viene un'idea. E se lo andassi a prendere?

Scuoto la testa per togliermi quest'idea dalla testa. Dopo tutto è solo uno stupido pezzo di carta,uno stupido pezzo di carta che non si é bagnata con la pioggia.

"Oh f*****o, lo vado a prendere!" sussurro a me stessa. Quel pezzo di carta mi incuriosisce veramente troppo!

Però c'è un problema: come esco da casa alle quattro del mattino?

Mi massaggio le tempie e comincio a pensare a tutti i modi possibili per uscire di casa senza svegliare i miei genitori e senza morire, ho ancora tutta la vita davanti. Di certo non posso uscire dalla porta d'ingresso, sveglierei sicuramente i miei genitori, ma è l'unica uscita che ho.

Scendo silenziosamente dalla scrivania, appoggio la coperta sul letto, mi metto una felpa grande e prendo in mano le mie scarpe da ginnastica. Esco in punta di piedi dalla mia camera e faccio la medesima cosa scendendo le scale.

Appoggio titubante la mano sulla maniglia della porta e l'abbasso lentamente.
Un leggero e minimo cigolio si espande nel salotto e mi guardo intorno per assicurarmi di non aver svegliato nessuno.

Apro lentamente la porta ed esco in punta di piedi per poi richiudermela alle spalle lentamente e delicatamente. Lascio un sospiro di sollievo, non mi ero neanche accorta di star trattenendo il fiato.

Mi infilo velocemente le scarpe da ginnastica e scendo velocemente ma silenziosamente le scale raggiungendo la porta d'ingresso del palazzo.

Esco e subito il contatto con il vento freddo sulla mia pelle mi fa venire i brividi. Automaticamente mi metto il cappuccio della felpa in testa e le mani nelle tasche.

Inizio a camminare velocemente verso la panchina vedendo uscire dalla mia bocca il mio respiro congelato. Appena intravedo la panchina inizio a correre leggermente per poi sedermi su di essa rabbrividendo, è congelata.

Guardo al mio fianco e vedo quello strano pezzo di carta. Mi scappa un debole sorriso, sono qui al freddo per un pezzo di carta a me sconosciuto.

Con cautela lo afferro e noto che non è un pezzo di carta qualsiasi, è una lettera. (lo so che avete cominciato a canticchiare, o per lo meno, avete pensato alla canzone!)

Una lettera? Cosa ci fa qui? A chi era indirizzata? Chi l'ha scritta? Tutte domande senza una risposta.

La lettera è piegata su se stessa e sembra abbastanza nuova. Mi alzo dalla panchina con la lettera in mano e corro verso il mio palazzo. Entro senza fare troppo rumore e salgo le scale fino ad arrivare davanti alla porta del mio appartamento.

Metto la mano sulla maniglia, l'abbasso ed entro nel mio appartamento chiudendomi la porta alle spalle delicatamente e in modo che nessuno si svegli. Mi tolgo silenziosamente le scarpe, le prendo in mano e salgo le scale in punta di piedi. Entro nella mia camera molto lentamente e silenziosamente e chiudo la porta delicatamente.

Mi tolgo la felpa e l'appoggio delicatamente sul mio letto. Mi siedo a gambe incrociate su di esso e apro la lettera cominciando a leggerla.

"16 Dicembre 2016            Australia-
                                                  Modena
Ciao Mezzas**a,
Come stai? Come vanno le cose?

I nonni stanno bene e mi chiedono sempre di te, ormai lo so che tu sei il loro preferito! Tu ti starai chiedendo come vanno le cose con loro e la verità è che c'è qualche problema. Loro comandano e se non li ascolti o ti opponi ti fai male, ma tu non devi preoccuparti, ho tutto sotto controllo! Riuscirò a sistemare la situazione, promesso!

Voglio essere sincero con te Mezzas**a, la scorsa settima non ti ho scritto perché sono finito in ospedale per una loro incomprensione, ma non è stato nulla di grave, ho solo qualche livido e...un braccio rotto.

Tu continua a mantenere il segreto, non spiccicare parola con nessuno. Continua a non dire niente neanche a mamma e papà, presto riuscirò a sistemare tutto, non preoccuparti!

Poi ci sarebbe un'altra cosa, ma non posso dirtela qui. Non è nulla di preoccupante, ma non me la sento di dirtela qui.

Non voglio che tu ti preoccupi per me, io sto bene. Vivi la tua vita senza preoccuparti, risolverò tutto!

Adesso devo andare ad aiutare la nonna! Non combinare c*****e, Mezzas**a!

Ti voglio bene Fratellino!

                                             >Alexander."

Finisco di leggere la lettera e la giro in cerca di un possibile cognome, ma niente. Devo mettere insieme i punti. Alexander...Australia...Qualche problema...Fratellino...

C***o, la lettera è indirizzata a Benjamin! Mi aveva detto che suo fratello aveva dei problemi con dei brutti giri, ma non pensavo a tal punto da farlo finire in ospedale.

Appoggio la lettera sul comodino e mi sdraio sul letto cominciando a guardare il soffitto. Non so se io ero autorizzata a leggere questa lettera e non so se ero autorizzata a sapere certe cose, dopo tutto Benjamin non mi ha mai parlato dei problemi di suo fratello e credo che per lui leggere le lettere di Alexander, sia stato abbastanza doloroso.

Non immagino neanche come abbia reagito nel leggere che suo fratello è finito in ospedale per colpa di questi brutti giri. Lui li chiama "loro", ma io non so neanche chi siano.

Vorrei andare a parlare di questa cosa con Benjamin ora, ma devo spettare fino a domani mattina, o almeno, devo aspettare ancora qualche ora. Non riesco a starmene con le mani in mano.

Benjamin mi aiuta sempre, mi protegge e mi consola, adesso sento il bisogno di farlo io. Devo aiutare Benjamin.

Ma una domanda mi resta in mente: perché Benjamin ha lasciato questa lettera sulla panchina alle quattro del mattino?

SONO TORNATAAAA! Ecco il nuovo capitolo! Sono guarita e ora posso tornare ad aggiornare come prima, scusate tanto l'assenza ma ci ho messo più de previsto! Spero vi piaccia! Mi siete mancate!

Ciauuuuuuuuuuuuuuuu

18/12/2016

Per Sempre? Per Sempre! ||Benjamin Mascolo|| (#Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora