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Sono passati alcuni giorni da quando io e Benjamin abbiamo finito il progetto e oggi lo dobbiamo consegnare.

Siamo in classe e Chiara e Federico hanno appena consegnato il loro progetto. A primo impatto mi sembra fantastico come progetto.

"Mascolo e Borghi." Ci chiama la prof.

Io prendo il modellino e mi alzo dalla sedia seguita da Benjamin, il quale ha in mano la nostra tesina.
Appoggiamo tutto sulla cattedra per poi posare lo sguardo sulla prof.

"Perfetto ragazzi, andate pure a sedervi." Ci dice lei.
Noi annuiamo e torniamo ai nostri posti. Una volta seduti, mi giro verso Benjamin.

"Ci siamo riusciti." Sussurro.
"Siamo stati grandi." Sussurra lui.
Ci diamo il cinque e ci sorridiamo.

Ad interromperci é Martina con un finto colpo di tosse. Dio, la strozzerrei.

"Benjamin, usciamo oggi, vero tesoro?" Domanda lei con la sua insulsa vocina.
"Certo." Risponde lui secco.

Io mi rigiro in avanti e lancio un sguardo a Chiara che mi sorride rassicurante di conseguenza.

"Ehi, oggi vieni a casa con me." Mi sussurra lei per non farsi sentire.
"Andata." Gli sussurro io.

Com'é bello quando una persona capisce al volo di ciò di cui hai bisogno, invece di fregarsene?

***

POV'S BENJAMIN

Siamo usciti da scuola da circa tre ore sto andando a casa di Martina.
La sua vocina stridula mi fa venire il nervoso e odio i nomignoli che mi da.

Una volta arrivato, suono al campanello e attendo che qualcuno mi apra la porta.

Non appena la porta si apre vedo la figura del padre di Martina, Lucas.

Lucas é un uomo dai capelli grigi, con qualche ruga sul viso e gli occhi verdi che riescono a traforarti.
Ha un carattere forte e idee in testa a dir poco insensate.
É un uomo, per quanto ne so, scaltro e che fa di tutto per ottenere quello che vuole, giusto o sbagliato che sia.

Faccio un respiro profondo e stringo i pugni. Scommetto che in questo momento le mie nocche sono diventate bianche per via della pressione con cui stringo i pugni.

"Ciao moccioso." Mi saluta lui con un sorriso beffardo.
"Sono qui per prendere Martina." Dico secco.
"Uh, vedo che mi stai ascoltando moccioso." Dice lui.
"Lo faccio solo per Alexander." Sussurro a denti stretti.
"E fai bene, non vorrei che gli capitasse qualcosa." Dice lui facendo il finto preoccupato.
Io stringo ancora di più i pugni.
Come si può essere così?

"Dopo tutto mia figlia é meglio di quella t***a che ti sc****i." Dice lui.
"Per prima cosa non é una t***a, seconda cosa non me la sc****o e terza cosa non fare uscire il suo nome dalla tua lurida bocca." Dico io arrabbiato.
"Moccioso, ricordati che posso decidere anche la tua di sorte." Dice lui con aria di sfida.
"Non ho paura di te." Dico io.
Lo fulmino con lo sguardo.

"E se accidentalmente succedesse qualcosa alla tua piccola e dolce principessa?" Domanda lui con un sorriso beffardo sul viso.
"Non ti azzardare a sfiorarla o ti uccido con le mie mani." Le parole escono come veleno dalla mia bocca.
"Uh, sono proprio terrorizzato." Dice lui ridacchiando.
"Ma a te, della gente che tormenti solo per avere dei soldi, non te ne frega proprio niente?" Domando io acido.
"Sinceramente no." Risponde lui.
Mi verrebbe voglia di tirargli un pugno dritto in faccia.

"Tu limitati a fare quello che dico io." Mi dice lui con tono di superiorità.
"E azzardati a farne parola con la polizia e ti faccio fuori." Dice lui penetrandomi con lo sguardo.

A interromperci é Martina.

"Tesoro!" Dice lei abbracciandomi.
"Ehi..." dico io.
"Andiamo?" Mi domanda.
"Si..." dico io.

Lei saluta suo padre e ci incamminiamo verso il parco.
Una volta arrivati ci sediamo su una panchina.

Lei si avvicina a me e appoggia le sue labbra sulle mie. Odio il sapore di ciliegia del suo lucida labbra.

Si siede sulle mie gambe e comincia a baciarmi con più foga. Ricambio il bacio a malavoglia, ma riapro subito gli occhi e mi stacco non appena l'immagine del volto di Elisa si riflette nella mia mente.

Mi passo una mano nei capelli frustrato. Ora vedo il suo viso anche quando bacio Martina, bello.

E che io proprio non riesco a non pensare a lei, ai suoi modi di fare, ai suoi occhi, alle sue labbra...
Non riesco a controllarmi quando si tratta di lei. Ogni c***o volta che sento il suo nome alzo la testa come se fosse un richiamo, come se mi appartenesse.

Lei é ancora mia.
Lei mi appartiene.

"A che cosa pensi?" Mi domanda Martina.
"A nulla." Dico io.
"Quel nulla é Elisa?" Mi chiede lei infastidita.
"No, ok?" Dico io sbuffando.
"Benjamin, ora stai con me. Devi smetterla di pensare a quella." Dice lei infastidita alzandosi in piedi per poi sedersi al mio fianco.

Dopo qualche minuto di silenzio lei si decide a parlare.

"Come ci si sente?" Mi chiede lei.
"A far cosa?" Domando io.
"Ad essere innamorati." Dice lei non guardandomi.
"Innamorato io?" Domando io.
"Si, si vede lontano un miglio che sei innamorato di quella. Come ci si sente?" Ripete lei.
"Quando la vedo ogni parte del mio viso sorride come un ebete. Ogni suo tocco sono milioni di scosse su di me.
Quando le sue piccole mani perennemente fredde si intrecciano con le mie io sto bene. I suoi occhi, il suo sguardo mi fanno rimbecillire.
Poi ci sono le sue labbra. Le sue dolci e calde labbra che ogni volta che sono a contatto con le mie mi fanno capovolgere lo stomaco facendo fermare il mondo. Le sue labbra fantastiche che non posso più assaporare..." Le rispondo io ripensando ai miei momenti con Elisa e sorridendo come uno scemo.
"E non hai idea di quanto lei mi manchi." Concludo sussurrando.

Lei mi guarda sorridendo debolmente, stupita dalle mie parole.

"Ma non ci devo pensare." Dico ancora per cambiare discorso, mi fa troppo male.
"No, invece." Dice lei.

Cosa intende dire?

Ecco il nuovo capitolo. Spero vi piaccia. Grazie di tutto, siamo a quasi 7K!

Ciauuuuuuuuuuuuuu

27/02/2017

Per Sempre? Per Sempre! ||Benjamin Mascolo|| (#Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora