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Ho la mano intrecciata a quella di Benjamin, stiamo ascoltando la musica insieme mentre camminiamo verso scuola. Dall'incontro con Jay al parco è passata una settimana e noi siamo diventati ottimi amici, anche se non si è ancora deciso a raccontarmi cosa nasconde e questa cosa mi sembra alquanto strana, insomma, cosa avrà di così tanto imbarazzante da nascondere?

Arriviamo davanti a scuola, Benjamin mette il suo telefono con le cuffiette nella tasca della sua giacca e mi riafferra la mano. Ci dirigiamo verso Chiara e Federico e subito abbraccio quell'essere stupido che ho come migliore amica.

"Vado a salutare Jay, aspettami qui!" Dico rivolgendomi a Benjamin.
"Si..." Dice lui scocciato. Jay non gli va a genio, ma è un mio amico quindi lo deve accettare.
"Sempre il solito!" dico io scoccandogli un bacio sulla guancia e dirigendomi verso il mio amico.

Cerco con il occhi e il suo solito gruppetto di amici e lo raggiungo. Devo dire che con i suoi amici mi sento leggermente a disagio, ma non mi interessa più di tanto. Il suo gruppetto comprende due ragazzi e due ragazze, i ragazzi si credono Cristo sceso in terra e le ragazze sono delle grandi t***e!

"Jay!" Dico abbracciandolo.
"Scema!" Dice lui stringendomi più forte.

Ci stacchiamo e lui mi sorride. Lo prendo da parte e lo fisso con gli occhi assottigliati.

"Allora? Mi vuoi dire cosa mi stai nascondendo?" gli chiedo io incrociando le braccia al petto.
"Oggi dopo scuola alla panchina dell'ultima volta!" dice dopo essersi guardato intorno per assicurarsi che nessuno ci stesse ascoltando. Io annuisco e ritorno da Benjamin, Federico e Chiara.

Mi aspetta una lunga giornata.

*****

L'ultima campanella è appena suonata e sto uscendo con quei mongoli di Federico, Benjamin e Chiara che stanno ridendo per l'aspetto a dir poco orrendo della prof. di geografia. Aveva i capelli arruffati e spettinati, il rossetto arancione acceso, l'eyeliner a dir poco sbavato e il mascara blu. Indossava una maglia verde mela e una gonna di jeans scura.

"No, ma quella o è daltonica o ha dei problemi neurologici!" Commenta Federico facendo ridere tutti.
"Ha dei problemi!" Ribatte Chiara.
"Completamente d'accordo!" Dice Benjamin alzando le mani in aria.

Appena finiamo di ridere per quella scena mostruosa attiro l'attenzione degli altri.

"Ragazzi, io devo andare al parco!" dico io.
"Cosa? Perché?" Mi chiede Benjamin.
"Devo parlare di una cosa importante con Jay..."Dico abbassando lo sguardo non riuscendo più a sopportare il suo.
"Oh certo, una cosa importante..." Dice lui molto infastidito. Questo suo tono mi rende molto nervosa, o meglio, mi fa venire i nervi!
"Ancora con questa storia?" Dico io sbuffando.
"No, vai" dice lui ancora infastidito andandosene. Quando si comporta in questo modo mi verrebbe voglia di urlargli contro, mi fa veramente in******e!

Scuoto la testa sbuffando, mi giro e mi dirigo alla panchina dove io e Jay ci siamo dati appuntamento.

Vedo il suo ciuffo biondo e riccio e mi siedo accanto a lui.

"allora, giuro che se non mi dici la verità mi arrabbio! è da una settimana che aspetto e non sto più nella pelle! Anche perc-" non mi lascia finire di parlare.
"Credo di essere gay..." dice di scatto.

Io sgrano gli occhi. Mi aspettavo di tutto ma non questo.

"Cosa?" Chiedo io.
"Hai capito...cosa mi dici?" Mi chiede lui leggermente agitato.
"Va bene..." dico io.
"Sicura?" Mi chiede lui.
"Jay, ma scherzi? Sei un mio amico! Io ti voglio bene per quello che sei..." gli rispondo io sorridendo.
"Grazie" dice lui abbracciandomi.

Mi sta bene. Non ho nulla in contrario. Se questo é quello che é lui a me sta bene. Non c'é nulla di male.

Se devo dirla tutta sono felice che me lo abbia detto, ci vuole coraggio! Sono veramente felice che lo abbia detto a me...

***

Entro nel mio Palazzo e salgo le scale fino all'appartamento di Benjamin.
Suono al campanello e aspetto.
La porta si apre facendo comparire Benjamin vestito con una maglietta bianca e un pantalone della tuta.

"Ciao!" Dico io scoccandogli un bacio sulla guancia ed entrando.

Lui non mi risponde e chiude la porta per poi sedersi sul divano e cominciare a scrivere qualcosa sul telefono.
Mi siedo accanto a lui e lo guardo.

"Cosa ti prende?" Gli chiedo io. Lui alza lo sguardo su di me e poi lo rimetto sullo schermo del suo telefono.
"Rispondimi c***o!" Gli Dico io sbuffando.

Lui spegne il telefono e lo appoggia violentemente sul tavolino di vetro.

"Vuoi sapere cosa mi prende? Mi prende che passi più tempo con quel d********e del tuo amico che con me!" Dice lui alterato alzandosi dal divano.
"Ma che stai dicendo?!" Dico io alterata facendo la stessa cosa.
"Ma ancora non lo hai capito? Sei ingenua! Lui muore dalla voglia di baciarti, lo capisci?!" Mi dice lui ancora più alterato.
"Ma no, tu non lo capisci!" Continua lui.

Questa cosa mi sta ferendo in modo esagerato, non mi sono mai sentita così...incapace di capire.

"Ma ti stai sentendo?! Ti rendi conto delle c*****e che stai dicendo?!" Gli urlo io con la voce spezzata. Non riesco più a sopportare questa conversazione, non ne ho più le forze.

Faccio per andare alla porta ma lui mi ferma affermandosi saldamente il polso.

"Smettila di scappare dai problemi c***o! Non fare la bambina!" Mi urla lui.
"Lasciami stare c***o! Lo hai detto tu, no? Sono una bambina ingenua che non capisce, giusto? LASCIAMI!" Dico urlando l'ultima parola. Una lacrima mi riga il viso ma la asciugo subito.

Mi molla subito il polso e mi guarda negli occhi. Gli do le spalle e mi fermo davanti alla porta.

"Tu non ti fidi di me p***a p*****a! Ma dopo tutto, cosa ne capisco io? Sono solo una bambina ingenua che scappa dai problemi, no? É questo che pensi di me!" Gli dico io mentre un'altra lacrima mi riga il viso.

Sento i suoi passi avvicinarsi e mi giro di scatto facendolo fermare. Appena vede il mio volto si lascia scappare una risatina amara.

Io chiudo gli occhi e trattengo le lacrime che minacciano di uscire.

"É gay..." dico io.
"Jay é gay, c***o!" continuo io urlando.

Lui smette di ridere amaramente e mi guarda. Mi guarda negli occhi.
I suoi occhi non sono più freddi.

Mi giro e apro la porta.

"V********o Mascolo!" Gli urlo io uscendo e sbattendomi la porta alle spalle. Salgo velocemente le scale e suo al campanello di casa mia.

Mia madre mi apre la porta, io entro velocemente senza salutarla, entro in camera mia e mi chiudo a chiave dentro.

Mi butto sul letto e scoppio a piangere. Non ce la facevo più a trattenere le lacrime.
Sono lacrime amare, di delusione.

Mi ha appena dato della bambina ingenua che non capisce niente e che scappa dai problemi. É questo quello che pensa di me.

Lo sapevo, non dovevo fidarmi di lui.
Ma i suoi occhi mi hanno incantata e sono diventata dipendente da lui. Ho fatto un casino e ora ne sto pagando le conseguenze.

Le sue parole mi hanno ferita più di una pugnalata dritta nel petto.

Ecco il nuovo capitolo! Scusate il ritardo e scusate se non é il massimo! Spero vi piaccia!

Ciauuuuuuuuuuuuuu

3/12/2016

Per Sempre? Per Sempre! ||Benjamin Mascolo|| (#Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora