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Giorno di Natale

Sono davanti alla porta di Benjamin con i miei genitori da più di cinque minuti. Mia nonna é ripartita ieri sera.

Ho una strana sensazione allo stomaco, come se dovesse succedere qualcosa che alla fine non succederà.

La madre di Benjamin la conosco e c'é una simpatia reciproca, ma il padre di Benjamin non l'ho mai visto e ho paura di non piacergli, di non essere all'altezza delle sue aspettative.
Ci sono ragazze più belle, meno impacciate e più portate di me, é per questo che ho paura di non essere all'altezza delle aspettative di suo padre.

"Elisa, stai bene?" Mi domanda mia madre.
"Sì, perché?" Chiedo io continuando a guardare la porta.
"Siamo qui da circa dieci minuti e tu non hai ancora suonato il campanello..." risponde mia madre.
"Oh, giusto..." dico io.

Allungo la mano e suono il campanello. In pochi secondi la porta si apre lasciando comparire la chioma liscia a bionda della madre di Benjamin.

"Prego, entrate pure!" Dice lei sorridendo.

Ringraziamo, entriamo e lei chiude la porta. Ci dirigiamo in salotto e ci fa accomodare sul divano.

"Alfonso, vieni! Siamo in salotto!" Dice la madre di Benjamin.

In salotto entra un uomo sorridente dall'aria gentile ed educata.

"Salve, io sono Alfonso!" Dice lui stringendo la mano ai miei genitori. I miei genitori si presentano e poi Alfonso si rivolge a me.

"Tu devi essere Elisa, Benjamin non smette mai di parlare di te!" Dice lui sorridendo. Io arrossisco leggermente.
"E devo dire che sei anche più carina di come ti aveva descritta Benjamin!" Mi dice lui sorridendo.
"Oh, grazie signore..." Dico io sorridendo imbarazzata.
"Niente signore, chiamami Alfonso!" Dice lui sorridendo.
"D'accordo Alfonso!" Dico io sorridendo.

Alfonso si siede su una poltrona vicino al divano e appoggia i gomiti sulle ginocchia.

"Benjamin?" Chiedo io guardandomi intorno.
"Lui é in camera che si sta preparando, se vuoi puoi andare da lui!" Mi risponde Jo sorridendomi.
Io annuisco sorridendo a trentadue denti.

Mi alzo, salgo le scale e mi ritrovo davanti alla porta bianca della sua camera. Busso e aspetto una sua risposta.

"Mamma, mi sto vestendo!" Urla lui dall'altro lato della porta.
"E se non fossi tua madre?" Gli chiedo io.

In tre secondi la porta si apre facendo comparire un Benjamin tutto sorridente. Mi tira dentro velocemente affermandomi per il polso e chiude la porta facendomici aderire la schiena.

Si avvicina a me e mi blocca contro alla porta appoggiandosi a essa sugli avambracci. Appoggia la sua fronte sulla mia e fa sfiorare i nostri nasi.

Il mio battito aumenta come quello di Benjamin. Il nostro respiro si mischia.

"Ti decidi a darmi un bacio?" Gli sussurro io.

Lui sorride e il mio cuore perde un battito. Mi posa due dita sotto al mento e me lo alza delicatamente, come se avesse paura di farmi del male.

Si abbassa leggermente e mi bacia lentamente e dolcemente per poi staccarsi e accarezzarmi i fianchi provocandomi brividi.

"Allora? Sei pronto?" Gli domando io.

Lui ridacchia e si avvicina al letto per poi girarsi verso di me con in mano una cravatta nera. Se la avvolge il collo e mi guarda.

"Mi aiuti con questa?" Mi domanda lui afferrandomi per la vita. Gli appoggio le mani sul petto e ridacchio.
"Togli questo coso, non ce n'é bisogno scemo!" Dico io continuando a ridacchiare togliendogli la cravatta e appoggiandola delicatamente sul suo comodino.

Per Sempre? Per Sempre! ||Benjamin Mascolo|| (#Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora