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Sono le 8 di mattina e io sono in ritardo.
Come sempre.

Scendo le scale velocemente ed esco dal mio palazzo correndo verso la scuola.

Appena arrivo noto che la campanella è già suonata.
Perfetto, un altro ritardo!

Entro velocemente dentro la scuola, salgo le rampe di scale e busso alla porta della mia classe.
Appena sento un semplice 'avanti' apro la porta ed entro.

"Ennesimo ritardo!" Mi rimprovera la prof.
"Ennesimo 'chissene frega'..." Rispondo io.
"Adesso basta! Lei oggi resterà due ore in punizione dopo scuola!" Mi dice la prof.
Io sbuffo e mi siedo al mio posto.
Menomale, Benjiamin non c'è!

Sentiamo bussare alla porta e...come non detto!

"Anche lei in ritardo Mascolo?" Dice la prof.
"Che dispiacere..." Risponde lui roteando gli occhi.
"Bene! Anche lei in punizione due ore dopo scuola!" Gli dice la prof.

Ma non é possibile!
Che schifo di vita!

Si siede affianco a me e io lo ignoro.
É solo uno s*****o!
Non può fare sempre come vuole!

Sento spesso il suo sguardo su di me ma faccio finta che lui non esista.
Sono si merita la mia considerazione.

Lui non farà i suoi giochetti con me.
Non sono una delle sue t***e!
Se lo deve mettere in quella c***o di testa!

***(ultima ora)***

"Allora ragazzi, deve uscire per cinque minuti dalla classe, non fate casino!" Dice la prof. di latino uscendo dalla classe.

Appena si chiude la porta alle spalle tutti cominciano a parlare fra di loro, a ridere o a lanciarsi palline si carta.

"Hai intenzione di ignorarmi Borghi?" Mi chiede il mio compagno di banco.
Io non rispondo.
"Sai che non ci riuscirai" continua lui ridacchiando.
Io non rispondo e comincio a scarabocchiare sul mio quaderno.
"Preferisci scarabocchiare che parlare con me?" Mi chiede lui.
Io non rispondo e continuo a scarabocchiare sul mio quaderno.
"Sei una bambina!" Dice lui.
"Una bambina viziata e ingenua!" Continua lui.
"Una bambina sfigata, senza amici e scommetto che neanche tuo fratello o tua sorella ti sopporta!" Dice lui infine.

La prof. entra in classe e si fa subito silenzio.

Non può davvero aver nominato la parola 'sorella'...
Ha toccato il fondo.
Il fondo della mia anima.
Quella parola é come una coltellata in pieno petto.

Basta.
Non posso sopportarlo.

"MA SI PUÒ SAPERE COSA VUOI DA ME?! HAI LA TUA RAGAZZA E TUTTE LE TUE T***E! COSA VUOI DALLA MIA VITA?! TU NON SAI NULLA DI ME! NON SAI NULLA DI MIA SORELLA! NON SAI UN C***O DI NIENTE!
LASCIAMI STARE!
E NON TI PERMETTERE DI NOMINARE MIA SORELLA!
V********O MASCOLO!" Urlo io piangendo.

Prendo tutta la mia roba ed esco dalla classe sbattendo la porta.
In corridoio si sentono solo i miei singhiozzi.

Non può averlo detto veramente.
Non ho parole...

Esco in giardino e mi siedo sul ramo dell'albero di fronte all'entrata.
Butto lo zaino in terra e mi metto le mani sulla faccia.

Piango per colpa di quel c******e che mi ha ricordato mia sorella.
La mia dolce e piccola sorellina.

É stata tutta colpa mia.
É colpa mia se la mia piccola é morta.
Non me lo perdonerò mai.

Sento suonare l'ultima campanella e tutti i ragazzi escono.
Appena sono usciti tutti rientro in classe per scontare le mie due ore di punizione.

Apro la porta della mia classe ed entro.
Vedo l'unica persona che non volevo vedere. Mascolo.

Mi siedo dalla parte opposta, accendo il telefono e guardo tutti i messaggi senza rispondere.

Prendo il mio pacchetto di sigarette, ne prendo una, l'accendo e mi avvicino alla finestra iniziando a fumare.

"Non dovresti fumare..." dice Mascolo a bassa voce.
"Non sei mio padre!" Sputo acida non guardandolo.

Lo sento alzarsi velocemente dalla sedia e camminare velocemente verso di me.

Mi strappa la sigaretta della mano buttandola fuori dalla finestra.

"Ti ho detto di non fumare!" Dice lui leggermente arrabbiato.
"Lasciami stare! Cosa vuoi da me? No mi conosci!" Sputo acida urlandogli contro.

Mi scende una lacrima, ma l'asciugo subito.
Mi ha fatto troppo male quello che ha detto prima.

"Mi spieghi cosa ho detto di così sbagliato?" Mi chiede lui a bassa voce avvicinandosi a me.

Perché non riesco a muovermi?
Dannazione!

"Non dovevi nominare mia s-s-sorr..." dico io non riuscendo a pronunciare quella parola.
"P-perché?" Dice lui avvicinandosi ancora di più.

Io indietreggio fino a fermarmi attaccata al muro.
Lui si avvicina troppo.

"I-io..." dico io.

Mi scende una lacrima e abbasso la testa.
Lui mi alza il viso con un dito e mi guarda incoraggiandomi a parlare.

Dovrei farlo?
Dovrei seriamente raccontare a Benjiamin una parte del mio passato?
La parte più dolorosa del mio passato?

Scusatemi tanto per il ritardo!
Ecco il capitolo!
Ciauuuuuuuuuuuuuu.

20/10/2016

Per Sempre? Per Sempre! ||Benjamin Mascolo|| (#Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora