FOGLIE

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AUTORE: lucibellottobre 

Come ci si sente a quattordici anni se si è una nota fuori del coro? Come si fa a trovare il coraggio di uscire allo scoperto, lasciando la nostra "comfort zone" fatta di un personalissimo rapporto con la natura, per buttarsi in mezzo ai pari affr...

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Come ci si sente a quattordici anni se si è una nota fuori del coro? Come si fa a trovare il coraggio di uscire allo scoperto, lasciando la nostra "comfort zone" fatta di un personalissimo rapporto con la natura, per buttarsi in mezzo ai pari affrontando le prove più difficili di una prima superiore? Se lo vuoi scoprire, segui Norah. La sua testa di capelli rossi ti accompagnerà in un viaggio tra sogno e realtà nella complessa ricerca del proprio posto nel mondo.

Capitoli: 14

Stato: Completo

Tra un caffè ristretto e una fetta di  tortino al cacao con cuore di cioccolato fondente lucibellottobre e MartinaIacopino ci parlano di: Norah, una ragazzina di quattordici anni, vive sospesa tra due mondi: uno accogliente, intessuto di fantasie ...

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Tra un caffè ristretto e una fetta di  tortino al cacao con cuore di cioccolato fondente lucibellottobre e MartinaIacopino ci parlano di: Norah, una ragazzina di quattordici anni, vive sospesa tra due mondi: uno accogliente, intessuto di fantasie e armoniosi rapporti con gli elementi dell'universo che la circonda; l' altro, quello "reale", che le pone sfide complicate, a tratti addirittura immobilizzanti.Riuscirà a vincere i suoi fantasmi e a uscire allo scoperto?

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IMPRESSIONI DI MartinaIacopino

Foglie è una storia breve ambientata nei primi anni duemila. L'autrice non poteva trovare titolo migliore per rappresentare l'atmosfera naturale che emana il libro e, in modo implicito, il cambiamento e l'evoluzione della protagonista!

La natura svolge un ruolo predominante all'interno della storia, sia come suggestione, sia come immersività e sia come personificazione, si percepisce infatti come presenza tangibile e importante nella vita di Norah e un po' anche degli altri personaggi. Mi è sempre piaciuto il continuo ritorno del narratore a descrivere le foglie, mettercele sempre da qualche parte; secondo me questa scelta è dettata dalla volontà di fare delle foglie un simbolo della vita e delle fasi - analogamente alle stagioni della natura - che essa racchiude e comporta. Le foglie infatti si formano dai rami, cambiano colore, cadono e vengono condotte dal vento verso altri luoghi, spesso e volentieri lontano dall'albero.

Mi piace pensare che sia un po' questo il significato che si cela dietro alla narrazione: le foglie rappresentano l'adolescenza e la voglia dei ragazzi di staccarsi dai genitori, che sia per volontà loro o che sia per l'inevitabile andatura delle cose – "The wind of change" (Il vento del cambiamento) come canterebbe la celebre canzone degli Scorpions – e conoscere un po' il mondo, venire trascinati da un qualcosa di forte e dalla compagnia di altre persone come noi ad allontanarsi dallo scudo protettivo e stabile dei genitori e capire cosa significhi vivere la propria vita. Naturalmente non credo si limiti solo a questo il significato del titolo e dell'aura del libro, ma credo che sia in assoluto quello più percettibile.

Sebbene sia una storia breve e all'apparenza molto semplice, non mancano intrighi dei personaggi e rimandi agli usi e i costumi del periodo. Norah e gli altri adolescenti infatti si mettono a parlare di ragazzi, di vestiti, di nokia e a ballare su canzoni di Avril Lavigne, di Britney Spears e di altri cantanti molto popolari in quegli anni. Questo è sia un modo che ha l'autrice per rendere più reale la storia di Norah e farcela percepire come vera e sia un modo per richiamare ancora una volta le foglie che si muovono nella loro danza, quando si alzano da terra e vanno di qua e di là senza interruzione.

La musica in generale ha un ruolo chiave all'interno del libro, l'unico fattore che accomuna le generazioni secondo me. In un capitolo infatti - che io ho notato e voglio focalizzare di più perché sono di parte quando si parla di lui - dal titolo "E Berta filava" viene accesa la radio e ascoltata la canzone di Rino Gaetano, una delle preferite di suo padre (che dà il titolo al capitolo, per intenderci) e che rappresenta la sua di adolescenza. Forse la scelta di inserire proprio Rino è dettata anche da altre esigenze, ma preferisco non fermarmi ad analizzare anche perché comunque non è l'unico cantante che viene nominato e, in questi casi, o si guardano tutti o nessuno!

Passiamo ora al contenuto del libro: ciò che mi ha colpito di più è la leggerezza di forma ma non di contenuto, che in parte lo potrebbe sembrare frivolo perché non ha particolari sfumature tragiche. I drammi della protagonista sono quelli adolescenziali, che riguardano per esempio le amiche, la prima cotta, il cambio classe, la scelta dei vestiti, nascondere certi fatti ai genitori e così via. Mi è piaciuto molto il fatto che si sia focalizzata esclusivamente su questi drammi, che tutti abbiamo affrontato o affronteremo durante la nostra adolescenza e che, bisogna ammetterlo, vengono sempre etichettati come privi di importanza. Qui in questo libro invece i drammi adolescenziali di Norah divengono reali, comprensibili e rilevanti... l'unico sistema che ha scelto l'autrice per mandare avanti i capitoli. Mi ci sono rispecchiata molto in lei, sebbene io non abbia vissuto negli anni 2000 la mia adolescenza ma negli anni 2010, perché ci sono state molte cose che mi hanno fatto empatizzare come i pensieri, le tendenze, le riflessioni e le compagnie.

Il libro si conclude poi con un parallelismo molto significativo che riprende "Alice nel Paese delle Meraviglie"', romanzo fiabesco per ragazzi la cui allegoria è proprio quella di abbandonare l'infanzia definitivamente per approdare nello strano, complicato e (forse?) meraviglioso mondo degli adulti.

Quanto allo stile non ho molti appunti da fare: è semplice ma non semplicistico, di quella semplicità che si sposa perfettamente con il carattere e l'esuberanza dei personaggi. È un modo di narrare che prende tutti e cinque i sensi e che rapisce la curiosità; ci sono onomatopee per esempio, nella prosa, che accompagnano le descrizioni e secondo me questo contribuisce a rendere più sonora e anche poetica la forma dello stile, un po' come alla Giovanni Pascoli. Tramite metafore, similitudini, parallelismi, personificazioni e altre figure retoriche adoperate con maestria, questa storia breve è stata scorrevole, immersiva e senza dubbio piacevole, la consiglio!

 Tramite metafore, similitudini, parallelismi, personificazioni e altre figure retoriche adoperate con maestria, questa storia breve è stata scorrevole, immersiva e senza dubbio piacevole, la consiglio!

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Un piccolo regalo a tutti noi a lucibellottobre e MartinaIacopino:

Caffè EspressoWhere stories live. Discover now