Per Sempre? Per Sempre! ||Ben...

By eliborghiii

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NON FERMATEVI AI PRIMI CAPITOLI (SONO SCRITTI MALE RISPETTO A QUELLI SEGUENTI CHE SONO SCRITTI MOLTO MEGLIO)... More

NUOVA STORIA!
PROLOGO
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Scusatemi...
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INSTORE MODENA 0+
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#MTVAWARDSEUROPEI
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ORA NON ESAGERIAMO!
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ABBIAMO VINTO!
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SCUSATE...
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DOMANDE&RISPOSTE
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By eliborghiii

POV'S BENJAMIN

Rimetto il mio telefono nella tasca dei miei pantaloni, raccolgo la mia roba e mi dirigo verso lo spogliatoio della palestra.

Metto la roba nel borsone e tiro fuori i vestiti di cambio. Mi tolgo i vestiti che ho indosso e mi asciugo il sudore con un asciugamano.
Quando tornerò a casa dopo essere stato con Elisa mi farò una doccia.

Mi metto un po' di deodorante tanto per non puzzare e mi infilo i vestiti che avevo portato con me. Mi metto le scarpe, prendo il borsone e mi dirigo all'ingresso.

"Ciao frate." Saluto il mio amico della palestra.
"Ciao Ben, ci vediamo la prossima settimana." Mi saluta lui con una pacca sulla spalla.

Esco dalla palestra e non ho neanche il tempo di mettermi in spalla il borsone che qualcuno si scaraventa su di me.

Alzo lo sguardo e mi ritrovo davanti una mia vecchia compagna di classe.

"Oddio scusami!" Si scusa subito lei.
"Non preoccuparti." Rispondo io.
"Ma tu sei...Benjamin?" Dice sorpresa.
"E tu sei Camilla!" Rispondo ridacchiando.
"Quasi non ti riconoscevo. Cosa mi racconti di bello?" Dice lei sistemandosi i capelli, quasi per voler sembrare più carina.
"Niente di che dai, tu?" Rispondo io. In realtà non mi interessa ma voglio sembrare educato.
"Mi sono trasferita qui da poco dopo essere stata in Inghilterra per qualche anno." Sorride lei, avvicinandosi a me e accarezzando il mio braccio.
"Sei venuto su proprio bene, Benjamin." Ammette lei un secondo dopo, scrutandomi dalla testa ai piedi.

Quando la sua mano si sposta sul mio petto io indietreggio.

"In realtà sono fidanzato." Le spiego io, mentre il suo sguardo si sposta sul mio.
"É stato un piacere rivederti, ma devo davvero andare ora." Dico velocemente prendendo il mio borsone.
"Ci si vede in giro." La precedo prima che dica qualcosa, andandomene.

Comincio a camminare verso la gelateria, guardando l'ora dal mio cellulare. Probabilmente Elisa sarà già lì e, se avesse visto come ho liquidato Camilla, sarebbe stata fiera di me.

Oddio, possibile che non riesco a non pensare a quella ritardata della mia ragazza?

Svolto l'angolo e con mio grande piacere vedo che Elisa é seduta ad un tavolino della gelateria. Dio se é bella, anche se quel suo top avrei averlo voluto vederglielo addosso solo io, dato che é parecchio corto.

Man mano che mi avvicino alla gelateria, noto che un ragazzo seduto nel tavolino di fianco a lei la sta guardando un uno sguardo che non mi va per niente a genio.
Se la sta praticamente mangiando con gli occhi.

Lo so che la mia ragazza é una figa della madonna, ma é la mia ragazza.

Velocizzo il passo e, non appena sono vicino a lei, mi sorride. Ed eccolo lì quel sorriso che riserva solo a me.

Mi siedo di fronte a lei, appoggiando il borsone per terra.

"Sei lento." Mi riprende lei sorridendo.
"Una mia vecchia compagna di classe mi é praticamente saltata addosso e..." inizio io, prima di essere fermato dallo sguardo infuocato di Elisa.

Se uno sguardo potrebbe tirare una mazzata in testa a qualcuno, io avrei un bel bernoccolo.

"E tu mi hai fatto aspettare per lei?" Mi chiede lei, guardandomi male.
Faccio per risponderle, quando mi blocca per la seconda volta.
"Anzi no, guarda, non lo voglio sapere, non voglio rovinarmi la giornata." Dice lei guardando poi altrove, sbuffando e sbattendo leggermente le mani sul tavolino.

Mi allungo leggermente verso di lei e intreccio le dita della mia mano con quelle della sua. Lei posa di nuovo lo sguardo su di me, senza però ricambiare la stretta.

"Se mi avessi lasciato finire la frase avresti saputo che ci ho messo tanto perché ho dovuto liquidarla." Le dico io con un lieve sorriso.
Lei fa per dirmi qualcosa, ma dalla sua bocca non esce nemmeno un parola, mentre il suo sguardo, sempre fisso sul mio, si addolcisce.

Ricambia la mia stretta di mano e mi accarezza leggermente il dorso della mia mano con il pollice.

"Mi dispiace." Dice lei dopo poco.
Io avvicino la sua mano alla mia bocca e le stampo un bacio sul dorso.
"Gelosona che non sei altro." La prendo in giro io, ridacchiando.
"Stronzo." Alza gli occhi al cielo, sorridendo.

Prendiamo il gelato e lo mangiamo, parlando del più e del meno.
Non potete capire quanto sia bella la sua risata, dio santo.

A quanto pare non sono l'unico a pensarla così, dato che il ragazzo di fianco non ha smesso un secondo di guardarla, sempre con lo stesso sguardo.

Passano altri dieci minuti e il ragazzo é sempre lì e io sinceramente mi sono rotto le palle.

"Scusa, ma mi sono rotto veramente il cazzo." La interrompo io, spostando il tavolino fra di noi.
Lei mi guarda confusa.

Avvicino di scatto la sedia di Elisa alla mia il più possibile, facendola sobbalzare. Mi guarda ancora più confusa e leggermente in imbarazzo dato che ci stanno guardando un po' tutti.

Le metto una mano fra il collo e la nuca e mi avvicino fino a far scontrare le nostre labbra delicatamente.

Lei non ricambia subito, presa alla sprovvista. Non appena realizza cosa sta succendendo, appoggia le mani sul mio petto e dischiude le labbra, permettendomi di approfondire il bacio.

Le nostre labbra si muovono lentamente e sono certo di aver sentito il ragazzo andare via, ma ora non me ne frega più niente sinceramente.

Non appena sento il mio respiro farsi troppo affannato per continuare qui, mi stacco dolcemente e la faccio alzare.

La afferro per il polso, lascio i soldi sul tavolino, afferro il borsone e comincio a correre, trascinando con me anche lei.

"Non ci sto capendo niente." Mi dice lei ridendo.
"Fra poco ci capirai ancora meno." Le rispondo io ridendo a mia volta.

***

Ci chiudiamo la porta del mio appartamento alle spalle e butto il mio borsone per terra.

"Mi spieghi cosa ti é preso?" Mi domanda lei.
"Semplicemente un ragazzo ti stava mangiando con gli occhi e gli ho fatto vedere che sono l'unico a poterti mangiare." Rispondo io avvolgendo la sua vita con le braccia.
"Gelosone che non sei altro." Mi dice lei divertita, ripetendo quello che io le ho detto poco prima in gelateria, prendendomi in giro.
Lega le sue braccia intorno al mio collo, sorridendo.
"Sei veramente una stronza." Mi lamento io facendo il labbruccio da persona altamente offesa.
Le cade lo sguardo sulla mia bocca per un nano secondo per poi riportarlo sui miei occhi.
"Sei veramente insopportabile." Mi risponde lei ironica, appoggiando la sua fronte sulla mia.
"Stai zitta vah." Le rispondo ridacchiando, facendo scontrare nuovamente le nostre labbra.

Mi tira verso di lei ed é la prima ad approfondire il bacio, mentre le sue braccia non smettono nemmeno per un secondo di stringermi.

Fanculo la doccia.

Sento il respiro farsi sempre più veloce e senza nemmeno accorgercene ci ritroviamo nella mia stanza, grazie a dio non ci sono i miei.

Faccio aderire la sua schiena al muro, dopo aver chiuso la porta.

Sento il suo respiro veloce scontrarsi con il mio e non appena inizia a tirarmi leggermente i capelli mi lascio scappare un versetto, sentendola sorridere sulle mie labbra.

Dio santo, mi fa impazzire.
Sa benissimo che effetto mi fa e se ne approfitta.

La prendo in braccio, buttandomi di schiena sul mio letto, mentre le mie mani vagano sotto il suo top, lungo tutta la schiena.

Lei si appoggia su di me, per starmi più vicina.

"Porca troia." É tutto quello che riesco a dire quando si struscia su di me per arrivare meglio alle mie labbra. Si é stusciata proprio dove non doveva e lo ha fatto di proposito, stronza.

La stanza inizia decisamente a surriscaldarsi.

Sposta la sua bocca e inizia a mordicchiarmi il collo delicatamente. Non riesco a trattenermi e faccio scivolare le mie mani nelle tasche posteriori dei sui pantaloni, emettendo qualche versetto mentre il mio corpo si riempe di brividi.

Cristo, se mi piace.

"Credo di essere arrivato decisamente al limite, amore." Sussurro al suo orecchio, staccandomi per guardarla negli occhi.

Restiamo per qualche minuto a guardarci. La guardo come per chiederle il permesso, lei mi sorride per poi riunire le nostre labbra.

Io capovolgo le posizioni, facendomi più vicino a lei.

"Ti amo." Mi sussurra lei, mordendomi il labbro.
"Non sai quanto cazzo ti amo io." Le sussurro vicino all'orecchio, sentendo la sua pelle rabbrividire.

Quanto cazzo la amo, dio santo.

Ehi ehiiii. Sono tornata dopo tantissimo tempo. Perdonatemi, ma avevo deciso di prendermi una pausa! Avevo bisogno di capire se scrivere questa storia era diventata un'abitudine o se invece mi emozionava ancora scrivere capitoli. Sono giunta alla conlusione che questa storia é davvero importante per me, quindi eccomi qui, con 1488 parole e un nuovo capitolo pronto. Questo é uno degli ultimi capitoli e sinceramente mi dispiace davvero tantissimo. Ho già in programma di scrivere una nuova storia, completamente diversa da questo genere! Spera vi piaccia questo capitolo. Mi siete mancate.
Love you so much.

Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu

22/08/2018


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