Esco dal mio Palazzo di corsa.
Sono le otto di mattina e sono in ritardo.
Corro più veloce che posso e, finalmente, arrivo davanti alla scuola.
Per fortuna non é ancora suonata la campanella, non avevo voglia di subirmi la solita ramanzina.
Corro verso Chiara e Federico scaraventandomi addosso a loro facendoli quasi cadere.
"Ma ti sei r***********a?" Mi chiedono in coro.
"Ma buongiorno anche a voi!" Dico io ridendo.
Chiara mi si avvicina.
"Grazie di tutto" mi sussurra all'orecchio abbracciandomi.
La campanella suona, entriamo nella scuola, saliamo le scale ed entriamo in classe.
Ci sediamo ai nostri posti e stranamente Mascolo é già in classe.
Lui non arriva mai puntuale, é ammalato per caso?
Mi siedo al mio posto proprio nel momento in cui la prof. di inglese entra in classe.
Bisognerebbe fare una denuncia.
É veramente inconcepibile avere inglese alla prima ora.
"Molto bene ragazzi, oggi faremo un passo indietro...
Oggi dovrete scrivere un testo sulla vostra famiglia che poi leggeremo in classe, intesi?" Dice lei.
"Bene! Prendete carta e penna e cominciate! Avete mezzora!" Continua lei sedendosi.
Ma che gioia!
Prendo fuori il mio quaderno e la mia biro nera e comincio a scrivere il testo.
Lettera per lettera.
Parola per parola.
C'é silenzio.
Si sente solo il rumore della biro che scrive sul figlio.
"Ho finito prof." Dice Benjamin.
Ma come ha fatto?
"Tienilo che poi lo leggiamo" dice la prof.
Lui fa come gli é stato detto e resta seduto al suo posto cominciando a picchiettare con la punta della penna sul banco.
Quel rumore rimbomba nella stanza.
Che fastidio.
Scrivo l'ultima parola sul foglio e appoggio la biro sul banco.
Do uno sguardo veloce al figlio.
"Ho finito prof." Dico io.
Lei alza lo sguardo.
"Tienilo e che poi li leggiamo tutti." Mi risponde lei.
La stessa risposta che ha dato a Mascolo.
Passano i minuti e mi sto annoiando.
Mi annoio facilmente.
"Ok, tempo scaduto!" Dice la prof. guardando il suo orologio argentato.
"Ora iniziamo a leggerli!" Continua lei.
La prof. chiama le persone che hanno finito per prime: Mascolo, io, Andrea e un altro compagno del quale non ricordo il nome...Giacomo direi...
Mascolo comincia a leggere il suo testo: É senza errori.
Come fa a non sbagliare nessuna parola? Dopo tutto é inglese!
"Molto bene Mascolo!" Commenta la prof.
Odio quando fa le cose giuste.
Ora tocca a me.
Leggo il mio testo dall'inizio alla fine stupendomi di non aver fatto errori.
Wow, sono un fenomeno!
"Molto bene!" Commenta la prof.
Boom! V********o Mascolo!
"Scusi prof., posso dire una cosa sul suo testo?" Domanda Benjamin riferendosi al mio testo.
"Certo!" Risponde la prof.
Io mi giro verso di lui e lui mi guarda dritto negli occhi.
"Non credi che manchi qualcuno nel tuo testo?" Mi domanda lui.
Questa domanda é una coltellata in pieno petto.
Sento gli occhi pizzicare.
"I-io..." dico io abbassando la testa.
"Racconta mocciosetta!" Dice lui facendo un sorrisino.
Quell'espressione mi fa male.
Io lo guardo delusa scuotendo la testa.
Ho gli occhi lucidi, ne sono convinta.
"Si può sapere cosa vuoi che dica?! Vuoi che racconti la storia di mia sorella? Vuoi che racconti che é stata tutta colpa mia? Vuoi che racconti che é stata colpa mia se mia sorella é stata investita solo per prendere una c***o di palla? Vuoi che dica questo?
V********o Mascolo! V********o!" Dico io urlando.
Prendo tutta la mia roba e mi alzo dirigendoci alla porta.
"Non se ne può andare!" Mi dice la prof.
Io mi giro.
"Me ne f***o!" Dico io uscendo dalla classe piangendo.
Scendo le scale ed esco dalla scuola dirigendomi verso casa.
Entro nel mio Palazzo, salgo le scale ed entro nel mio appartamento.
Corro in camera mia e mi ci chiudo dentro.
Mi butto sul letto continuando a piangere.
La vita fa schifo.
Il mondo fa schifo.
Mascolo fa schifo.
Tutto fa schifo.
V*******o vita.
V*******o mondo.
V*******o Mascolo.
V*******o tutto.
****
Sono le quattro del pomeriggio e mi sto annoiando a morte: ho già fatto i compiti e ora non so cosa fare.
E se andassi a fare due passi?
Mi metto le scarpe e la mia felpa bordeaux.
Prendo il telefono, auricolari e chitarra e scendo le scale uscendo dal mio appartamento.
Scendo ancora le scale ed esco dal Palazzo.
Mi metto le cuffiette nelle orecchie, la chitarra in spalla e comincio a camminare.
Dove sto andando?
Nel mio posto.
É una piccola parte piana ricoperta di erba a forma di cerchio in mezzo ad un piccolo boschetto.
Al centro di questo piccolo spazio c'é un albero con un ramo ricurvo al quale é appesa un'altalena.
É un posto tranquillo dove non passa mai nessuno perciò é diventato il mio posto.
Vado lì per ascoltare musica, cantare, suonare e per stare da sola.
Nessuno sa di quel posto tranne me.
Mi avvicino sempre di più e sento che qualcuno suona la chitarra.
Come é possibile?
Mi avvicino silenziosamente per vedere chi sta suonando.
Non ci posso credere.
Mascolo?!
Sto in silenzio.
É seduto sull'altalena e sta suonando la chitarra con gli occhi chiusi ed un sorriso sulle labbra.
Sta suonando un melodia dolce che non ho mai sentito.
Ad un tratto comincia a cantare.
"Ti vesti sempre di nero,
Non rispondi al telefono,
Memoria piena di foto,
Del tuo animale domestico..."
É bravo. Molto bravo.
Canta tutto il ritornello.
É strano se dicessi che assomiglia a me questa canzone?
"Ma poi ti metti da parte,
Creando solo un'immagine,
In bianco e nero ma non sei tu,
Ma dove sono i tuoi occhi blu...."
Sorrido istintivamente a questa frase.
É bellissima.
Mi scende una lacrima.
Mi sono commossa?
Faccio per avvicinarmi ancora ma pesto un ramo spezzandolo.
C***o!
Mascolo smette di suonare di scatto.
"Chi c'é?" Domanda lui alzandosi dall'altalena e venendo nella mia direzione.
Che c***o faccio adesso?
Eccomi! Scusate il ritardo! Domani non riuscirò a pubblicare perché ho la Cresima, ma cercherò di farmi una mossa! Promesso!
Volevo solo dire una cosa.
Sono molto orgogliosa e fiera di Benji e Fede.
Hanno raggiunto un grande traguardo!
PRIMI IN CLASSIFICA CON IL NUOVO ALBUM PERCHÉ É IL PIÙ VENDUTO IN ITALIA!
30/10/2016