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By giugiusstories

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By giugiusstories


Celeste

Mi svegliai da sola nel letto, alle 8:20 del mattino, mi misi seduta e mi guardai intorno spesata.

Come diavolo ci ero arrivata a letto?

L'ultimo ricordo che ho è quello di questa mattina presto, quando ero ancora tra le braccia di Luigi fuori in veranda.

Le cose erano due: o ero improvvisamente diventata sonnambula o mi ci aveva portata lui a letto...

«Buongiorno Chri» salutai il ragazzo dopo aver messo piede in cucina, sbadigliando.

«Qui mi sa che qualcuno ha fatto le ore piccole stanotte, o mi sbaglio?» mi canzonò dondolandosi a destra e a sinistra.

Lo guardai senza rispondere, ma trattenendo un sorriso; mentre mi avvicinavo al piano cottura per scaldarmi l'acqua per il tè.

«Che è successo stanotte?» mi guardò confuso Mattia, anche lui in cucina.

«Niente, non è successo niente» risposi poggiando le mani sul bancone.

«Ste fesserie raccontale a qualcun altro Celeste. A noi puoi dire tutto lo sai, siamo i king dei gossip della casetta» si atteggiò il moro, gesticolando.

«Certo che quando ti ci metti tu...» conclusi lasciando in sospeso la frase.

Mi girai per prendere dentro al mobile la bustina contenente il filtro per il tè, quando sentii qualcuno stringere le braccia attorno ai miei fianchi, facendomi sobbalzare.

«Ti spaventi così facilmente?» mi sussurrò all'orecchio, una voce che conoscevo bene.

«Ma non lo so, sei sbucato all'improvviso» mi girai verso di lui poggiandogli le mani sul petto, coperto da una semplice maglietta bianca.

«Sei bella appena sveglia sai?» sorrise di sbieco mentre si avvicinava sempre di più al mio viso.

«Eh na cifra» risposi ironicamente.

«Oh si Matti... sei bellissimo, mamma mia» guardai alle spalle di Luigi e vidi subito Christian fare il cretino con Mattia, nella stessa posizione mia e di Luigi.

«Ma quanto siete stupidi precisamente?»

«Noi volevamo del gossip, ma a quanto pare voi non siete in grado di darcelo; quindi siamo costretti ad andarcene» fece il finto offeso, Christian.

«E chi vi trattiene» scherzò Luigi mettendosi in mezzo, rimanendo sempre di spalle.

«Andiamocene Matti, che questi due sono una causa persa» concluse, uscendo fuori con il biondo per andare a lezione.

«Dicevamo?» tornai a guardare Luigi negli occhi, ma non mi diede il tempo di realizzare, che subito sentii le sue labbra premere sulle mie.

Fortunatamente in casetta, in quel momento c'eravamo solo noi, poi vabbè Mattia e Christian che se ne erano andati; quindi eravamo completamente soli e potevamo goderci il momento senza preoccupazioni.

«Buongiorno» mi sorrise, staccandosi di poco.

«Buongiorno» replicai poggiando la testa sul suo petto, stanca.

«Che hai fatto?» chiese a bassa voce, prendendo ad accarezzarmi i capelli.

«Ho sonno e voglio dormire, però voglio stare anche con te»

«Ma adesso stai bene vero?» si preoccupò, mettendomi due dita sotto al mento.

Alzai la testa e incatenai il mio sguardo al suo, cavolo se era bello...

«Adesso si» gli sorrisi, lasciandogli un ultimo bacio a stampo.

«Ragazzi» saltai sul posto quando sentii la
voce di una terza persona.

«Maria, non sai quanto mi stai antipatica quando fai così» guardai una telecamera, mettendo su un finto broncio; mentre ero ancora tra le braccia di Luigi.

«Volete parlare un po'?» ci chiese dopo aver smesso di ridere.

«Va bene, andiamo sul divano dai» rispose Luigi al posto mio, prendendomi per mano andando verso il divano beige; dove mi misi seduta attaccando le gambe al petto, con il suo braccio dietro le spalle.

«Allora come state? Ho visto che avete risolto...»

«Diciamo che sto bene e si abbiamo risolto» sorrisi fissando il vuoto, appoggiando la testa sulla spalla di Luigi.

«Che cosa intendi con diciamo? Non ti tenere tutte le cose dentro piccoletta, adesso siamo qui apposta per parlare»

Ero sicura avesse visto quello che era successo ieri sera fuori in veranda...

«Ti hanno fatto vedere quello che è successo ieri sera?»

«Si» rispose solamente, confermando la mia tesi.

«Non so da dove iniziare sinceramente, diciamo che potrebbe andare meglio, certo adesso sono riuscita a riprendermi un po' ma è comunque un giorno particolare. Non auguro a nessuno di vivere quello che ho vissuto e sto vivendo io.
La morte è una cosa imprevedibile, però funziona così: ogni giorno piangi un po' di meno, guardi i vuoti lasciati da chi è andato via, i vuoti fisici, i vuoti interiori, ti guardi attorno e devi realizzare che chi è andato via non tornerà, non apparirà dalla porta, non potrai chiamarlo più; poi guardi le foto e i video che ti fanno stare ancora più male, giusto così, per far uscire fuori tutto il dolore; ti rifugi in qualcosa che non ti faccia pensare, qualcosa che credi possa farti dimenticare, qualcosa che ti faccia rimuovere il dolore; osservi il modo di affrontare la sofferenza delle persone che ti circondano, ognuno con i suoi tempi, con i suoi spazi, con le sue lacrime. E continui ad andare nei posti di chi è andato via, continui a parlargli, continui a chiamarlo, continui a sentirlo attorno a te...
Poi ti guardi allo specchio, tu sei lì, ti chiedi se hai qualche rimpianto, se avresti potuto fare di più, se sei soddisfatta, ti fai un paio di domande sull'inafferrabilità della vita. Alla fine ti senti in pace con te stessa e sei lì, e devi andare avanti. Piangi un altro po' ma vai avanti, ti fai forza e vai avanti come hai sempre fatto» conclusi alzando le spalle, con gli occhi lucidi.

«Sai Celeste... sei davvero un persona molto matura per la tua età, questo è anche dovuto agli ostacoli che hai dovuto affrontare nella tua vita. Anche a me è successo di perdere delle persone care e posso capirti perfettamente, però tu cerca di vivertela comunque, non credo che tuo fratello volesse mai vederti così, o mi sbaglio?»

Dopo le parole di Maria, Luigi mi guardò e posò una mano sul ginocchio stringendolo leggermente, come per infondermi forza...

«Credo che se mi avesse mai vista in queste condizioni, avrebbe fatto di tutto davvero» ridacchiai pensando a cosa poteva esser capace di fare.

«Ti manca tanto immagino, no?»

«Mi manca tantissimo, non so ben definirlo a parole... ma auguro a chiunque l'amore di un fratello o una sorella»

«Sei una bella persona, spero che ciò che hai vissuto possa aiutarti a crescere sempre di più Celeste» la ringraziai e dopo un po' chiuse il collegamento.

Mi voltai verso Luigi per guardarlo, ma lui lo stava già facendo, così gli scoppiai a ridere in faccia con ancora gli occhi lucidi per la conversazione precedente.

«Sei davvero tanto forte Ce', sul serio» mi guardò amorevolmente negli occhi mentre prendeva ad accarezzarmi la guancia.

«Anche tu» risposi solamente, accennando un sorriso.

«Sei bellissima» quelle parole mi fecero smuovere qualcosa nello stomaco, tanto che lo sentii formicolare.

«Anche tu sei bellissimo» conclusi avvicinando le sue labbra le mie, facendole unire in un bacio lento e pieno di amore...

─ · 。゚☆: *.☽ .* :☆゚. ─ · 。゚☆: *.☽ .* :☆゚. ─

nota autrice

Ed eccoci qua con la quarantesima parte!
Celeste e Luigi sembrano aver fatto finalmente pace!!!
All'inizio abbiamo Mattia e Christian, che si divertono a prendere in giro la nostra coppietta e alla fine abbiamo un discorso tra Maria e Celeste.
Cosa pensate che succederà?
Se vi ha fatto piacere leggere il capitolo, lasciate una stellina!

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