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By giugiusstories

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By giugiusstories


Celeste

Erano ormai le sei di sera ed eravamo appena tornati in casetta dopo la puntata, mi presentai al nuovo arrivato, Dario, e subito dopo andai in camera per mettermi il pigiama, che consisteva in un top nero di zara a costine, un pantaloncino della tuta sempre nero, una felpa con la zip alzata a metà over size grigia e le mie amate ciabatte yeezy beige.

Stavo parlando sulle gradinate con Rea, che ormai avevo imparato a conoscere a furia di fare lezioni insieme, e adesso stavamo andando nella camera rossa.

Quando siamo passate davanti allo specchio, non ho potuto far a meno di notare un Luigi super attento, cercando di non accecarsi mentre si stava struccando.

Io e Rea quando gli passammo davanti, non potemmo far a meno di ridergli in faccia, cosa che fece anche lui vista la criticità della situazione.

«Celeste!... Mi strucchi?» mi domandò Luigi, circa due minuti dopo essergli passata davanti.

«Perché?» domandai a mia volta, visibilmente divertita dalla situazione che si era venuta a creare.

«Non so come si leva questo» mi disse in tono quasi supplichevole, ok si lo avrei struccato perché a vederlo così sarebbe sembrato a chiunque un'anima in pena.

«Aspetta che metto in carica questo» replicai alludendo alla batteria del microfono, ormai scarico, velocizzai i miei movimenti per poi tornare in camera a prendere le salviette.

«Voleva farsi struccare da me» mi interruppe Serena, sorridendo sorniona.

«Ah no allora non lo faccio» cosa ero la ruota di scorta, che una ti dice no e allora lo vieni a chiedere a me? Ma assolutamente no.

«Si vergognava di dirlo a te, allora è venuto a chiederlo a me» cercò di convincermi, fallendo miseramente.

«Ma non dire scemenze» asserii facendo un gesto con la mano, pronta per andare a cercare Rea per continuare la conversazione di prima.

«Ti giuro l'ho notato com'era... Gli ho detto che vuoi? Vai da Celeste» mi disse facendomi scoppiare a ridere vista la comicità.

«Che scema che sei, dai dammi le salviette che lo vado a struccare» dissi a Serena, che immediatamente fece alzare Flaza dal suo letto una volta spiegatale la situazione.

«Celeste - mi richiamò allungando la "e" finale - ma che ti sei persa» mi richiamò ad alta voce, dopo qualche minuto.

«Eccomi sto prendendo le salviette arrivo!» esclamai anche io ad alta voce mentre Serena mi passava queste benedette salviette.

Tornai davanti al divano e subito lo vidi seduto con lo sguardo rivolto verso il soffitto, appena sentì dei passi si voltò verso la mia direzione sorridendomi, mentre io gli sventolavo davanti il pacco delle salviette.

Tirai fuori una salvietta dal pacco e iniziai a struccarlo attentamente, sotto agli occhi.

«Questo è perché non ti ho truccato io eh Luigino» dissi ridendo, mentre gli davo delle leggere pacche sulla spalla.

«Si si come no, e poi Luigino fa veramente pena» disse bloccandomi una mano.

Qualche istante dopo per colpa degli spasmi della risata, gli infilai il dito avvolto nella salvietta, nell'occhio.

«Ahia ma che sei matta» disse poggiandosi subito le mani sul viso, per poi sfregarsi l'occhio sinistro.

«Scusa, scusa, scusa non volevo»

«Nicol cazzo ridi» pronunciò ad alta voce Luigi, quando Nicol fece una corretta davanti al divano per arrivare in camera, cercando di non farsi vedere mentre rideva, e bastò questo per farmi scoppiare a ridere.

Per avere una posizione più comoda mentre finivo di struccarlo, gli poggiai una mano sulla fronte tirandogli indietro il ciuffo con delicatezza.

«Mi stai rovinando i capelli, se rimani così poi si rovina la forma lascia! Lascia! Lascia! Lascia! Lascia!» mi ripetè mentre si era scansato velocemente, dalla mia presa.

«No dai aspetta avevo quasi finito, te li tiri tu i capelli, però fammi finire sennò poi sei tutto nero sotto agli occhi» lo presi per mano e lo feci alzare di peso.

Una volta rimesso nella posizione iniziale, finii di rimuovergli la matita da sotto gli occhi, scappò davanti allo specchio per rimettersi a posto i capelli.

Che vanitoso Luigino.

~

Era passata mezz'ora e adesso mi ritrovavo a cucinare la cena con Nicol e Alex, che mi lanciavano continuamente occhiatine riguardo alla scenetta di prima con Luigi.

«Oh andiamo e fatela finita avete visto anche voi cosa è successo, stavamo in bella vista» dissi mentre controllavo il sugo e l'acqua per la pasta all'amatriciana.

«Ma chi stava parlando di prima vedi che ti freghi da sola Celeste» continuò Alex spingendomi scherzosamente.

«Si certo e di cosa volevate parlare allora eh? di cosa ha fatto Luca quando siamo rientrati? A me sembra proprio di no» risposi a bassa voce visto che il diretto interessato si stava dirigendo verso di noi insieme a Luca.

Nel giro di altri trenta minuti la cena era pronta e servita, e fortunatamente la pasta era piaciuta a tutti.

Adesso stavo finendo di lavare i piatti con Luigi, che mi si era avvicinato per lavare il piatto che aveva appena sporcato.

«Sta la! Sta la! Oh Luì apri gli occhi» dissi indicandogli con un cenno della testa lo strofinaccio per asciugare il piatto, lui lo vide e si mise a ridere da solo per la fatica che aveva fatto per trovarlo.

«Dopo ce la beviamo una tisana insieme?» mi domandò Luigi dopo aver messo a posto il piatto.

«va bene però prima devo chiamare mamma, che a momenti inizia la mia mezz'ora per il telefono»
conclusi mettendo a posto le ultime stoviglie.

«Certo tranquilla, anche io posso usarlo adesso il telefono»

«Vabbè allora andiamo insieme dietro dai» dissi afferrando i nostri telefono in una mano e afferrando la sua con l'altra, per trascinarlo dietro in giardino.

~

«Ma io non ho capito, a te piace?» mi chiese Luca prima che andassi a dormire.

«Ma chi Luigi?» domandai facendo la disinvolta, cosa che sicuramente mi era riuscita da schifo.

«E certo di chi parliamo sennò guaglio' » scherzò, facendo uscire il suo dialetto napoletano.

«È un bel ragazzo certo è evidente, ha i modi giusti e tutto però io non so venuta qua per costruirmi la storiella amorosa, voglio concentrarmi sul mio percorso, poi però se succede qualcosa, che faccio me ne sto ferma così? Ovvio che no!»

«Quindi metti che lui ti dice che gli piaci tu che fai?» mi chiese incuriosito.

«Eh che faccio... Dipende a distanza di quando me lo chiede, anche perché io ancora non lo conosco molto bene capisci? Io pe' sta co una persona ho bisogno di conoscerla, sapere com'è fatta»

«Vabbè ma che c'entra, una persona puoi anche conoscerla standoci insieme Cele'»

«Eh ma io non so fatta così, c'ho le idee mie, e lì si, sarò fatta male ma che ci posso fare, se una persona vuole stare con me mi deve accettare in tutto e per tutto» replicai iniziando a far uscire a mano a mano il mio dialetto.

La nostra conversazione terminò lì, e dopo esserci scambiati la buonanotte, corsi in camera e tirai fuori il mio quadernetto dove mi appuntavo tutto e scrivevo le mie barre.

Ispirata cominciai a comporre frasi sconnesse, che speravo avrebbero portato a qualcosa di buono.

Ogni volta che nella mia vita
Non pensavo di essere abbastanza

~

Amare senza avere tanto

~

Vorrei essere tutto

~

La paura è la vita

~

Urlare dopo avere pianto

~

Non finirà

~

Dal riflesso dei miei occhi stanchi

Quella conversazione di poco fa mi era servita...

─ · 。゚☆: *.☽ .* :☆゚. ─ · 。゚☆: *.☽ .* :☆゚. ─

nota autrice

Ta-dannn! Rieccoci qua con il decimo capitolo!
Abbiamo un piccolo momento ricordo di Carola e Luigi trasformato, ovviamente, in un
momento Celeste-Luigi.
Poi abbiamo lei che trova l'ispirazione per buttare giù qualche frase per il nuovo inedito, dopo la conversazione avuta con Luca.
Vi avverto già, anche se credo lo abbiate già capito, che il suo inedito sarà "Amare" della Rappresentante di lista.
Che ne pensate? Se vi va, lasciate una stellina e un commento!
Comunque vi volevo ringraziare per le 1000 letture!!!

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