51. he'd be proud of you

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La musica proveniente dalla stanza accanto mi costringe ad interrompere il mio sonno, ero anche riuscita a dormire per tre ore di fila senza svegliarmi a causa degli incubi.
Mi guardo allo specchio delusa da ciò che il riflesso mi mostra, non ho nemmeno intenzione di provare a rendermi decente.
Prendo il telefono e mando un messaggio ad Adeline dicendole che sono sveglia e che quindi quando vuole avrebbe potuto chiamarmi.
Vuole sentirmi almeno una volta al giorno, probabilmente per accertarsi che io sia ancora viva e ripetermi per l'ennesima volta il suo discorso sul perchè dovrei tornare a New York.
Esco dalla stanza per prendere qualcosa da bere in cucina, la musica rimbomba per tutta la casa e sento che fra qualche minuto avrò un mal di testa atroce.
«Buongiorno.» dice Wiggy appena mi vede varcare la soglia della cucina, è intento a mangiare un toast pieno di roba.
Rispondo con un cenno della mano e vado ad aprire il frigo per prendere una birra, le uniche calorie che assumo durante la giornata.
«Ehi aspetta, ti avevo preparato un toast, niente di che solo prosciutto e formaggio.» dice alzandosi dal tavolo per poi porgermi il toast avvolto in dei tovaglioli.
«Grazie Wiggy ma-»
«Non ti ho chiesto se lo vuoi o meno, devi mangiarlo.» prendo un respiro profondo, non ho idea di come fuggire da questa situazione e sono giorni che muoio di fame quindi al diavolo, immagino che un toast non mi farà nulla di male no?
Prendo lentamente l'ammasso di tovaglioli in cui è avvolto dalle mani di Wiggy che mi rivolge un sorriso commosso.
«Vieni sediamoci ti faccio compagnia.» mi invita facendomi sedere accanto a lui.
Dopo qualche sforzo riesco ad addentare il primo boccone e ingoiarlo.
Continuo così finché non finisco di mangiare e sul tavolo rimangono solo le briciole di quello che prima era il mio toast.
Prima che possa dire qualcosa vengo travolta dall'abbraccio di Wiggy e ricambio piuttosto sorpresa.
«Ci sei riuscita! Stavi morendo di fame eh?» annuisco sorridendo mentre mi stacco dall'abbraccio.
«Sarebbe fiero di te.» aggiunge poi sottovoce e vorrei non l'avesse mai fatto.
Per quei minuti ero riuscita a levarmelo dalla testa, ero anche riuscita a mangiare, perché cazzo ha dovuto nominarlo, porca puttana.
Mi alzo di scatto cercando di raggiungere la mia camera prima di scoppiare in lacrime.
Wiggy mi segue preoccupato senza dire una parola per poi venirsi a sedere nel letto accanto a me.
«Amelie tutto ok?»
«Perché l'hai dovuto nominare?» chiedo con la voce spezzata.
«Scusa, è stato un pensiero impulsivo, non avrei dovuto dirlo ad alta voce. Vuoi che ti porti qualcosa?» faccio di no con la testa.
«Puoi lasciarmi sola?»
«Amelie davvero scusa io non vole-»
«Tranquillo è tutto ok, ora vai.» non appena lo sento uscire dalla stanza scoppio in lacrime.
Mi manca Gus, mi manca ogni singola cosa di lui, non riesco a levarmi dalla testa quell'intervista, tanto meno il pensiero che potrei non rivederlo mai più.
Accendo il telefono ignorando i messaggi di Adeline e vado dritta sul profilo instagram di Peep.
Nulla di nuovo, storie di lui che fuma erba, fa musica e annuncia i prossimi concerti, tutti in Europa. Ogni tanto vorrei solo prendere il primo aereo e andare al prossimo concerto, senza dirgli nulla e facendomi trovare lì, tra la folla, in mezzo a tutte quelle persone. Solo per vederlo di nuovo.
Una chiamata interrompe i miei pensieri, Adeline non si lascia sfuggire niente, nemmeno quando non è con me.
«Ehi tutto ok? Perché non hai risposto subito?" chiede preoccupata.
«Scusa, stavo mangiando la colazione.»
«Divertente come scusa.» ammette ridendo.
«No Addy te lo giuro, Wiggy mi ha fatto un toast per colazione e sono riuscita a finirlo tutto.» le spiego.
«E l'hai vomitato subito dopo?»
«No.» seguono alcuni secondi di silenzio finché non la sento singhiozzare.
«Addy, ma tutto ok? Cazzo piangi?»
«È che... ci sei riuscita, è fantastico Amelie.» dice piangendo. È felice per me, anche se sta piangendo.
«Dopo lo dico a tua madre, sarà felicissima di sapere che hai ripreso a mangiare, e anche a Nick e a Lucas e a tuo padre e ai miei geni-»
«Adeline non lo deve sapere tutta New York.» le ricordo interrompendola.
«Si, si.» tira su col naso. «Hai ragione, scusa. Lo dico solo ai tuoi... e a Nick.»
«Va bene.» rispondo ridendo.
«Amelie ti voglio talmente tanto bene, mi manchi un sacco.»
«Non ricominciare con questo discorso.» la precedo, non voglio farmi ripetere ancora il perché dovrei tornare a New York.
«Non devo ricordarti quanto ti manco?» chiede accennando una risata.
«No, non se poi si trasforma in un discorso per convincermi a tornare.» rimaniamo in silenzio per un po', so cosa sta per dire.
«Ma Amelie cazzo, ho bisogno di vederti, di vederti prima che tu... prima che la situazione peggiori. Tutti qui abbiamo bisogno di vederti. Se non vuoi tornare definitivamente e iniziare la terapia ok. Ma per favore vieni da noi anche solo per un giorno, manchi a tutti.»
Effettivamente potrei pensarci, alla fine qui faccio le stesse cose ogni giorno. Potrei partire per un weekend e tornare di domenica sera, non sarebbe male. Mi mancano anche loro, sopratutto Adeline e poi in fondo ha ragione. Se lascio passare altro tempo la situazione potrebbe peggiorare, questa potrebbe essere l'ultima possibilità che ho di riabbracciarli.
«Ci penserò.»
«Sul serio?»
«Si, non ti prometto niente, ma ci potrei pensare.»
«Fammi sapere allora, adesso vado. Ti voglie bene Amelie.» mi ricorda nuovamente.
«Ti voglio bene anche io, salutami tutti.» chiudiamo la chiamata e mi butto sul letto iniziando a cercare qualche volo a basso costo per New York.
Potrei farmi accompagnare da Tracy, o Wiggy o qualcun'altro, ma non voglio disturbarli e in poi la strada è davvero tanta, farla in macchina sarebbe una tortura.
So gia cosa mi aspetterà una volta arrivata a New York, nonostante mi abbia detto che non sono costretta a rimanere, sono sicura cercheranno in tutti i modi di convincermi. Ho paura di cedere, di lasciarmi convincere e rimanere a New York.
Ogni fottuto giorno continuo a sperare che lui torni, qualcosa dentro di me mi dice che tornerà, ma quando? Non posso aspettare per sempre, non ho più tanto tempo...

***

La porta si apre di botto scaraventandomi fuori dai miei pensieri e di nuovo nella realtà. Sobbalzo e per poco non faccio cadere il computer dal letto.
«Cazzo scusa, non volevo spaventarti. Ho bussato, ma a quanto vedo non mi hai sentita.» si giustifica Wiggy mentre mi levo le cuffiette per ascoltarlo.
Con un cenno della mano lo rassicuro facendogli capire che va tutto a posto.
«Ero venuto a chiamarti per la cena, abbiamo preso la pizza, ma se non la vuoi posso farti un altro panino.» valuto la sua proposta in silenzio, non ricordo quand'è stata l'ultima volta che ho mangiato una pizza, sicuramente con Gus.
Per tutto il pomeriggio ho cercato di immaginarmi il sorriso che si sarebbe creato sul suo volto se stamattina fosse stato qui per vedermi mangiare di nuovo.
Sono sicura sarebbe stato orgoglioso di me e, per quanto non ne sappia niente e non sia qui per dimostrarmi il suo supporto, voglio continuare ad andare avanti per lui o quanto meno provarci.
«A che gusto sono le pizze?» il sorriso sul volto di Wiggy è comunque un piccolo traguardo.
«Non ne ho idea, le ha ordinate Chris ma puoi venire a dare un'occhiata.»
«Arrivo subito allora.» rispondo chiudendo il computer e alzandomi dal letto, sarà dura all'inizio ma posso farcela.

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guess who's back uwu
in realta questo è un capitolo di passaggio e nemmeno chissà quanto emozionante quindi perdonatemi però si ho aggiornato è questo che conta :D
enniente oggi è il primo di novembre, peep avrebbe fatto 24 anni uffa mi viene di spaccarmi la testa nel muro 😺👍🏻

Skyscrapers // Lil Peep (sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora