16. he won't kiss me

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La suoneria del telefono interrompe la mia visione di un film. Metto in pausa e rispondo alla chiamata, sicura sia Adeline anche se non ho controllato.
«Ehi ciao, ti ho svegliata?» chiede una voce maschile dall'altro capo del telefono, nonché Gus... oh merda.
Le farfalle nel mio stomaco si risvegliano da un periodo di letargo e improvvisamente inizio ad avere un piccolo attacco di panico.
«N-no tranquillo, stavo guardando un film.» cazzo no perchè balbetto? Devo controllare le mie emozioni.
«Oh okay, mi chiedevo se ti andasse un giro in skate.» controllo l'orario dal cellulare, solo le tre di notte, vuole fare un giro in skate alle tre di notte?
«Ora?»
«Beh si, so che è tardi, ma fare skate di notte è diverso...insomma più figo.» capisco benissimo cosa intende, mi è capitato di andare in skate di notte e non esiste cosa migliore. La città è vuota, o quasi, e la luna illumina le strade, puoi perderti a pensare guardando le stelle e tutto ciò ti fa sentire vivo come non mai. Inoltre in compagnia di Gus non sarebbe male...
«Okay dammi qualche minuto per prepararmi, sono in pigiama. Dove ci incontriamo?» chiedo spegnendo la tv e iniziando a cercare qualcosa da mettermi.
«Beh sono sotto casa tua quindi appena sei pronta scendi.» cosa? Vado dritta verso la finestra e vedo un piccolo puntino in piedi nel marciapiede. Cazzo, è venuto sotto casa mia con lo skate per chiedermi se mi andasse di fare un giro e sperando di trovarmi sveglia? Questo ragazzo non smette di stupirmi.
«Cazzo, ma come ci sei arrivato qui e perché?»
«Casa mia è di nuovo occupata, c'è un bordello di gente e non mi va di stare lì. Non ho più i miei spazi, la mia privacy, quando ci sono i miei amici quella non è più casa mia, ma casa loro quindi esco sempre.» dev'essere una merda avere degli amici così bastardi che se ne approfittano a tal punto da costringerti ad andare via da casa TUA.
«Che stronzi... comunque dieci minuti e scendo.»
«Perfetto, io ti aspetto qua sotto.» dice per poi chiudere la chiamata.
L'ansia inizia a prendere il sopravvento, è solo una passeggiata in skate alle tre di notte, ma Gus riaccende ogni minima emozione che il mio corpo riesce a provare.
Sarei tentata dal vestirmi bene, ma non avrebbe senso, è solo una passeggiata in skate Amelie, una fottuta passeggiata.
Alla fine opto per dei pantaloncini di jeans neri, delle calze a rete e un top nero di velluto con la scritta angel.
Infilo le vans e corro in bagno a coprire le occhiaie e mettere il mascara, vorrei davvero tanto fare l'eyeliner, ma perderei troppo tempo a farlo perfetto in entrambi gli occhi.
Metto il rossetto? E se ci baciassimo? Si rovinerebbe.
Rimango per qualche secondo con il mio solito rossetto opaco sui toni del marrone scuro nelle mani. Dopo una lunga riflessione decido di metterlo, alla fine non dovrebbe essere un gran problema. Inoltre mi sto facendo troppe paranoie, non mi bacerà. Devo smetterla di sognare ad occhi aperti e farmi i film mentali.
Dò una sistemata veloce ai capelli e dopo aver preso le chiavi e lo skate cerco di uscire di casa facendo il meno rumore possibile. I miei dormono e non ho intenzione di beccarmi un'altra scenata da mia madre.
Fuori dal grande palazzo trovo Gus che mi aspetta con il suo skate.
«Ehi, ci hai messo davvero dieci minuti.» osserva sorpreso.
«Sono di parola, dove andiamo?» chiedo cercando di sembrare tranquilla e di nascondere le mie emozioni.
«Non so, facciamo un giro in zona.» dice salendo sullo skate e dandosi qualche spinta, seguo i suoi movimenti e percorriamo la strada in silenzio.
New York è deserta a quest'ora, fatta eccezione per qualche macchina che passa ogni tanto. Dopo qualche minuto arriviamo alla riva del fiume Hudson e decidiamo di sederci per ammirare il panorama.
Lo osservo in silenzio mentre si accende una sigaretta, ha i capelli spettinati e delle occhiaie abbastanza calcate, non che io sia messa meglio.
I suoi tatuaggi gli coprono gran parte del corpo, dal viso, al collo, alle braccia e ho anche avuto modo di vedere che ne ha altri pure sul petto e sulla pancia. Amo questa sua particolarità, lo rende davvero unico e... bellissimo.
Osserviamo il paesaggio attorno a noi, New York è ancora più bella di notte.
«Come fa a non piacerti New York?» interrompo il silenzio tra di noi ricordando il discorso di qualche giorno fa.
«Non è un granché vista dalla mia prospettiva, ma rimarrò in questa città per non molto altro tempo quindi proverò a godermela finché sono ancora qui.» dice buttando la sigaretta spenta nel fiume.
«Cosa intendi?»
«Io e Tracy avevamo intenzione di trasferirci a Los Angeles, sai com'è per concentrarci meglio sulla nostra musica.» annuisco cercando di nascondere quel velo di tristezza e delusione nel mio viso, non riesco a credere che se ne andrà...
«Quando avete intenzione di trasferirvi?»
«Probabilmente appena finirà l'estate.» siamo già ad agosto...questo signfica che fra meno di un mese andranno via, non lo rivedrò mai più, probabilmente potrò continuare a sentirlo via telefono ma non sarà lo stesso. Non potrò più ascoltarlo cantare dal vivo per me, addormentarmi con lui, andare in skate insieme, far sfiorare le nostre labbra...
Sposto lo sguardo su queste, vorrei davvero baciarlo. E inoltre fra meno di un mese non mi sarà più possibile, non avrò più l'opportunità di baciarlo, dovrei sfruttare quest'occasione...
Gira la testa verso di me facendo incrociare i nostri sguardi. I suoi occhi passano in rassegna la mia figura fino a soffermarsi sulle mie labbra semi aperte come le sue. Fa passare ripetutamente lo sguardo dai miei occhi alle mie labbra mentre lentamente si avvicina al mio viso.
Il mio battito accelera e riesco a sentire le mille farfalle che danzano nel mio stomaco.
Fa sfiorare le nostre labbra e chiudo gli occhi per godermi il momento. Mi bacia delicatamente ma si stacca subito dopo per incrociare il mio sguardo.
«Posso baciarti?» chiede prima di continuare, cazzo perchè lo chiede?
«Mi chiedi il permesso?» dico ad un centimetro dalle sue labbra, ho bisogno di sentirle di nuovo sulle mie.
«L'ultima volta mi hai rifiutato.» dice allontanandosi un po' dal mio viso.
«Era solo perché non avevo ancora lasciato Lucas.» gli spiego e annuisce lentamente tornando a sedersi composto. No cazzo no, ho bisogno di baciarlo.
«L'hai lasciato?» annuisco mentre mantengo lo sguardo fisso sulle sue labbra. Mi avvicino a lui dato che il suo sguardo è fisso sul cielo.
«Gus...» si gira verso di me e i nostri visi sono così vicini da far toccare i nostri nasi.
Passa nuovamente lo sguardo dai miei occhi alle mie labbra e non riesco più a trattenermi. Poso una mano sulla sua guancia e avvicino il suo viso al mio fino ad annullare la distanza che separava le nostre labbra. Intensifica il bacio mentre poggia una mano sui miei fianchi e l'altra tra i miei capelli.
Mi metto a cavalcioni su di lui, così da averlo il più vicino possibile mentre lui fa scorrere le sue mani sul mio fondoschiena.
Continuiamo a baciarci finché non siamo costretti a staccarci per riprendere fiato. Appoggio la testa sulla sua spalla e lui mi accarezza delicatamente i capelli giocando con qualche ciocca.
Non riesco ancora a realizzare ciò che è appena accaduto, ci siamo baciati finalmente, sentivo il bisogno delle sue labbra sulle mie, di sentirlo il più vicino possibile a me e ci sono riuscita.
«Sei bellissima.» alzo la testa per incrociare il suo sguardo e gli sorrido facendo incontrare nuovamente le nostre labbra in un bacio.
Rimango abbracciata a lui finché le palpebre non iniziano a farsi pesanti e mi addormento tra le sue carezze e i suoi baci.

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ok ciao considerate questo come il PRIMO VERO capitolo eheh, in teoria da qui la storia dovrebbe farsi più seria ceh si ok capitemi.
oggi inoltre mi sono arrivati i libri di liza ed emma qjwosnwo sclero.
vabbè vado via ciao

Skyscrapers // Lil Peep (sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora