23. i'm not enough

391 38 8
                                    

Dal tetto del palazzo dove abito riusciamo ad osservare il meraviglioso panorama che New York ci offre: i grattaceli; le macchine, che da quest'altezza sembrano formiche; la luna che è ormai alta in cielo e supera i grandi grattacieli; tutto da qui sembra magnifico.
Non riesco ancora a credere che questa è la mia ultima notte nella mia città natale.
«Sei sicura di voler venire a Los Angeles con me?» Gus è davvero sovrappensiero, sa bene quanto sia difficile per me lasciare New York, soprattuto dopo che oggi sono tornata a casa in lacrime dopo essere stata da Addy e Nick, ma ormai ho le idee chiare e inoltre non riuscirei a stare più di una settimana senza di lui. Ho bisogno della sua presenza, della sua voce, di lui che canta per farmi addormentare, dei suoi abbracci, dei suoi baci, ho bisogno di lui, non riuscirei più a vivere ormai senza Gus .
Annuisco facendo incontrare le nostre labbra in un bacio.
Dopo esserci staccati torniamo nel mio appartamento per prendere le ultime valigie. Fortunatamente i miei non sono a casa, ho lasciato loro una lettera di spiegazioni. Mi si spezza il cuore ad immaginare le loro facce quando la leggeranno, sono comunque i miei genitori, per quanto stronzi possano essere stati certe volte, ma ho comunque un bel rapporto con loro e lasciarli da soli è una grande decisione.
«Ehi, stai avendo dei ripensamenti?» chiede Gus mentre porta le mie valigie fuori. Scuoto la testa e lo rassicuro.
«È solo che... mi dispiace per i miei. Domani mattina torneranno a casa e troveranno questa lettera al posto mio, sono sicura che inizieranno a chiamarmi a raffica e mandare milioni di messaggi.»
«Quando se ne accorgeranno saremo già sul treno diretto per Los Angeles, non potranno fare molto.» annuisco osservando la lettera che gli ho lasciato insieme ad un ritratto che ho fatto loro un po' di giorno fa. Spero gli basti come mio ricordo.
«Hai preso tutto?» annuisco chiudendomi la porta di quella che è stata casa mia per sedici anni alle spalle.
Aiuto Gus a caricare tutta la mia roba sul pick-up e una volta seduta a bordo prendo un respiro profondo osservando il grattacielo da dove siamo usciti farsi sempre più lontano.
Ho lasciato Gus guidare, ho bisogno di rilassarmi.
Arriviamo a casa sua verso mezzanotte e Tracy ci aiuta a portare tutta la roba in camera di Gus.
«Quando partite?»
«Domani alle sette, tu?»
«Vi raggiungo nel weekend.» risponde Tracy, poi si avvicina al mio orecchio per sussurrarmi qualcosa.
«Peep mi ha chiesto di lasciarvi un paio di giorni da soli.» ammette facendomi l'occhiolino. Arrossisco pensando ai motivi per cui Gus abbia potuto chiedere a Tracy di lasciarci la casa per qualche giorno... meglio non pensarci.
«Okay ho finito.» dice Peep tornando in salotto da noi.
«Hai fame?» mi chiede Tracy.
«Si, ma non avete un cazzo da mangiare e non voglio un toast quindi prendilo come un no.»
«Ahh ma dai non sono così brutti quei toast.» dice Tracy.
«Sono tremendi.» ribatto dirigendomi verso la cucina. Lo stress mi fa venire fame, ma sul serio non hanno niente di buono da mangiare.
«Me ne rolli una?» chiedo a Gus che mi sorride andando a prendere l'erba.
Ci sediamo nel divano e ci mettiamo tutti e tre a fumare.
«Rimpiazzi il cibo con l'erba?» chiede ironicamente Tracy.
«Non avete un cazzo da mangiare, dovrò pur riempirmi con qualcosa.» annuisce ridendo.
Poso la testa sul petto di Gus baciandolo ogni tanto tra un tiro e l'altro.
«Avete una stanza.» ci ricorda Tracy e alzo gli occhi in cielo tornando a sedermi normalmente.
Non dev'essere bello fare il terzo in comodo.
«Hai rotto il cazzo Tracy.» dice Peep.
Passo la mia canna a Gus che mi guarda confuso.
«Te ne serve un'altra mi sa.» gli consiglio sorridendo.
«Ascolta la tua ragazza.» dice Tracy mentre rolla un'altra canna per Gus così che io possa finire la mia.
«Siete degli scassa cazzo.» dice Gus dopo aver buttato fuori il fumo inalato.
Ridiamo entrambi e mi alzo dal divano per andare in camera.
Ho abbastanza sonno e l'erba non fa altro che aumentare tutto ciò. Mi butto sul letto e il mio sguardo cade sul barattolo arancione posato sopra il comodino. È pieno, sicuramente Gus ha preferito fare rifornimento prima di andare a Los Angeles. Spero solo che non lo controllino sul treno, sarebbe un casino.
Prendo il barattolo di xanax e mi fermo ad osservarlo.
Sono abbastanza tentata dal prenderne una, ma forse è meglio non farlo. A Gus servono e non voglio sprecarle a meno che io non ne abbia davvero bisogno.
La porta si apre di scatto facendomi sussultare dallo spavento.
«Scusa non volevo spaventa-» Gus si ferma appena mi vede con il barattolo di xanax in mano.
«Io... stavo solo guardando, era sul comodino e-»
«Tranquilla.» dice venendosi a sdraiare accanto a me.
Prende il barattolo dalle mie mani e lo apre per poi mandare giù a secco due pillole. Posa il barattolo al suo posto e mi fa cenno di sdraiarmi accanto a lui.
«Ne hai presa una prima?» chiede e scuoto la testa per negare. Annuisce accarezzandomi la testa.
«Ti prego Amelie non prenderle anche tu, queste bastarde ti distruggono la vita.» annuisco, vorrei dirgli di quella volta in cui ho preso lo xanax che aveva lasciato da me, ma non penso sia il momento adatto. Ha ragione, quelle pillole lo distruggono però allo stesso tempo lo fanno stare meglio.
«Perchè non smetti?» che domanda stupida...
«Non posso Amelie, ne ho bisogno per stare bene.» mi distrugge sapere che non gli basto io per stare bene, ma che ha bisogno di quella roba. Vorrei tanto essere abbastanza per lui, quel che basta per farlo smettere, per dare luce alla sua vita, ma a quanto pare non lo sono.
"Hai me" vorrei dire, ma la sua probabile risposta mi spezzerebbe il cuore, ne sono sicura e non è il momento adatto. Fra qualche ora partiremo per Los Angeles, lascerò New York. Ho molto altro a cui pensare e, anche se la salute di Gus per me è tra i miei primi pensieri devo imparare ad accettare il fatto che, semplicemente, non sono abbastanza per salvarlo...

~~~
lol la prima parte è presa dalla trama della storia eheh enniente vado a prendermi un gelato ciauu

Skyscrapers // Lil Peep (sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora