28. each pull is one less breath to death

387 39 9
                                    

Alzo il volume del computer sperando di sentire meglio la lezione, ma non funziona manco per il cazzo. Forse avrei dovuto iscrivermi ad una scuola qui, ma ormai siamo quasi a novembre non avrebbe senso cambiare scuola adesso e in certi casi fare le lezioni da casa è molto più comodo. Tranne quando peep e la GBC si mettono a registrare brani...
Stufa del casino che proviene dalla stanza accanto decido di posare il computer sul letto e andare di là, recupererò la lezione prima o poi.
Trovo Tracy in cucina intento a prepararsi qualcosa.
«Ehi, dov'è Peep?»
«In studio con Wicca, stanno registrando.» me ne sono accorta che stanno registrando.
«Non dovevi fare lezione?» chiede farcendo il suo panino di nutella, buona la nutella se riesci a mangiarla senza i sensi di colpa...
«Provaci tu a seguire la lezione con quei due che cantano nella stanza accanto.» Tracy ride in risposta porgendomi un pezzo del suo panino.
«Ehm...no grazie, penso che andrò a fare un giro.» Annuisce addentando il suo panino mentre io torno in camera per cambiarmi. Non c'è troppo freddo, ma il vento autunnale si fa sentire quindi meglio vestirmi in modo adeguato. Prendo un paio di mom jeans, una maglietta oversize nera e una camicia a quadri verde e nera, devo andare in skate almeno se dovessi sentire caldo potrò levarla.
Prendo lo zaino, che una volta usavo per scuola, e gli butto una bottiglia d'acqua, un pacco di sigarette, gli auricolari e il telefono.
Infine indosso un berretto nero tanto per comprire quell'ammasso di paia che ho in testa.
Prendo lo skate e il mio paio di chiavi ed esco di casa.
Inizio a fare un giro per la città con le canzoni dei nirvana sparate nelle orecchie.
Lascio spazio ai miei pensieri mentre mi godo il cielo cambiare colore.
Fra una settimana è il compleanno di Gus, cazzo non ho idea di cosa regalargli, dovrei chiedere aiuto a Tracy. Chissà se festeggierà il compleanno o meno, in questo periodo si sta impegnando davvero tanto con la musica, sta facendo i primi numeri su soundcloud e non fa altro che registrare canzoni. Confido in lui, questione di poco tempo e riceverà la fama che si merita.
Nel frattempo trovo una spiaggia libera e decido di fermarmi lì per un po', sarà passata mezz'ora da quando sono uscita.
Prendo lo skate sotto braccio e scelgo un punto in cui stendere il telo che avevo portato con me.
Da quando siamo qui a Los Angeles passo quasi tutte le sere ad osservare il tramonto in spiaggia, è l'unico momento in cui riesco a liberarmi la mente da tutta la merda accumulata durante la giornata.
Mi accendo una sigaretta e lascio che il fumo prenda possesso dei miei polmoni.
"Ogni tiro è un respiro in meno verso la morte" è quello che mi disse mia madre quando scoprì che avevo iniziato a fumare, ne aveva fatto un drama e la sua reazione fu decisamente esagerata.
Non ci feci molto caso fin quando anche mio padre appoggiò le sue parole, non era solito suo farlo il che mi riempì di dubbi e paranoie. Forse avevano ragione, magari non avrei dovuto iniziare, ma non mi hanno mai dato una valida ragione per smettere, tralasciando i problemi a respirare che aumentavano di giorno in giorno.
Penso sia normale avere problemi respiratori quando si fuma regolarmente, probabilmente i miei polmoni sono andati a puttane già da tempo, prima o poi mi abbandoneranno ma non ne farò un grande problema.
Sento il telefono vibrare e lo tiro fuori dalla tasca, mia madre...
Non le ho ancora chiamato ed è passato più di un mese da quando sono qui, Adeline me lo rinfaccia ogni giorno, ha ragione del resto. Forse dovrei chiamarla, almeno per farle sapere che sua figlia è viva, ma non ora, ho bisogno della mia ora di relax.
Spengo il telefono e lo butto da qualche parte dentro lo zaino.
Accendo una seconda sigaretta e riesco già a sentire il respiro farsi più pesante.
Prendo un block notes e una penna dallo zaino, magari disegnare un po' mi distrarrà dal dolore al petto.
Sono un po' a corto di ispirazione così decido semplicemente di abbozzare un disegno del panorama.
Le spiagge di Los Angeles al crepuscolo sono davvero fantastiche, mi dispiace non avere con me delle matite per riportare i colori del cielo sulla carta, ma me ne farò una ragione.
Dopo circa un'oretta il cielo è ormai blu e la luna si riflette sul mare, sono quasi le otto forse è meglio tornare a casa.
Prendo lo skate e mi avvio verso la strada di ritorno accendendo una terza sigaretta, che ogni tanto si spegne a causa del vento.
Quando, finalmente, entro in casa trovo Gus sdraiato sul divano. Appena si accorge della mia presenza si alza di scatto per venirmi in contro.
«Cazzo dove sei stata fin'ora? Sono le nove di sera.» non pensavo si preoccupasse così tanto, è vero solitamente torno un po' prima ma non pensavo nemmeno lo notasse.
«Sono andata in spiaggia come sempre, Tracy non te l'ha detto?»
«Si ma cazzo, solitamente torni alle otto mi hai fatto preoccupare, non rispondevi nemmeno ai messaggi, ti ho chiamata almeno sette volte.»
«Mia madre mi aveva mandato dei messaggi e ho spento il telefono.» si mette una mano tra i capelli per poi fare un respiro profondo.
«Scusa.» aggiungo, è davvero l'unica cosa che riesco a dire in questo momento. Cazzo ha ragione, siamo qui da poco, non conosco bene la città e, per quanto odi ammetterlo, girare da sola di notte è pericoloso.
«Tranquilla, solo tienilo acceso il telefono la prossima volta.» annuisco per poi lasciare che le nostre labbra si uniscano in un dolce bacio. Appoggio la testa sul suo petto e ascolto i suoi battiti che lentamente riprendono un ritmo regolare.
«Hai fame?» no, ma forse dovrei mangiare qualcosa.
«Mh ok.» ride leggermente alla mia risposta e poi apre il frigo per prendere un piatto con dei traci di pizza e riscaldarli nel microonde. Si forse "mh ok" è una risposta strana alla domanda "hai fame?", ma non mi andava di dirgli di nuovo di no. Prima o poi dovrò comunque mettere qualcosa nello stomaco che non sia alcol o pillole.
Mi porge il piatto e faccio un respiro profondo prima di iniziare a mangiare.
Nel frattempo Gus si rolla una canna seduto di fronte a me, alza lo sguardo e mi sorride per poi aggiungere: «Se mangi tutto te ne rollo una.»
«Due.» contratto puntandogli contro la forchetta, fa spallucce per poi accettare la proposta con un: «Andata per due.» ci scambiamo un sorriso dopodiché torno a mangiare.
Ne vale la pena per due canne effettivamente...

~~~
ciao boh sto capitolo fa schifo. la mia psicologa mi ha dato delle pillole di merda, oggi pomeriggio ne ho prese quattro in mezz'ora e guess what? non hanno fatto un cazzo, però hanno un buon sapore stonks qualcuno mi trattenga dal prenderne altre e soprattutto dal sostituirle ai pasti :)

Skyscrapers // Lil Peep (sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora