4. Star Shøpping

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«Ma è un fottuto vagone merci.»
«Wow ci vedi allora.» dico sarcastica.
«È un fottuto vagone merci nel mezzo di Brooklyn, come cazzo l'hai portato qui?» chiede sconvolto.
«Non l'ho portato io qui, un giorno ero con lo skate e passavo da queste parti quando l'ho visto. Era molto trasandato e si vedeva che probabilmente era stato abbandonato qui già da tempo. Così mi ci sono messa di impegno e l'ho ristrutturato, ho portato un po' di roba là dentro e ho comprato un lucchetto per chiuderlo a chiave ogni volta. Non è gran che, ma è comunque un posto sicuro e che conoscono in pochi e inoltre sono l'unica ad averne accesso.» spiego aprendo il lucchetto con la chiave e tirando la grande e arrugginita porta scorrevole.
«Quindi...benvenuto nel mio rifugio segreto.» dico accendendo i led colorati che circondano il tetto illuminando l'interno del vagone.
Aiuto Gus a salire e chiudo la porta dietro di noi.
«Niente male per essere un vagone arrugginito.» dice osservandosi intorno.
Nell'angolo a sinistra c'è un materasso quadrato, leggermente più grande di un letto matrimoniale, a destra c'è una scrivania piena di cianfrusaie. Nella parete di fronte alla porta ci sono invece un cumulo di scatoloni con roba vecchia di cui non so che farmene e che fanno da appoggio alla chitarra e ad un microfono. In qualche scatolone dovrebbe anche esserci un giradischi, qualche vinile, dei cd, una radio e altra roba del genere, sono tutte vecchie cose che mio padre stava per buttare dato che non utilizza più, ma sinceramente non mi andava di far fare questa brutta fine a quegli oggetti di valore.
«Beh è organizzata bene.» osserva.
«Lo so.» rispondo soddisfatta.
«Lucas sa che esiste?» chiede, la sua domanda mi suona alquanto strana e inaspettata,
ma rispondo comunque.
«Sa che esiste, ma non ci è mai venuto. Ha sempre detto che non ha senso passare del tempo in un rottame del genere con tutti gli altri posti che ho a disposizione. L'unica ad essere venuta qui è stata la mia amica Adeline, tu sei il secondo.»
«Mi sento onorato allora.» dice con sarcasmo.
«Oh beh dovresti sul serio.» sorride e va verso il materasso.
«Vuoi un aiuto?» fa cenno di no con la testa e in risposta faccio spallucce.
«Come vuoi.» si sdraia lentamente sul materasso e tira un sospiro di sollievo. Continua a guardarsi in torno finché non posa lo sguardo sulle tele accanto alla scrivania.
«Sai dipingere?»
«Si, vengo qui soprattutto per questo. È un buon posto per liberare la mente e dipingere.»
«Le hai fatte tutte tu quelle tele?» annuisco.
«Figo, sono davvero belle. Un giorno dovrai farmi vedere come dipingi.» mi siedo accanto a lui e gli sorrido.
«Non penso che io e te ci rivedremo di nuovo dopo questa sera caro Gus. A meno che tu non voglia farti picchiare di nuovo da Lucas.» dico ridendo.
«Non è la prima volta che quel bastardo mi prende a calci, non sarebbe un problema se lo rifacesse, soprattuto se dopo potrò vederti di nuovo.» rimango spiazzata dalla sua affermazione. Questo ragazzo non fa altro che sorprendermi, in tutto quello che fa e in tutto quello che dice.

Gus era fatto così, pieno di sorprese. Era difficile prevedere le sue mosse, come lo era immaginare una sua risposta prima ancora che lui la dicesse. Gus era imprevedibile e amavo questa sua particolarità, amavo tutto di lui.

«Forse è meglio andare. È già l'una di notte e mia madre mi voleva a casa per l'una. Non voglio che mi uccida.» dico mentre faccio per alzarmi, ma lui mi blocca fermandomi per il polso.
«E le canzoni?» chiede.
«Le cercherò su Soundcloud.» dico liberandomi dalla sua presa e dirigendomi verso la porta. La apro un po', giusto lo spazio sufficiente per passare, ma prima che io metta piede fuori una melodia riaccheggia per la stanza

Wait right here
I'll be back in the mornin'
I know that I'm not that important to you
But to me, girl, you're so much more than gorgeous
So much more than perfect

Mi giro lentamente verso di lui e lo ascolto cantare, è davvero una bella canzone...
Appena incrocia il mio sguardo si ferma e mi perdo a guardarlo, a guardare quegli occhi color nocciola...
«Perché ti sei fermato?» chiedo chiudendo nuovamente la porta e dirigendomi verso di lui.
«Non dovevi andartene?» mi siedo nuovamente accanto a lui sul materasso e lo guardo sorridendo.
«Sticazzi mia madre tanto il coprifuoco l'ho già infranto.» ride alla mia affermazione e io mi perdo nei suoi occhi mentre ascolto ma sua risata.

La sua risata rimarrà sempre la mia canzone preferita...

Nonostante anche lui mi stia guardando, riesco comunque a parlare.
«Non continui a cantare?»
«La vuoi sentire davvero?» chiede e annuisco.
«Come vuoi, prendimi quella chitarra. Se vuoi sentire le mie canzoni ho bisogno di suonarle, ti avviso però: non tutte sono ancora complete, come questa ad esempio.» mi alzo dal materasso e prendo la chitarra in mezzo agli scatoloni. Si mette seduto e inizia ad accordare la chitarra, mentre io mi sdraio a pancia in giù tenendo un cuscino sotto il petto.
Inizia a suonare la canzone dall'inizio ripetendo anche la parte detta prima e continuando con il testo.

Right now I know that I'm not really worth it
If you give me time, I can work on it
Give me some time while I work on it
Losin' your patience, and, girl, I don't blame you
The Earth's in rotation, you're waitin' for me
Look at my face, when I fuck on your waist
'Cause we only have one conversation a week
That's why your friends always hatin' on me
Fuck 'em though, I did this all by myself
Matter fact, I ain't never ask no one for help
And that's why I don't pick up my phone when it rings.

Lo osservo incantata mentre lo ascolto cantare. Ero già sconvolta da come io riuscissi a perdermi nei suoi occhi, ma non lo avevo mai ascoltato cantare, in quei momenti il mondo si fermava. C'era solo Gus, la chitarra, la sua voce e le sue canzoni. Il mondo ruotava attorno a quelle quattro cose, il mio mondo ruotava attorno a quelle quattro cose.

Sarei dovuta tornare a casa, ma passai la notte ad ascoltare Gus cantare. Avrei voluto passare tutte le notti della mia vita ad ascoltare Gus cantare. Per mia sfortuna non furono molte le notti come quella, furono tante, ma mai abbastanza. Non riuscivo mai ad averne abbastanza di lui, tuttora continuo ad addormentarmi ascoltando le sue canzoni, non è per niente paragonabile ad ascoltarlo cantare per me, ma è l'unica cosa che mi è rimasta di lui.

Skyscrapers // Lil Peep (sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora