3. you're so much more than gorgeous

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«Perché continui a fissarmi?» riesco a chiedere dopo minuti che sembrano ore sotto il suo sguardo.
Lui cerca di soffocare una risata, inutilmente, e posa di nuovo il suo sguardo sui miei occhi, squadrando poi tutta la mia figura da testa a piedi.
«Non so,ma sei stupenda.» ammette schietto senza distogliere nemmeno per un secondo lo sguardo dai miei occhi.
Provo a parlare, ma non riesco. Sono totalmente fuori di me, vorrei dire così tante cose, ma non riesco nemmeno a guardare altrove.
«Scusa.» dice abbassando la testa e liberandomi dal suo sguardo che mi teneva paralizzata.
«Non c'è bisogno che ti scusi, davvero. Anzi...grazie.» dico imbarazzata, immagino lo sia anche lui così cerco semplicemente di interrompere la conversazione. Prendo gli oggetti che ho usato per medicarlo e li rimetto dentro il cruscotto della macchina.

Ricordo che quando comprai la macchina mia madre mi obbligò a tenere un kit di primo soccorso in caso di emergenza. Non pensavo l'avrei mai usato, ma da quando Peep entrò nella mia vita quelle garze ritrovarono la loro utilità.

Scendo dalla macchina e mi siedo accanto a Peep sul retro del pick-up.
«Se vuoi ti accompagno a casa.» dico per spezzare l'aria tesa che si era creata.
«Sicura? Vivo abbastanza lontano e non so nemmeno se posso tornarci a casa.» dice controllando l'orario sul suo telefono.
«Perché?» chiedo incuriosita.
«Oh ehm...lascio che alcuni miei amici dormano nel mio appartamento, gli avevo detto che sarei tornato in mattinata e che avevano casa tutta per loro. Non so se hanno organizzato qualcosa e se ho casa libera, capisci?» spiega e annuisco.
«Se vuoi posso portarti in un posto, si insomma puoi passare la notte lì e domani torni a casa tua.» gli propongo.
«Sicura? Non voglio finire in altri casini con il tuo ragazzo.» non ha tutti i torti, lo ha davvero pestato di botte. Lo fa sempre con chiunque non gli torni i soldi che gli spettano, sono abituata a vedere dei poveri ragazzi presi a pugni e a calci solo per qualche dollaro.

Eppure con Peep fu diverso, con lui sentii il bisogno di aiutarlo, di salvarlo. Sentivo che dovevo tirarlo fuori da quella fossa e cazzo l'avrei fatto altre mille volte pur di non vederlo soffire, fu quello che feci infatti. Riuscì sempre a salvarlo da chiunque, ma non avevo mai pensato a come salvarlo da se stesso.

«Non preoccuparti di Lucas, è solo uno stronzo egoista.»
«Oh beh sa essere anche molto violento quando qualcuno non gli ritorna i soldi, non oso immaginare cosa farebbe se qualcuno dormisse con la sua ragazza.» dice squadrandomi.
«Non ho mai detto che avrei dormito con te, infatti.» preciso rivolgendogli un finto sorriso, che ricambia.
«Quindi mi porti in un posto che non conosco e mi lasci lì da solo a passare la notte?»
«Se vuoi posso sempre lasciarti in mezzo alle strade del Bronx mentre sei stra fatto, ubriaco e con delle ferite su tutto il corpo.» gli propongo.
«Non c'è da stupirsi se sei la ragazza di Lucas, sei stronza come lui.»

Molto spesso le persone paragonavano me e Lucas, facendoci notare appunto la similitudine tra i nostri caratteri. Ma quando fu Peep a farlo, cazzo...mi sentii una merda. Riuscivo a comprendere quanto Lucas fosse una persona di merda e quanto lo fosse stato con Peep, forse per questo quel paragone mi colpì. So che le sue intenzioni non erano quelle, ma fu come se io stessa l'avessi trattato di merda tanto quanto fece Lucas. E questo mi distrusse, il solo pensiero di poter fare del male a Peep mi distruggeva.

«Ehm...scusa non volevo paragonarti a quella merda del tuo ragazzo in quel modo. Era solo per-»
«Tranquillo, ho capito.» lo interrompo scendendo dal pick-up.
«Riesci a scendere e sederti nel sedile davanti da solo?» chiedo e lui annuisce cercando di spostarsi. Ad ogni movimento, però, fa una smorfia di dolore e cerca di trattenere qualche lamento.
«Okay ho capito ti aiuto.» dico raggiungendolo per aiutarlo. Una volta seduti nel pickup metto in moto e mi dirigo verso Brooklyn.
«Tra te e il tuo ragazzo dovrò saldare un grosso debito.» osserva spezzando il silenzio che si era creato tra di noi. Troppo difficile non rompere i coglioni eh Peep?
«Per lui basta che gli torni i soldi che gli devi e non compri più da lui e te lo sarai levato dai coglioni.» gli spiego mantenendo lo sguardo dritto sulla strada.
«E con te?» chiede guardandomi. Porca troia se anche solo per sbaglio dovessi incrociare il suo sguardo, finiremo per schiantarci nel primo palo che capita.
«Basta che non rompi più i coglioni e non ti metti in altri casini.»
«È difficile che io non faccia cazzate, però quando succederà non romperò i coglioni a te. Anche se sei stata tu ad offrirmi il tuo aiuto.» mi ricorda.
«Dovresti ringraziami piuttosto che lamentarti.» preciso.
«Grazie, Amelie.» mi accontenta.
«È un piacere...Peep.» dico esitando sul suo nome (?).
«Gus, Gustav in realtà, ma puoi chiamarmi Gus.» mi dice presentandosi con il suo vero nome.
«E da dove cazzo l'hanno tirato fuori Lil Peep?» chiedo ridendo, ma allo stesso tempo incuriosita.
«Oh è solo un soprannome, sai mi chiamo così su Soundcloud e al tuo ragazzo piace prendermi per il culo quindi.»
«Fai musica?» chiedo e annuisce.
«Dovresti farmi sentire qualcosa.» gli propongo.
«Potrei farti ascoltare le mie canzoni per tutta la notte, ma ovunque tu mi stia portando non vuoi rimanere a dormire con me quindi sarà per un'altra volta mi sa.» sorrido appena conclude la frase. Questo ragazzo sa bene come ottenere ciò che vuole e come sfruttare al meglio ogni occasione che gli si presenta davanti.
«Andata.»
«Ti facevo più difficile.» confessa.
«Sono solo curiosa di sentire le tue canzoni e di rinnovare la mia playlist di merda. Non montarti la testa Gus, o preferisci Peep?» rido prendendomi gioco di lui.
«Molto divertente.» dice sarcasticamente mettendo il broncio.
«Eddai non fare il bambino.» dico guardandolo per meno di un secondo, non posso rischiare di perdermi di nuovo nel suo sguardo, non mentre guido almeno.
«Non sto facendo il bambino, pensa a guidare piuttosto che se no siamo fottuti.»
«Tu sei fottuto, oltre che fatto ed ubriaco.» preciso.
«Hai rotto i coglioni Amelie.»
«Il sentimento è reciproco Gus.»
«Quale dei tanti?» chiede nascondendo un sorriso.
«Hai rotto i coglioni anche tu Peep.» gli sorrido incrociando il suo sguardo per sbaglio, merda.
Quegli occhi, di nuovo, erano la mia rovina e lo furono per sempre.
«Torna a guidare, non mi hai salvato dal tuo ragazzo per uccidermi in un incidente d'auto.»
«Mi offendo se critichi le mie doti da pilota.» lo avviso.
«È quello il punto.»
«Che stronzo.» dico sottovoce, anche se non tanto dato che lo sento ridere.

Darei la mia stessa vita per risentire quella risata in questo momento, anche solo una volta, anche solo per qualche secondo. Mi basterebbe vederlo sorridere di nuovo per qualche secondo per essere felice, mi basterebbe lui per essere felice, mi è sempre bastato solo lui per essere davvero felice.

Skyscrapers // Lil Peep (sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora