37. can we fix this? i cant lose you

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Scendo lentamente le scale cercando di non cadere e quando sono finalmente abbastanza vicina lui mi butto tra le sue braccia sprofondando in un grosso pianto, forse lacrime di gioia.
Mi stringe forte a se come se potesse perdermi nuovamente da un momento all'altro, non ho intenzione di lasciarlo andare un'altra volta, non resisterei.
Alzo la testa per guardarlo negli occhi, un contatto visivo che viene sostituito dalle sue labbra sulle mie, ne avevo bisogno, avevo bisogno del suo tocco, di lui. Mi era mancato fin troppo averlo con me.
Affondo le mani tra i suoi capelli neri e rosa, anche se ormai di rosa e rimasto ben poco, per avvicinarlo a me il più possibile.
Poggia le mani suoi miei fianchi facendo incastrate le nostre vite tra di loro.
Mi stacco a malincuore con il respiro affannato e, una volta essermi ripresa, gli tiro istintivamente uno schiaffo in guancia.
Si massaggia la zona colpita con il palmo della mano guardandomi confuso.
«Ma che cazzo ti prende sei impazzita?»
«Perché l'hai fatto?» urlo tirandogli dei pugni al petto, anche se con la forza che ho probabilmente nemmeno li sentirà. «Perché non mi hai detto che tornavi? Ti ho riempito di chiamate e messaggi e non ti sei degnato di rispondere nemmeno una volta, hai idea di quanto io ci sia stata male? Cazzo Gus sono stata di merda per mesi, mesi interi passati a piangere e disperarmi a causa tua, mesi senza nemmeno sapere se fossi vivo cazzo. E te che fai? Torni qui a New York senza dirmi niente e la prima cosa che fai appena mi vedi e baciarmi? Porca puttana Gus sono letteralmente morta da quando non ci sei più tu con me.» urlo in lacrime allontanandomi da lui.
«Cazzo Amelie, hai idea di come io mi sia sentito da quando hai lasciato camera mia piangendo?» vedo una lacrima rigargli il viso seguita da una seconda che asciuga in fretta.
«Perché l'hai fatto?» chiedo nuovamente con un filo di voce.
«Non riuscivo a sopportarlo Amelie, leggere tutti quei messaggi, sapere quanto cazzo stavi male a causa mia, non volevo procurarti altro dolore. Ho cercato di scomparire dalla tua vita, pensavo che ignorandoti sarebbe stato più semplice per te dimenticarmi. Anche se credimi, avevo la tentazione di rispondere ad ogni messaggio, ma te n'eri andata e dovevo accettarlo, avevi il diritto di rifarti una vita senza di me e non volevo esserti di intralcio.» scuoto la testa cercando di ricompormi per parlare senza scoppiare nuovamente a piangere.
«Gus io ti amo, non la voglio una vita senza di te.» dico asciugando le lacrime che continuano a scendere senza sosta.
«No Amelie, non dirmi che mi ami se poi te ne andrai come hai fatto l'ultima volta.»
«Ma io non me ne andrò Gus, non me ne andrò più, non me ne fotte un cazzo di quello che prendi, ho bisogno di stare con te e cercherò di non lasciare che quella merda ti uccida, ma devo stare con te.» cerco di spiegargli mentre anche lui è ormai in lacrime.
«Perché non l'hai fatto prima? Perché mi hai detto tutte quelle cose, che mi amavi e tutto il resto se poi te ne sei andata? Perchè dire tutte quelle cazzate se non era nei tuoi piani rimanere con me?» la sua voce spezzata dal pianto mi provoca una fitta allucinante al cuore, non riesco a credere che sono io la causa del suo dolore.
«Io non lo so ok? È che non riuscivo a vivere con l'idea che quelle droghe ti avrebbero potuto uccidere da un momento all'altro, ero troppo vigliacca per accettarlo così me ne sono andata. Ma questo ha solo peggiorato le cose, io stavo peggio, tu stavi peggio e la situazione non è migliorata. Non so se vorrai o ti servirà il mio aiuto, ma ti giuro che farò di tutto per evitare che quella merda ti porti via da me.» annuisce in silenzio sedendosi a terra. Mi metto accanto a lui poggiando la testa sulle sue spalle mentre lui accende due sigarette. Me ne passa una e in silenzio lasciamo che sia il fumo a calmarci.
Mi circonda la vita con un braccio tirandomi a se per poi lasciarmi un bacio sulla testa.
Mi stringo forte a lui sperando che la sua presenza possa proteggermi da tutte le paure e i mostri nella mia testa, che sembrano aver preso il possesso di me da quando non c'è lui.
Butto la sigaretta, ormai finita, a terra e incrocio il suo sguardo. Ha gli occhi rossi per le lacrime, come me del resto, inoltre delle profondi occhiaie fanno da contorno ad essi, che anche lui abbia passato le notti in bianco a causa dei troppi pensieri? Penso di aver ricevuto abbastanza risposte alle mie domande, non pensavo eppure anche Gus è stato di merda quanto me, questa separazione ha distrutto entrambi e non ho intenzione di lasciare che accada nuovamente.
Fa scontrare i nostri nasi lasciando un dolce bacio sul mio, il che mi provoca un sorriso che ricambia.
Incrocia la sua mano con la mia accarezzando il palmo con il pollice mentre poso la testa sulla sua spalla lasciando che le mie labbra sfiorino il suo collo.
«Amelie.» alzo la testa per guardalo negli occhi.
«Ti amo.» dice baciandomi, mi mette una mano dietro la testa per avvicinarmi a lui, non vorrei mai più staccarmi dalle sue labbra, come non ho più intenzione di allontanarmi da lui.
«Senti.» dice poggiando la fronte alla mia.
«Ti va di sistemare tutto questo? Risolviamo le cose, proviamoci almeno, anche se non dovessimo riuscirci a pieno, ma non voglio perderti di nuovo Amelie.» annuisco lasciandogli un casto bacio.
«Nemmeno io voglio perderti.» dico pensando a come da un giorno all'altro potrei ritrovarmi senza di lui, e non perché me ne andrò.
Ho intenzione di aiutarlo in qualche modo, non so come e nè se ci riuscirò, ma giuro che farò tutto ciò che mi è possibile pur di averlo con me.

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minchia sono scazzata perché la gente deve trivellarmi le ovaie per come metto il piede in skate fra preferisco mettere il pIeDe MaLe ma avere un po' di equilibrio che finire sotto una macchina.
enniente ciao questo capitolo era vecchio mi dispiace dirvi che ho un piccolo blocco dello scrittore

Skyscrapers // Lil Peep (sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora