Skyscrapers // Lil Peep (sospesa)

54. you're dying

tw: anoressia
aiuto non so se a qualcuno possa sul serio triggherare questo capitolo ma per sicurezza vi ho avvisato eheh

Chi cazzo è che rompe le palle adesso?
Prendo il telefono che non smette di squillare, per controllare chi è, e come se la situazione potesse peggiorare...
Accetto la chiamata rispondendo frustrata.
«Cosa vuoi?»
«Sei nel vagone?»
«Si, perchè?»
«Apri, sono qui fuori da tre quarti d'ora.» stacco la chiamata e mi alzo svogliatamente per andare ad aprire.
«Buongiorno principessa.» dice Lucas accomodandosi tranquillamente.
«Cosa ci fai qui?» chiedo frustrata.
«Adeline mi ha detto che eri scomparsa e che probabilmente eri al vagone, per non farla scomodare sono passato io a controllare, ero in zona.»
«Potevi farla scomodare senza problemi.» lo sento ridere e borbottare qualcosa mentre mi butto nuovamente nel materasso.
«Ti ho portato dei vestiti puliti.» dice poggiando una busta sulla scrivania
«Quelli che ho addosso sono già puliti.»
«Come vuoi.» viene a sedersi accanto a me e rimaniamo in silenzio per lunghi e frustranti minuti finché non se ne esce con un banale "come stai?".
«Come se ti importasse...» borbotto sotto voce.
«Mi importa, davvero tanto Amelie, tua madre mi ha raccontato di... beh della tua situazione. Siamo stati tutti in pensiero per davvero tanto tempo, se ti chiedo come stai è perché mi interessa davvero. Magari non abbiamo più il rapporto di una volta, ma ho comunque bisogno di sapere che stai bene.»
«Allora farò meglio a non risponderti, non voglio deludere le tue aspettative.»
Si avvicina a me accarezzandomi la testa, mi scanso velocemente lasciando delle ciocche di capelli cadere tra di noi.
«Perdi capelli.» non l'avrei mai detto..
«Già.» dico cercando di sistemare quella che una volta era una coda in una cipolla, magari smettono di cadere appena mi si sfiora.
Mi osserva in silenzio con uno sguardo triste, qualche secondo dopo realizzo che mi si era alzata la felpa, lasciando intravedere un po' di pelle.
Mi sistemo velocemente sotto il suo sguardo stressante.
«Ti si vedono le costole.»
«Già.» ripeto nuovamente.
«Amelie da quant'è che non mangi?»
Come può spuntarsene dal nulla con una domanda del genere?
«Non sono affari tuoi.» mi allontano da lui alzandomi dal materasso.
«Si che lo sono.» alza leggermente il tono di voce per poi raggiungermi.
«No Lucas, non te ne deve fottere un cazzo di quanto e quando mangio. Finiscila con questa scenata.» gli volto le spalle ma mi afferra per il polso, mi libero velocemente dalla sua presa fulminandolo con lo sguardo.
«Sei magrissima...»
«Lucas per favore basta...» lo supplico abbassando lo sguardo, se continua così non resisterò a lungo.
«Puoi levarti la felpa?»
«Col cazzo!» sbotto incazzata.
«Voglio solo vedere quanto sei magra rispetto l'ultima volta.»
«Tanto Lucas, tanto, credimi sulla parola e basta.»
rimaniamo in silenzio, finalmente, nessuno dei due si azzarda a dire una parola. Non mi aspettavo tirasse fuori questo discorso, la situazione è peggiorata da quando Gus se n'è andato, questo lo ammetto.
I capelli cadono ogni volta che li tocco, riesco a mala pena ad alzarmi senza rischiare di svenire, ogni minimo sforzo mi affatica, ho sempre freddo, io... cazzo.
«Amelie...» alzo lo sguardo di scatto, lasciando che le lacrime mi righino il volto.
Lucas si precipita per abbracciarmi, mentre io non riesco più a trattenermi e scoppio a piangere tra le sue braccia.
Gli tremano le mani, sento come mi stringe con paura, paura che io possa spezzarmi tra le sue braccia come del vetro.
Sono davvero arrivata a questo punto?
Mi stacco leggermente dalla sua presa per calmarmi, non distoglie lo sguardo da me e aspetta in silenzio che io smetta di piangere.
«Amelie per favore, vai in ospedale.» riesco solo ad accennare un "no" col capo.
«Ma non lo vedi?»
«Non vedo cosa Lucas?» riesco a dire con un filo di voce.
«Come sei... non riesco a toccarti senza pensare che tu possa spezzarti da un momento all'altro, sei diventata così fragile, sembri quasi trasparente e-» le lacrime iniziano a farsi strada anche sul suo viso, si ferma qualche secondo per prendere fiato.
Vorrei riuscire a trovare le parole giuste per descrivere il suo sguardo, è come se avesse la consapevolezza che domani potrei non essere di nuovo qui, su questa terra, con un cuore che batte, il sangue che scorre tra le vene. Ha paura, paura di quello che mi sta consumando ogni giorno che passa, paura che io possa non vincere questa volta.
I suoi occhi sono privi di speranza, come se ne fosse rimasta d'altronde.
Inizio a dubitare anche io ormai, ogni giorno è peggio del precedente, la situazione non migliora, ma a questo punto ha davvero senso cercare aiuto?
Potrei semplicemente finirla qui, senza troppe sofferenze e sforzi inutili, forse sarebbe comunque troppo tardi per cercare aiuto, forse è davvero l'unica soluzione rimasta.
«Amelie ti prego, lascia che ti porti in ospedale.» la sua voce distrutta interrompe i miei pensieri, sembra quasi che sapesse a cosa stessi pensando.
Prima ancora che io possa muovere il capo con un cenno di negazione, riprende a parlare.
«Non è una domanda, ne hai bisogno, Amelie guardati, non arriverai nemmeno a quest'estate se continui così, devi lasciarti aiutare.»
«Che senso avrebbe? Non credo ci sia più speranza, Lucas io-»
«Stai morendo.» alzo lo sguardo, non pensavo finisse la frase per me, ma era effettivamente quello che stavo cercando di dire, solo che è così difficile ammetterlo a me stessa, ancora di più dirlo ad alta voce.
Ma ha ragione, sto morendo, ogni giorno che passa la mia luce si spegne, la mia pelle si consuma, presto del mio corpo rimarranno solo ossa...
«Amelie non voglio vederti morire, per favore... devi provarci, non ho idea di come convincerti, non so come fartelo entrare in testa. Ma devi sforzarti, devi farlo, devi farti aiutare, prima che sia troppo tardi.»
Come se non fosse già troppo tardi...

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vabbè oggi ho ispirazione scusate e facciamo finta che io non stia ventando nei miei stessi capitoli
comunque aaaa subito dopo che ho postato il capitolo di prima vi siete fatti vivi, vi amo 😭