18. xanax

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«Cazzo è l'ultima...» apro un occhio per controllare la situazione e, dopo essermi stiracchiata mi metto a sedere. Gus sta imprecando contro un barattolo arancione di qualche pillola probabilmente.
Mi alzo lentamente dal letto e mi posiziono dietro di lui poggiando la testa sulla sua schiena. Si gira di scatto spaventato posando il barattolo in tasca.
«Buongiorno...cazzo mi hai fatto prendere un colpo.»
«Cos'è?» chiedo indicando il barattolo arancione e ignorando il suo buongiorno.
Fa un respiro profondo e mi passa il barattolo ormai vuoto... xanax. Lo guardo delusa, triste e arrabbiata nello stesso tempo. Immaginavo non facesse uso solo di erba, ma non me ne aveva mai realmente parlato.
«Scusa, te l'avrei detto.» annuisco restituendogli il barattolo per poi tornare a sedermi sul letto. Mi segue e si siede accanto a me, posa la sua mano sulla mia facendo incrociare i nostri sguardi.
«Amelie... scusa, davvero.»
«Tranquillo.» dico scuotendo la testa. So che non posso fare molto a riguardo, non posso farlo smettere, sarebbe impossibile e davvero difficile da sopportare per lui... avrei solo voluto saperlo prima. Lo amo comunque, anche se forse lui non lo sa, e non sarà questa merda a farmi cambiare idea.
«Gus, ti perdono. Però non voglio perderti, non ti sto dicendo di smettere, so che è complicato, ma almeno dimmi di cos'altro ti fai.» non so quanto questo possa cambiare le cose, ma se vuole che venga con lui a Los Angeles dovrei sapere più cose su di lui, soprattuto se ha una dipendenza dalle droghe.
«Xanax, coca, merda così...» annuisco e osservo il barattolo arancione che ha posato sulla scrivania.
«Era l'ultima?» annuisce prendendo la pillola che aveva nascosto nella tasca.
Lo osservo per qualche secondo, ha bisogno di prendere quella roba per stare bene, per essere felice, per non impazzire... distolgo lo sguardo e gli faccio cenno di posarla.
Seguono un paio di minuti di silenzio che interrompo con: «Devo accompagnarti a casa.». Mi alzo dal letto, sono le tre del pomeriggio, dovrebbe avere casa agibile. Annuisce e si alza prendendo le sue cose.
Dopo un po' arriviamo a casa sua, prima di scendere si sporge per baciarmi e, nonostante volessi porgergli la guancia, lo lascio fare.
«Scusa Amelie.» scuoto la testa e gli lascio un veloce bacio a stampo per poi tornare al vagone. Non ho molta voglia di tornare a casa, poi mandarò un messaggio a mia mamma.
Una volta tornata mi rendo conto che ha lasciato il barattolo di xanax sulla scrivania. Lo prendo insicura e leggo le avvertenze scritte nella parte bianca attorno al barattolo. Mi scende una lacrima e l'asciugo velocemente come se qualcuno potesse vedermi.
Piu tengo quel barattolo fra le mani più un vuoto al petto mi colpisce, Gus ha bisogno di queste per non crollare...
Chissà cosa succederebbe se le finisse, come si sentirebbe, andrebbe in panico? Riuscirebbe a controllarsi? Ma soprattutto riuscirei a calmarlo? Se mentre siamo a Los Angeles dovesse finirle come farei? Come farebbe?
Butto quel maledetto barattolo arancione in qualche angolo della stanza e poggio una tela al cavalletto. Preparo i colori e mi rollo una canna, fumare e dipingere sono due delle cose che più amo fare e farle insieme mi aiuta a calmarmi, direi che ne ho parecchio bisogno.
Una volta dipingevo solo da ispirata, ma ormai dipingo anche per calmarmi e rilassarmi.
Non penso più a cosa dipingere, lascio che sia la mente a guidarmi, a scegliere i colori, le forme, il soggetto, lo sfondo.
Dipingo i miei pensieri in una tela, così da lasciarli lì e liberare la mia mente.

rosso
grigio
nero
bianco

Questi i colori che iniziano a predominare la tela finché dopo un paio di minuti finisco il dipinto... cazzo.
Butto il pennello per terra e mi copro la bocca con le mani.
Le lacrime iniziano a scendere veloci rigando il mio volto.
Non riesco a credere a quello che le mie mani hanno dipinto su quella tela bianca, che ora mi trasmette tanta, forse troppa, tristezza.
Avevo dipinto i miei sentimenti, quello che provavo in quell'esatto momento e il risultato non voleva andare via dalla mia testa.
La mano tatuata di Gus senza vita con un paio di pillole di xanax accanto...
Prendo la tela e con l'aiuto di un paio di forbici e il mio fidato accendino la distruggo fino a darle fuoco e buttarla fuori dal vagone. Non voglio che Gus la trovi, nè continuare a vederla, nè tantomeno che ciò che è raffigurato nella tela possa mai accadere.
Mi butto sul letto poggiando saldamente le mani al materasso, come se potessi svenire e perdere i sensi da un momento all'altro.
Finché non la sento, sotto la mia mano. La prendo tra due dita fino ad averla davanti agli occhi: quell'ultima pillola di xanax.
Chissà che effetto fa, cosa prova Gus quando ne manda giù un paio...
Con ancora le lacrime che mi rigano il volto mando giù a secco quel maledetto xanax per poi buttarmi sul letto.
Osservo il soffitto per un po' finché non chiudo gli occhi ancora bagnati dalle lacrime che non cessano di scendere.

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in realtà non ho il prossimo capitolo pronto quindi secondo le mie regole e paranoie non avrei dovuto postare questo ora però lo faccio comunque :D

Skyscrapers // Lil Peep (sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora