33. pink peep

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«Se vuoi facciamo una seconda passata.» mi proporne posando le robe che ha usato per la tinta. Effettivamente sono abbastanza chiari, ma non mi dispiacciono, del resto sono lilla, se facessimo un'altra passata diventerebbero viola.
«No no vanno bene.» le dico finendo di piastrarli.
Sono le cinque del mattino cazzo, sto morendo di sonno.
«Vado a dormire.»
«Ok ma alle dieci vengono Nick e Lucas.» mi giro di scatto verso di lei con aria interrogativa.
«Sai che non potevo dirgli di no, del resto prima o poi dovrete ricominciare a parlare non pensi?» non di certo in questo periodo, non le rispondo e mi butto sul letto cercando di prendere sonno nonostante la luce del mattino e quei fottuti uccellini.

[...]

«Non puoi metterti sempre le stesse magliette cinque volte più grandi di te.» dice Addy cercando qualcosa di decente nel mio armadio, sbuffo senza oppormi, sarebbe comunque inutile.
Cerca ancora un po' per poi lanciare nel letto un top azzurro spento, dei pantaloni neri e una camicetta corta a quadri blu scuro.
Beh penso di non avere scelta a questo punto, prendo i vestiti e li indosso mettendo le vans.
«Posso truccarti?» chiede esaltata.
«No.» rispondo secca andando in bagno per truccarmi. Provo in tutti i modi a coprire le occhiaie con centinaia di strati di correttore, ma si vedono comunque, applico una spessa linea di eyeliner e sfumo un po' di ombretto nero sotto l'occhio, magari così le occhiaie si mimitizzano.
Infine applico la solita tinta labbra marrone e torno in camera da Adeline che è già pronta per andare.
Si ferma a guardarmi per poi sorridere, sembra quasi si stia per mettere a piangere.
«Tutto ok?» annuisce distogliendo lo sguardo.
«Sono solo felice di vederti così, si insomma so che è difficile ma almeno ci stai provando, mi fa piacere.» ricambio il sorriso, probabilmente se non ci fosse lei starei ancora sdraiata a letto a piangere.
Adeline c'è sempre stata quando avevo bisogno, senza di lei sarei persa, è stata davvero la mia spalla su cui piangere da quando ci conosciamo ad ora, chissà che fine avrei fatto senza di lei.
«Ok beh sono sotto, andiamo?» annuisco prendo il mio zaino e insieme scendiamo fino alla hall.
La macchina di Lucas è parcheggiata davanti al palazzo, è ancora seduto dentro, non si gira nemmeno dopo averci sentito arrivare mentre Nick, al contrario, si dirige verso Addy per salutarla.
Mi provoca un terribile dolore al petto vederli così... felici. Anche io e Gus potevamo essere così, lo eravamo anche... una volta.
«Ben tornata.» dice Nick abbracciandomi, l'avevo visto altre volte da quando sono tornata, ma penso si riferisse alla "vera" me o quanto meno ad una versione di me leggermente più felice rispetto a come sono stata negli ultimi mesi. Non che io stia tanto meglio, ma mi sforzerò un minimo pur di renderli felici, non meritano di soffire per me in questo modo.
«Dove andiamo?» chiedo sedendomi nei sedili posteriori con Addy.
«In un lunapark.» che cazzo...
«Ehm... perché in un lunapark? Non vado in un posto del genere da minimo dieci anni.»
«Appunto, proprio per questo. Ti divertirai.» dice Nick impostando il navigatore. Dopo mezz'oretta arriviamo in un grande lunapark, credo di esserci stata un paio di volte da piccola, ma ora è più decente, l'avranno ristrutturato.
Non ricordo un cazzo di quando andavo ai lunapark da piccola, però mio padre mi ha sempre raccontato di come ne fossi ossessionata, mi ci portavano spesso, probabilmente gli unici momenti in cui sembravamo una famiglia felice e unita. Mi dispiace non riuscire a ricordare più niente, non sarebbe stato male rivivere i flashback di quei momenti.
«Allora dove volete andare per primo?» faccio spallucce guardandomi in torno, c'è qualche montagna russa, una ruota panoramica, degli stand dove si vincono peluche e roba simile e-
«LE AUTOSCONTRO!» grida Adeline dirigendosi verso l'attrazione.
La seguiamo a ruota, come per tutti gli altri giochi che decide di fare dopo, del resto non avevamo altre alternative o idee.
«Io e Nick stiamo andando a fare la ruota, venite?» chiede Addy a me e Lucas e entrambi rifiutiamo l'offerta.
Quella roba va lentissim, cazzo è stra noiosa, certo non che l'idea di rimanere da sola con Lucas mi faccia fare i salti di gioia.
Mentre la coppietta va a fare quella roba, Lucas prova ad iniziare un discorso.
«Come va?» fa sul serio? Ignoro la sua domande continuando a vagare per il lunapark con lui che segue i miei passi.
«Grazie anche io sto bene.» si risponde da solo per attirare la mia attenzione, mossa inutile.
«Ma com'è finita con Peep? Insomma sei andata dall'altra parte del paese per lui e poi sei tornata per una litigata, pensavo lo amassi.» non ci credo che l'ha detto. Cazzo mi sono trasferita sul serio dall'altra parte degli stati uniti per lui, pensavo davvero sarebbe andata meglio, pensavo mi amasse abbastanza da farsi bastare il mio amore per essere felice, invece aveva bisogno di quella roba.
«Vado a vedere se riesco a vincere quel peluche.» cambio discorso dirigendomi verso uno stand di quelli dove devi buttare giù delle lattine con una pistola a palline per vincere dei peluche inutili.
«Quanto ci vuole per vincere quello?» chiedo al signore dietro il banco indicando un peluche rosa a forma di coniglio.
«Venti dollari, se dovessi riuscire a prenderli tutti.» porgo la banconota al signore che mi passa la pistola caricata con delle palline di plastica. Si sposta di lato allontanandosi dalla mia visuale, certo saranno anche palline di plastica ma se ti finiscono in una gamba cazzo, penso farebbero male.
Prendo la mira per poi colpire la prima lattina e lasciarla cadere a terra, faccio così con le altre finché non ne rimane nessuna.
Il tizio prende il peluche di prima porgendomelo mentre io gli torno la pistola.
«Bella mira, complimenti per essere una ragazzina.» sfoggio un sorriso falso per poi prendermi il peluche. Ma che stronzo.
Riprendiamo a camminare sedendoci in una panchina accanto alla ruota panoramica per aspettare i nostri amici.
«Hai ignorato la mia domanda.» mi fa notare
«Chiediti il perché.»
«Prima o poi dovremo ricominciare a parlare, lo sai no?» annuisco stringendo a me il peluche rosa, mi ricorda Gus. Chissà dove sarà ora, cosa starà facendo, a cosa starà pensando.
Chissà se è con qualche ragazza, a parlare o peggio... oppure chissà se è sdraiato nel letto con un vuoto al cuore, chissà se gli manco come lui manca a me.
«Ti va di raccontarmi cos'è successo quindi?» chiede nuovamente.
«Iniziaremo di nuovo a parlare prima o poi, ma non sarà Gus il nostro argomento.»
«Non puoi evitare l'argomento "Gus" per sempre, prima o poi ne dovrai parlare, avrai il bisogno di sfogarti, di urlare al mondo quanto ci stai di merda per lui e quanto ti manca.» ha ragione, però che cazzo.
«Beh non sarai di certo tu quello con cui mi sfogherò.» sbotto alzandomi dalla panchina per andare a fare un giro. Non ho idea di dove io stia andando, alla fine il lunapark non è nemmeno così grande e non posso tornare a casa, siamo venuti con la macchina di Lucas.
Voglio solo isolarmi per un po', ho bisogno dei miei spazi, devo liberare la mente dai pensieri, da Gus.
Trovo un piccolo angolo dietro una giostra non in funzione, sembra non esserci nessuno così mi metto a sedere per terra.
Accendo una sigaretta stando attenta a non far finire la cenere sul peluche, non si sa mai magari prende fuoco, come i miei polmoni.
Sblocco il telefono per controllare nuovamente i messaggi, nessuna notifica, nè da Gus nè da Tracy.
Dovrei andare avanti e smettere di pensarci, dovrei ricominciare a vivere, imparare a non chiedermi perennemente "dov'è Gus", "cosa starà facendo ora?", " mi pensa?", "gli manco?".
Cazzo no che non gli manco, se no avrebbe risposto almeno ad uno di quei fottutissimi messaggi, invece se ne sta sbattendo il cazzo.
Magari lui è già andato avanti, dovrei farlo pure io.

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non sono morta eheh :D, non riesco a scrivere un capitolo che mi piaccia sul serio ma finché piacciono a voi ok. in tutto ciò l'altro giorno sono andata dalla parrucchiera e adesso ho i capelli viola e fucsia e sembro twilight sparkle dei my little pony e vi dirò non mi dispiace. vabbe ciau torno a scrivere :)

Skyscrapers // Lil Peep (sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora