35. this music's the only thing keepin' the peace when I'm fallin' to pieces

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«Okay questa l'ho finita.» dico salvando il file della ricerca di fisica.
«Quante materie ti mancano?» chiede Addy continuando a scrivere sul suo pc.
«Credo solo matematica e letteratura inglese.» le rispondo controllando la lista. Manca poco al diploma e sto cercando di studiare in qualche modo, Adeline mi ha aiutato parecchio consigliandomi metodi per recuperare tutte le lezioni che avevo perso e stranamente ha funzionato, circa.
«Vuoi iniziare matematica?»
«Anche no.» spengo il pc posandolo nella scrivania per poi buttarmi a peso morto sul letto, per oggi anche basta.
Anche lei posa il suo computer e si siede accanto a me.
«Ti va di uscire stasera?»
«Mh.» dico poco convinta.
«Dai, una delle nostre solite serate tranquille, come quelle di una volta.» un sorriso nostalgico si forma sul suo viso, è un po' che non usciamo per prenderci una pizza e parlare come facevamo una volta. O almeno che non vado anche io con loro, sono abbastanza sicura che siano usciti senza di me parecchie volte, ma come biasimarli, del resto non potevano mica aspettare me per tornare a divertirsi.
«Ok ma non sto tanto ti avviso, a mezza notte torno a casa.» annuisce abbracciandomi, probabilmente un tempo avrei odiato tornare a casa così presto, ma adesso non ho nemmeno più voglia di uscire quindi è già tanto così.
«Okay alle nove davanti la solita pizzeria?» annuisco.
«Io devo andare, devo aiutare mia madre con delle robe e poi sistemarmi.» dice alzandosi per prendere le sue cose.
Vado ad aprirle la portiera del vagone e la saluto con un abbraccio quando esce.
Mi ributto sul letto prendendo il telefono in mano, vado su soundcloud mettendo una delle sue canzoni.
Ci sto provando a dimenticarlo e di certo ascoltare la sua musica non faceva parte del piano, ma la sua voce è l'unica cosa che riesce a calmarmi e farmi stare meglio in qualsiasi momento.
Metto un po' in ordine perché questo posto è un porcile e poi salgo in macchina per tornare a casa.
Non ho idea di cosa mettermi e rimpiango di aver accettato di uscire stasera.
Frugo un po' finché non trovo una bellissima canottiera nera di hello kitty e dei mom jeans grigi.
Siamo a maggio, inizia a fare meno freddo rispetto a prima anche se di sera continuo a morire congelata, così prendo anche una felpa nera, penso sia di mio padre perché è esageratemente grande però è bellissima.
Mi trucco un po' alla cazzo e parecchio contro voglia, non voglio stare un secondo di più davanti lo specchio a osservare i miei capelli, il lilla è andato a puttane e sono tornati biondo platino, sono della fottuta paia cazzo.
Prendo le chiavi ed entro in macchina, sono in anticipo di mezz'ora ma con il casino che c'è per strada arriverò puntuale al locale.

[...]

«La finisci quella birra?» chiede Lucas puntando la mia birra piena per metà, non ho quasi toccato cibo e stavo cercando di riempirmi con la birra, ma fanculo non mi piace nemmeno.
«Prendila pure.» gliela passo e inizia a bere finché non è quasi finita.
«Come va?» mi guardo in giro, Adeline e Nick sono scomparsi, fantastico.
«Va'» annuisce sorseggiando quel che è rimasto della mia birra.
«A che punto sei con lo studio?» chiede cercando di continuare la conversazione.
«A un buon punto, più o meno.» dico giocando con le pellicine sulle dita.
Susseguono vari secondi di tranquillo silenzio che però dicide di interrompere nuovamente.
«Mi sei mancata, so che stai cercando di evitarmi e mi fa abbastanza male, però ho intenzione di lasciarti i tuoi spazi quindi va bene. Sappi solo che mi fa piacere riaverti tra di noi.» alzo lo sguardo confusa guardandolo negli occhi.
Non mi aspettavo un discorso simile da lui, è sempre stato molto egoista, non pensavo potesse avere un lato così comprensivo.
«Ehm... grazie.» dico incerta per poi riabbassare lo sguardo.
Si avvicina lentamente per abbracciarmi, stranamente non lo scanso ma anzi mi godo questa piccola dimostrazione di affetto. Non è di certo la persona da cui vorrei affetto in questo momento, ma ne avevo semplicemente bisogno. E poi la persona che vorrei non è qui con me e non penso lo sarà più, devo accontentarmi.
«Mi sei mancato anche tu.» no, non è vero, Gus è l'unico che mi manca, l'unico di cui ho bisogno, ma mi serve qualcun altro per scordarmi di lui.
Mi accarezza la guancia col palmo della mano e chiudo gli occhi, non per godermi le sue carezze, ma per cercare di abituarmi a un tocco diverso dal suo, da quello di Gus.
Lascia un bacio sulla mio fronte e fa così strano il contatto delle sue labbra sulla mia pelle, lascio che continui con altri piccoli baci sul resto del viso finché non sfiora le mie labbra.
Di istinto mi allontano leggermente, lo osservo incerta.
Devo dimenticarmi di Gus, ho sul serio intenzione di usare Lucas per farlo?
La testa inizia a farmi male, troppi pensieri, troppi dubbi, troppe domande a cui non so dare risposta.
Poso le mani sulle sue guance per avvicinare il suo viso al mio e baciarlo impulsivamente, intensifica il bacio mentre in pochi secondi mi pento di quello che è appena successo.
Non so effettivamente perché io l'abbia fatto, probabilmente avevo solo bisogno di risposte, sapere se avrei provato le stesse cose che provavo quando erano le labbra di Gus a baciarmi, il cuore avrebbe iniziato a battere tre volte più veloce, avrei rianimato quelle cazzo di farfalle nello stomaco che sembrano essere morte da quando lui mi ha abbandonato, anche se poi me ne sono andata io.
Pensavo questo bacio avrebbe eliminato tutti i pensieri che mi torturavano il cervello, invece non ha fatto altro che aumentarli. Altre domande, dubbi, pensieri, paranoie.
Cerco di non staccarmi dalle sue labbra continuando a sperare in qualcosa, come se un bacio con un altro possa eliminare il volto di Gus dalla mia mente.
Posa le mani sul mio sedere e per quanto possa darmi fastidio mi trattengo dal tirargli uno schiaffo, sembrerei una psicopatica.
Si allontana lentamente per prendere fiato e mi abbraccia lasciandomi appoggiare la testa sul suo petto.
Riesco a sentire i battiti accelerati del suo cuore, chissà se sono perché prova qualcosa per me o perchè, come nel mio caso, i suoi polmoni non riescono a stare troppo tempo con il respiro bloccato.
Lo sento parlare, ma la sua voce è ovattata nella mia testa, sono completamente isolata dalla realtà.
Avrei bisogno di qualche pillola per calmarmi, ma ho promesso a me stessa che non avrei più toccato nulla del genere, lo promisi quando vidi Gus in quelle condizioni, avevo intenzione di aiutarlo e per riuscirci dovevo evitare di finire come lui.
«Mi stai ascoltando?»
«Mh?» dico alzando la testa.
«Fa niente tranquilla.» dice poggiando il mento sulla mia testa.
«No dai parla.» cerco di tenergli il gioco ed essere di parte, devo sembrare interessata del resto.
«Ho detto che ti amo Amelie.» oh no...

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ho la sensazione di aver già messo quella foto but chile anyways so...
quel "oh no" finale mi fa ridere, come tipo qualche minuto fa che uno mi ha scritto "mine" e io gli faccio "no❤️" mi ha fatto troppo ridereeeejwodnwos ciao me ne vado, comunque i prossimi capitoli sono brevi ma intensi love y'all

Skyscrapers // Lil Peep (sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora