24. don't get pregnant

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La porta della camera sia apre lasciando entrare Tracy.
«Peep mi ha detto di svegliarti, fra mezz'ora sarà qui e dovete partire per la stazione.» annuisco stiracchiandomi.
«Dov'è andato?» chiedo mettendomi a sedere, guardo verso il comodino e noto che il barattolo di xanax è sparito, l'avrà messo tra le sue cose.
«Doveva prendere delle cose da sua madre, a Long Beach.» avrebbe potuto svegliarmi e portarmi con se da sua madre, almeno avrei avuto l'occasione di conoscerla e presentarmi.
Forse sto sognando troppo, magari non è pronto per presentarmi a sua madre, o magari non lo ritiene necessario, magari pensa che la relazione non sia così seria da farmi conoscere la sua famiglia. In ogni caso avrebbe ragione, alla fine stiamo insieme da poco e in realtà non so nemmeno se posso considerarci come una coppia, insomma: stiamo insieme? Effettivamente nessuno dei due ha ufficialmente detto "siamo fidanzati" o cazzate simili, ma non ha molta importanza. Lo amo e penso mi ami anche lui, anche se forse non abbastanza da farmi conoscere sua madre.
«Come si chiama?»
«Chi?» chiede Tracy confuso dalla mia domanda.
«La mamma di Gus, come si chiama?»
«Liza.» sorrido a sentire il nome della madre di Gus, la immagino già come una persona dolce, affettuosa e adorabile anche se non l'ho mai vista. Gus non mi ha parlato spesso di lei, penso che avrà parlato si e no una volta dei suoi genitori, non è un argomento che gli piace affrontare, ma quello che ho capito è solo che per lui suo padre è un bastardo mentre la madre è una parte fondamentale della sua vita, devono avere un bel rapporto, mi avrebbe fatto piacere conoscerla.
«Le hai mai parlato?»
«Si, soprattuto quando Peep faceva cazzate. Spesso lo chiamava per assicurarsi che stesse bene e mi ringraziava per stare lì a vegliare su suo figlio. È davvero una brava persona, penso le staresti simpatica.» sorrido sperando che un giorno avrò l'opportunità di incontrarla.
Mi alzo dal letto e vado in bagno per farmi una doccia e prepararmi.
Metto una semplice maglietta nera e dei pantaloni della tuta in modo da stare comoda durante il viaggio. Non mi trucco nemmeno, tanto non ha molto senso, e vado a prendere le cose che avevo lasciato in camera per sistemarle.
Sento la porta di casa aprirsi e Tracy aiuta Gus a caricare le valigie, mi unisco anche io dando una mano e in dieci minuti siamo pronti per partire.
«Ci vediamo lunedì.» Tracy saluta entrambi e mentre mi abbraccia mi sussurra: «Non farti mettere incinta.».
Arrossisco alla sola idea di andare a letto con Gus e dopo aver rassicurato Tracy salgo in macchina.
Il treno è fra un'ora, ma la stazione è parecchio lontana quindi è meglio partire ora.
Ho chiesto a Tracy di venire a recuperare il pick-up domani e parcheggiarlo sotto casa mia, almeno non rimarrà a marcire nel parcheggio della stazione.
Una volta arrivati carichiamo la nostra roba sul vagone, il viaggio è parecchio lungo quindi dormiremo in cabina, se solo avessimo avuto i soldi avremmo preso l'aereo...

[...]

Dopo lunghe ore di viaggio arriviamo finalmente davanti un grande complesso di case rosa.
«Wow, abiteremo in una di queste?» Gus annuisce e gasata lo aiuto a portare tutta la roba dentro casa.
È davvero grande e spaziosa e sembra avere parecchie stanze, del resto Gus mi aveva detto che non saremo solo noi tre ad abitarci, ma anche altri loro amici. Non mi dispiace avere compagnia, ma so già che non avrò quasi per niente la mia privacy. Dovrò trovarmi un posto dove stare, un po' come ho fatto con il vagone.
Dopo un paio di ore riusciamo a sistemare tutta la nostra roba dentro una stanza, che da oggi in poi sarà la nostra stanza. È parecchio grande: ha un lungo armadio che io e Gus abbiamo diviso, anche se con i miei vestiti ne occupo più della metà; una scrivania che Gus ha riempito con i suoi spartiti e testi; un grande letto matrimoniale; vari vinili appesi al muro e qualche poster; un paio di chitarre per terra tra cui due elettriche e accanto a loro una tastiera. Non ho ancora avuto modo di vedere le altre camere, ma non penso siano chissà quanto interessanti.
Mi butto sul letto distrutta dal lungo viaggio e dalle ore spese a sistemare tutta la nostra roba nella stanza. Peep si sdraia accanto a me coccolandomi con le sue carezze.
«Stanca?» annuisco chiudendo gli occhi.
«Hai fame? È quasi mezzanotte e non abbiamo cenato.» scuoto la testa.
«No tranquillo, però se hai fame mangia pure, penso dormirò un po'.» annuisce lasciandomi un bacio a stampo per poi uscire dalla stanza e lasciarmi da sola.
Mi metto a sedere sul letto e tiro fuori dalla pochette una canna che avevo rollato prima del viaggio.
Inizio a fumare mentre controllo i messaggi di mia madre, mi scende una lacrima leggendo tutti quei messaggi disperati, ma cerco di asciugarla il prima possibile. Adeline mi ha detto che l'ha chiamata per cercare di calmarla, non volevo si riducesse a tranquillizzare mia mamma, ma non ha voluto ascoltarmi. Spero solo se ne faccia una ragione al più presto, fino ad all'ora preferisco non farmi sentire, la farebbe stare solo peggio e sinceramente ho paura che le sue parole e discorsi disperati mi facciano cambiare idea.
Butto il mozzicone fuori dalla finestra e il mio sguardo cade su quel solito barattolo arancione, non capisco perché lo tenga sempre in giro. Apro leggermente la porta e vedo Gus in cucina mentre cerca di farsi qualcosa da mangiare, è davvero negato.
Mando velocemente giù due pillole ed esco dalla stanza per aiutare Gus in cucina.
«Ei, non avevi sonno?» gli circondo la vita con le braccia e poggio la testa sulla sua schiena nuda.
«Si, ma non voglio risvegliarmi con la casa in fiamme quindi preferisco aiutarti.»
«Non sono così male a cucinare.» dice mentre cerca di girare quella povera fetta di carne sulla padella. Gli faccio cenno di farsi da parte e lo aiuto a cucinare mentre lui si mette nella stessa posizione in cui ero messa io.
Inizia a lasciarmi qualche bacio sul collo e rabbrividisco al contatto delle sue labbra sulla mia pelle.
Giro la testa verso di lui per baciarlo, ma mi ferma.
«Concentrati se no mandi a fuoco la casa.» ma vaffanculo, gli faccio il terzo dito mentre continuo a cucinare cercando di non farmi distarre dalla sua presenza e soprattuto dai suoi baci.

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oggi sono andata a fumare, bere e fare skate in un parcheggio con i miei amici top, comunque sto capitolo fa schifo ed è mezzanotte quindi è il mio compleanno killatemi please

Skyscrapers // Lil Peep (sospesa)Where stories live. Discover now