25. love will hurt but you have to find the person the hurt will be worth it for

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La luce che filtra dalla finestra mi costringe a girarmi su un fianco pur di continuare a dormire, allungo il braccio per cercare Gus, ma non è qui a letto con me.
Apro gli occhi, leggermente abbaiata dalla luce, e cerco il mio telefono. Beh effettivamente è quasi mezzogiorno, cazzo ho dormito un sacco, erano giorni che non riuscivo a prendere sonno e passavo le sere in after. Gus riusciva sul serio a risolvere ogni mio problema, nonostante odiassi quando la mia felicità dipenda da qualcun'altro, lui era definitivamente l'unica eccezione.
Mi metto a sedere e la prima cosa che faccio è chiamare Adeline.
«Ehi, come stai?» dalla sua voce riesco a capire quanto sia distrutta, dovrei chiedere a Nick come sta, per quante volte io provi a chiederlo a lei la sua risposta è e sarà sempre un "tranquilla sto bene, mi abituerò.". So benissimo che ci sta di merda e mi sento una stronza a farla stare così, probabilmente con il passare del tempo si abituerà sul serio, ma per ora so benissimo che piangerà ogni sera a causa mia.
«Io sto bene, siamo arrivati ieri, te l'ho detto, la casa è stra bella. L'unica cosa è che non penso saremo gli unici a vivere qui, sarà una merda non avere tanta privacy, ma Gus ha bisogno di lavorare con quelle persone quindi. Tu come stai?»
«Bene!» dice subito, fa passare qualche secondo per poi ripetere quel "bene" con mena enfasi, sta cercando di convincere prima se stessa, sa di non stare bene.
«Mi dispiace Addy.»
«Ei, ma cosa no! Non è colpa tua, tranquilla, è giusto così devi... devi fare le tue esperienze, vivere e poi si insomma anche io se ne avessi avuto l'occasione sarei scappata da questa merda di città.» dice tirando su col naso e trattenendo le lacrime. La sua voce è piena di dolore e odio, non so bene verso di chi, ma ho le mie idee.
Sto in silenzio per qualche secondo cercando qualcosa di sensato da dire, ma non funziona per niente. Fortunatamente è lei a prendere parola.
«Mi ha chiamato tua mamma, non ha dormito per niente. È preoccupata per te, quand'è che la chiamerai per farle sapere che sei viva?» cazzo, un altro argomento no? Odio parlare dei miei genitori, l'ho sempre odiato.
«Dille che sto bene, appena me la sento la chiamo, ma non ora. Sto bene, le basta sapere questo. Del resto non le è mai importato molto in questo periodo quindi non le cambia niente. » in questi ultimi mesi il rapporto tra me e mia madre era più simile a quello tra due conoscenti piuttosto che a quello tra due effettive madre e figlia.
«Sei a più di quattro mila chilometri di distanza, secondo te non le importa? Cazzo Amelie sai benissimo che a tua madre importa di te, anche se ormai avete un rapporto di merda. Non riesco ad ascoltarti dire queste puttanate.» cosa?
«Puttanate?!» urlo cercando di non gettare il telefono contro il muro per la rabbia.
«Ma sei seria? Pensi di avere il diritto di giudicare il rapporto che ho con mia madre? Cazzo ok mi conosci da anni, ma non hai idea di quello che c'è tra me e la mia famiglia. Non hai il diritto di intrometterti quindi fatti i cazzi tuoi.» forse sto esagerando, ma è davvero un discorso che non riesco a tollerare e inoltre sono sveglia da qualche minuto, non è un buon momento per certe discussioni.
«Amelie calmati, sai che non intendevo qu-»
«Vaffanculo Adeline.» riattacco la chiamata buttando il telefono da qualche parte nel letto.
Cerco con lo sguardo quel dannato barattolo arancione... non c'è. Mi alzo dal letto ed esco velocemente dalla stanza.
«Piccola tutto ok? Ho sentito che urlavi, con chi stavi parlando? Era tua madre?» incrocio il suo sguardo che in qualche modo riesce a calmarmi, non molto ma meglio di niente.
Faccio un respiro profondo e mi butto tra le sue braccia.
«Era Adeline.» annuisce stringendomi in un abbraccio.
«Gus...» alzo la testa per incrociare il suo sguardo.
«Dimmi.» sorride dolcemente, con quale coraggio lo sto facendo?
«Hai...» mi fermo a prendere fiato e riformulo la frase.
«Hai dello xanax?» si ferma a guardarmi sconcertato. Cazzo non dev'essere bello vedere la tua ragazza ridotta a farsi della stessa merda di cui ti fai.
«L'ho finito.» cazzate. «Ti rollo una canna che ne dici? Nel frattempo vieni ho provato a fare dei pancake.» cazzo. Mi trascina con lui in cucina e mi serve un piatto di pancake, non hanno un bell'aspetto...
«Mangia, sono buoni te lo giuro.» taglio un boccone e provo a ingerirlo. Sono buoni è vero, ma non ho per niente voglia di mangiare.
Inizio a tagliare tutto in grandi pezzi e a spargerli omogeneamente sul piatto.
Gus si siede a tavola davanti a me mentre mi osserva mangiare, cazzo.
«Hai la canna?» chiedo mentre avvicino la forchetta alle mie labbra. Gus abbassa lo sguardo per prendere la canna e velocemente poso il boccone nel piatto mentre faccio finta di masticare.
«Eccola, ma finisci di mangiare prima.» posa la canna accanto al mio piatto mentre si accende la sua.
«Comunque penso che dovrei richiamare Adeline.» dico cercando di distrarlo in modo tale da poter "mangiare" senza che se ne accorga.
«Perchè avete litigato?» chiede buttando fuori il fumo.
Inizio a raccontagli la conversazione avuta qualche minuto prima con Addy, mentre i bocconi sul piatto rimangono dello stesso numero.
Dopo qualche minuto mi alzo dal tavolo per andare a posare il piatto.
«Erano davvero buoni, ma sono piena grazie.» dico buttando il cibo rimasto nella spazzatura.
«Ma hai mangiato?» annuisco velocemente accendendo la canna che prima stava sul tavolo.
Gus continua ad osservarmi mentre fumo, mi sento terribilmente in colpa per avergli mentito, sono abbastanza sicura che se ne sia accorto anche se non ha detto niente di che.
«Lunedì oltre a Tracy arriveranno altri miei amici, sono tutti membri della Gothboiclique.» mi annuncia e annuisco. Mi aveva parlato di questo gruppo di cui lui e Tracy facevano parte, tutta gente che fa musica come loro anche se per me le canzoni di Gus saranno sempre uniche, dubito che qualche membro della gbc possa anche solo arrivare al suo livello.
«Ti presenterò come la mia ragazza.» sorrido alla sua affermazione. Stento ancora a crederci, sembra tutto così bello per essere vero. Stiamo bene insieme, xanax e problemi vari a parte, e mi sento davvero felice con lui il che mi terrorizza. Quanto durerà questa felicità? Sembra fin troppo bello per essere vero e la paura che possa finire all'improvviso, proprio come è iniziato, mi perseguita. Forse non avrei dovuto accettare di venire qui con lui, tutto questo amore, questa felicità... ne vale davvero la pena? L'amore fa male, fa soffire, ma non subito. È sempre così, è bello all'inizio, sentirsi amati è la sensazione più bella che esista al mondo, sapere che per qualcuno sei importante, che non vivrebbero senza di te. Il punto è il dopo, probabilmente l'amore è un sentimento troppo bello per durare per sempre e cazzo non hai mai idea di quando e come potrebbe finire, succede sempre quando meno te lo aspetti e ti lascia lì, completamente fottuta e con un vuoto immenso da curare, da sola. Ed è lì che l'amore fa male.
L'amore farà male, sempre, bisogna semplicemente trovare la persona per cui ne vale la pena e cazzo lui ne valeva la pena eccome.

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ciao lol non sono morta ma in questi giorni sto elaborando un piano malefico per convincere mia madre a portarmi dalla psicologa, anche se non credo possa aiutarmi ma voglio sapere se mi diagnostica qualcosa e se ha qualche pillolina eheh 👀

Skyscrapers // Lil Peep (sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora