20. you, filthy toxic bastard

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«Mancano ancora tre giorni, non pensi sia un po' troppo presto per fare la valigia?» mi fa notare Gus mentre metto sotto sopra i cassetti del mio armadio per decidere cosa portare.
«Se hai intenzione di fare la valigia tre ore prima della partenza fai pure, ma lasciami alle mie abitudini.» ho sempre avuto ansia per le partenze. Sistemavo tutto ore prima per paura di scordare sempre qualcosa, e puntualmente qualcosa la dimenticavo comunque.
Mi è sempre piaciuto viaggiare, ma non ho mai avuto tante occasioni per farlo.
Vedo Gus sedersi sul bordo del letto mentre mi osserva sistemare i vestiti.
«Quanto stiamo? Pensi che dovrei portarli i maglioni?»
«Per sicurezza portali, se le cose vanno bene staremo lì per un po'.» annuisco mentre metto qualche vestito invernale nella valigia, non so perché una parte di me pensava saremmo rimasta a Los Angeles un paio di mesi, ma era logico che Gus avesse bisogno di più tempo per portare avanti il suo percorso con la musica.
Dopo un paio di minuti finisco e poso la valigia in un angolo della stanza.
«Okay io finito, domani faccio la seconda.» Gus spalanca gli occhi incredulo e esordisce con un: «La seconda valigia?» annuisco sdraiandomi accanto a lui.
«Mancano ancora un paio di cose, principalmente robe da bagno e qualche altro oggetto, i vestiti li ho messi tutti tranne due giubbotti. » spiego
«Cazzo ma che ci devi fare con tutta quella roba? Io nemmeno li ho tutti quei vestiti...» ammette un po' sconfortato. Poggio la testa sul suo petto accarezzandogli la guancia con il palmo della mano.
«Quando diventerai conosciuto e la tua musica farà il giro del mondo ti assicuro che riuscirai ad avere tutti i vestiti che vuoi.» lo rassicuro e mi sorride in risposta.
«Pensi davvero che ci riuscirò?»
«Ovvio! Cazzo Gus la tua musica è forte, davvero. E non lo dico tanto per dire, hai davvero talento e sono sicura che se ne accorgeranno presto, soprattuto lì a Los Angeles.» annuisce baciandomi delicatamente. Approfondisco il bacio mettendomi a sedere sulle sue gambe. Si mette a sedere anche lui poggiando le mani sul mio sedere.
Sposto qualche ciocca di capelli che disturbava il nostro bacio mentre lui sfiora il bordo della mia maglietta con le dita. Lo precedo sfilandola per poi riprendere il nostro bacio che si era interrotto per qualche secondo. Gli sfilo la maglietta visto che lui è ancora del tutto vestito mentre io sono praticamente in intimo dato che non avevo nemmeno un paio di shorts sotto la maglietta.
Mi fa sdraiare sotto di lui e si sfila i jeans per poi lasciarmi dei dolci baci su tutto il corpo, soffermandosi ogni tanto su qualche punto per lasciarci una macchia viola.
Si ferma per qualche secondo per guardarmi negli occhi, faccio lo stesso e gli sorrido baciandolo.
Con lui è tutto così perfetto, ma questo momento viene rovinato dal suono del campanello. Mi metto a sedere e cerco la mia maglietta.
«Non puoi non rispondere? Tanto i tuoi hanno le chiavi, chi vuoi che sia in pieno pomeriggio?» Gus cerca di convincermi ad ignorare il campanello, ma la mia curiosità non gli dà ascolto. Prendo la maglietta di prima e un paio di shorts per poi scendere al piano di sotto seguita poco dopo da Gus con i suoi jeans e la maglietta addosso.
Apro la porta senza chiedere "chi è?" , pessima idea dato che dietro la porta mi ritrovo Lucas con uno sguardo abbastanza incazzato.
«Lucas-» riesco a dire prima che mi scansi dalla porta per farsi strada ed entrare nell'appartamento.
«Lucas ma che cazzo ci fai qui?» ignora la mia domanda rivolgendo uno sguardo assassino a Gus.
«Tu, lurido tossico bastardo.» dice prendendolo per il colletto della maglietta per poi sbatterlo al muro. Cazzo, Lucas è decisamente più muscoloso e forte di Gus, nonostante Peep sia più alto rimane comunque molto magro e debole.
«Lucas levati dai coglioni» dico cercando di farlo staccare da Gus, ma l'unica cosa che ottengo è essere scaraventata a terra. Sbatto la testa contro il pavimento e poggio entrambe le mani sul punto colpito cercando in qualche modo di alleviare questo cazzo di dolore. Vedo Lucas tirare qualche pugno a Gus mentre lui cerca di liberarsi per aiutarmi.
Porto una mano davanti agli occhi e noto di star sanguinando, un forte mal di testa inizia a farsi strada e sento di star per perdere i sensi.
Ma cazzo non posso svenire mentre quel coglione riempie Gus di pugni. Cerco di alzarmi nonostante varie parti doloranti del corpo, inizio ad urlare frasi incomprensibili a Lucas cercando in tutti i modi di staccarlo da Gus.
Ovviamente sono solo sforzi vani così cerco di dirigermi il più velocemente possibile verso la cucina da dove prendo un coltello per poi tornare in salotto.
Velocemente tengo ferma la testa di Lucas con una mano, mentre con l'altra gli porto il coltello alla gola.
«Levati dal cazzo Lucas.» dico cercando di rendere la mia voce il più serio possibile nonostante non stia capendo un cazzo e vedo per metà tutto buio e appannato.
«Non avresti il coraggio di farlo.» non ha tutti i torti, non penso sarei sul serio capace di ficcargli un coltello in gola, ma non avevo molte altre idee per fermarlo.
«Lascia in pace Gus.» dico mentre lo trascino lentamente lontano da lui, continuando a tenergli il coltello puntato alla gola.
La faccia di Gus è coperta di sangue, ma sembra riuscire a riprendersi in fretta. Difatti si avvicina a Lucas buttandolo sul divano, gli passo il coltello che punta contro di lui mentre vado a sedermi nell'altra estremità del divano. Sento di poter svenire da un momento all'altro e inoltre la testa non ha smesso di sanguinare.
«Lucas che cazzo vuoi da me e da Gus?» chiedo sfinita.
«Hai sul serio intenzione di andare a Los Angeles con questo tossico che consoci si e no da un mese?» le sue urla non fanno altro che aumentare il mio mal di testa. Gli faccio cenno di aspettare e vado in cucina, prendo un bicchiere d'acqua e mando giù due pillole di xanax che avevo "preso in prestito" dal barattolo di Gus. Mi reggo con le mani all'estremità del bancone. Fra poco svengo, me lo sento. Avvolgo un po' di ghiaccio intorno ad un panno e tampono la testa con esso. Non aiuterà per un cazzo, ma ci provo.
Torno in salotto e stranamente Lucas e ancora seduto sul divano.
«Cazzo, ti ho fatto male?» chiede evidentemente preoccupato.
«No tranquillo mi hai solo scaraventato a terra, mi sanguina la testa, mi fa male il culo e non so con quale forza io non sia ancora svenuta, ma tranquillo non mi hai fatto male.» rispondo sarcastica mentre torno a sedermi sul divano.
«Quindi? Vai davvero a Los Angeles con il tossico? Quanto state? I tuoi lo sanno? Perché ci vai?» smetto di ascoltare le sue domande mentre i miei occhi si chiudono lentamente.
Cazzo...

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qjsownsow sono una pessima scrittrice scusate, non avevo ispirazione uff però top ora si quindi vado a scrivere il continuo ehehe ++ quella foto non c'entra un cazzo ma sono a tanto così fa scrivere che Gus picchia Lucas con una mazza

Skyscrapers // Lil Peep (sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora