10. go fuck your self

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«Ti va se ci facciamo una partita alla playstation?» alzo la testa per incrociare lo sguardo di Lucas.
Siamo nella stessa posizione in silenzio da circa dieci minuti, tengo la testa appoggiata al suo petto mentre lui mi accarezza i capelli. Stavo anche comoda, ma tuttavia ammetto fosse un po' noioso.
«Mh, okay. Vado ad accenderla.» mi alzo dal letto e prendo un paio di slip puliti dato che quelli che avevo indosso mezz'oretta fa non so dove li abbia lanciati Lucas. Prendo la maglietta oversize e la indosso, poi accendo sia la tv che la play. Prendo entrambi i controller e ne passo uno a Lucas che nel frattempo aveva indossato i suoi boxer.
Non mi dispiace averlo in casa, ma non sopporto il fatto che lui sia l'unico che i miei fanno entrare da quando sono in punizione. Insomma non fanno nemmeno più venire Adeline, il che non mi aiuta. Almeno però dopo ieri non si sono incazzati, sono arrivata puntuale e non hanno potuto dirmi niente se non chiedermi dove fossi stata.
«A cosa vuoi giocare?» gli chiedo.
«Una partita a COD?»
«Vuoi perdere facile? Ok.» lo sfido e lui non sembra rifiutare.
Iniziamo a giocare ma dopo un paio di minuti suonano al campanello.
«Cazzo, metti in pausa.» dico alzandomi dal letto.
Chi cazzo è alle 3 del pomeriggio?
«Chi è?» chiede a sua volta Lucas.
«Non ne ho la più pallida idea, scendo sotto a rispondere. Vedi di non uccidermi mentre sono sotto.» gli raccomando.
«Perché dovrei farlo?»
«Perché stai perdendo, di brutto.» esco di camera e scendo al piano di sotto. Apro la porta senza nemmeno chiedere "chi è" e non mi sarei mai aspettata di vederlo.
Gus è davanti la porta di casa mia con una maglietta nera con la scritta "love will tear us apart", un paio di jeans neri e quel suo solito odore di erba, stranamente, però, sembra sobrio e per niente fatto.
«Um...ciao.» dico rompendo il silenzio.
«Ciao...ho interrotto qualcosa?» chiede squadrandomi dalla testa ai piedi.
«No perchè?» chiedo altrettanto confusa dalla sua domanda. Lui continua ad osservarmi e solo dopo mi ricordo di essere in slip, con una maglietta oversize e senza reggiseno.
«Ah.» dico cercando di tirare giù la maglietta il più possibile e mettendo le braccia conserte ad altezza del seno.
«Comunque come mai se qui?» voglio che questa conversazione finisca al più presto.
«Sono venuto per tornarti le chiavi del vagone.» dice porgendomi il piccolo mazzo di chiavi. Merda, me ne ero totalmente dimenticata.
«Oh vero, grazie. Avete dormito bene nel B&B del vagone?» chiedo ridendo.
«B&B del vagone?» ripete ridendo anche lui, forse era un po' pessima come battuta.
«Niente, dimentica quello che ho detto. Era squallida.» abbasso la testa imbarazzata.
«Nah, non faceva così schifo. E in fondo hai ragione, fra poco inizierò a dormire più volte lì dentro che a casa mia.» ammette ridendo e stessa cosa faccio io.
«Scherzi a parte grazie, davvero. Non so che fine avremmo fatto senza di te.»
«Ma di niente, sono contenta. Cercate di non mettervi più nei guai, nessuno dei due. Il B&B non è sempre aperto.» ride alla mia affermazione e annuisce.
«Non posso prometterti niente ma ci proverò. A proposito, dovrei ricambiarti il favore.» cosa?
«Ma che fa scherzi, non ce n'è bis-»
«No sono serissimo, anche una cosa da niente, un giorno di questi vieni da me e ci beviamo qualcosa insieme, magari ci fumiamo anche una canna e ti faccio sentire un po' della mia musica, te l'avevo promesso d'altronde.» dice serio facendomi l'occhiolino. Non sono tanto sicura insomma da un lato vorrei davvero accettare la sua proposta, ma dall'altra...non so non ho affettivamente nessuna buona ragione a fermarmi, solo un sesto senso poco convinto.
«Ho delle opzioni?» chiedo.
«No, passa domani alle sei, così stai un po' e torni a casa prima delle nove.» si è davvero preoccupato per il mio coprifuoco? Wow!
«Immagino non accetti un "no" come risposta.»
«Esattamente.» alzo gli occhi al cielo cercando di nascondere un sorriso.
«Come vuoi, a domani Peep.»
«A domani biondina in punizione.»
«Vai a farti fottere.» gli dico scherzosamente chiudendomi la porta alle spalle. Mi dirigo verso camera mia, ma davanti alle scale mi ritrovo Lucas fermo in piedi.
«Porca puttana mi hai fatto prendere un colpo.»
«Era Lil Peep?» chiede e annuisco.
«Cosa voleva?»
«Mi ha tornato le chiavi del vagone tutto qui.»
«L'hai fatto dormire di nuovo lì?»
«Ieri io ed Addy abbiamo incontrato lui e un suo amico mentre eravamo a fare skate, si sono fumati qualche canna di troppo e non erano nelle condizioni di tornare a casa, così li ho accompagnati al vagone e li ho fatti rimanere a dormire. Non c'è niente di male, dovresti provarci anche tu ogni tanto a fare qualche buon'azione.»
«Gli hai aperto vestita così?» chiede ignorando totalmente il discorso che gli ho appena fatto.
«Grazie al cazzo, ero vestita così.»
«Sei mezza nuda.» dice con tono serio.
«Ma se la maglietta mi arriva a metà coscia! E poi mi sono coperta il petto con le braccia per tutto il tempo. Stai diventando uno psicopatico.»
«Non è colpa mia se vai a fare la troietta in giro.» cosa? Ma è serio?
«Io non vado a fare la troietta in giro, sono libera di vestirmi come cazzo voglio e frequentare chi cazzo voglio e dovresti fidarti di me. Non è colpa mia se sei un ragazzo insicuro di se stesso e geloso degli altri ragazzi, questo non ti dà il permesso di scaricarmi merda addosso e darmi della troia.» mantengo un tono calmo e pacato, non voglio scendere ai suoi livelli, se vogliamo chiarire c'è bisogno di dialogo, dialogo sano però.
«Sai che ti dico? Vaffanculo Amelie, fai il cazzo che ti pare.» si avvia verso la porta dell'entrata e lo seguo con passo svelto.
«Che cazzo vuoi dire?» chiedo mantenendo il mio tono calmo anche se il mio cuore batte a mille, la sua ultima frase mi mette davvero in dubbio e l'ansia inizia a farsi strada tra la mia mente.
«Me ne vado Amelie.» dice aprendo la porta, lo fermo prendendolo per il braccio e lo costringo a guardarmi negli occhi.
«Mi stai lasciando?» la mia voce si spezza pronunciando quelle parole e gli occhi iniziano a pizzicare. Abbassa la testa e fa passare qualche secondo prima di rispondermi, un arco di tempo che sembra infinito quando stai aspettando la risposta che potrebbe terminare quattro anni di relazione.
«Non lo so...» mi guarda negli occhi e non riesco a trattenere una lacrima, che però asciugo subito.
«No, non ti sto lasciando però ho bisogno di andare.» mi rassicura e annuisco. Non voglio incontrare il suo sguardo quindi abbasso la testa e incrocio le braccia al petto.
Senza che io me ne accorga vengo improvvisamente avvolta da un suo abbraccio, mi stringe forte a se e mi lascia un bacio sulla testa.
«Scusa Amelie.» mi prende il viso tra le mani costringendomi ad un contatto visivo.
«Ti amo.» dice, ma subito distolgo lo sguardo.
«Cazzo Amelie, rispondi almeno.»
«Perché dovrei? Fai sempre così. Inizi un litigio e appena ti rendi conto di aver fatto una cazzata cerchi di sistemare tutto con un ti amo. Non funziona così Lucas, devi capirlo.»
«Sei seria?» urla e chiudo gli occhi istintivamente, odio quando la gente mi urla contro, chiunque sia.
«È meglio se vai ora.» dico.
«Vaffanculo stronza.» esce di casa sbattendo la porta e in cinque secondi mi accascio a terra lasciando scorrere tutte le lacrime che ho trattenuto fin'ora.
Non può seriamente continuare così, devo prendermi di coraggio e lasciarlo, nonostante il male che mi provocherà...

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oggi ho fatto coming out con le mie migliori amiche e durante il mio monologo pre coming out una di loro mi fa "non ti sarai rimessa con il tuo ex?" CEH TI SEMBRO UNA CHE TORNA IN UNA RELAZIONE PIÙ TOSSICA DEGLI HAMBURGER BRUCIATI CHE FA MIA MADRE? comunque mi sale l'ansia ho solo altri tre capitoli pronti e non ho avuto tempo di scriverli qjsownao, vado a farlo ciau

Skyscrapers // Lil Peep (sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora