Capitolo 151 Cronache Di Guerra: Ultimo Addio

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(Questo capitolo è dedicato a tutti coloro che hanno perso un amico/a a cui tenevano molto, che lui o lei fosse una persona o un animale non ha importanza perché soffriamo sempre quando perdiamo qualcuno che abbiamo amato.)

Rebel rimase immobile per alcuni minuti a fissare il corpo ormai morto e mutilato di Kushina; sebbene i suoi occhi vedessero la sua cara amica ormai priva di vita, il suo cervello non riusciva ancora ad accettare quell'immagine. Il mio doppio, pensando addirittura che si trattasse di un Genjutsu o di una qualche specie di trucco ben elaborato, attivò il suo Sharingan Ipnotico Eterno e il Kami no Me evoluto alla massima potenza per vedere attraverso qualsiasi illusione.
Ma presto, si rese conto che ciò che vedeva non era un ingannevole artifizio e, toccando delicatamente il viso freddo e pallido della ragazza volpe, comprese che non avrebbe potuto aiutarla neanche con la tecnica della frammentazione dell'anima (perché era morta da troppo tempo e quella tecnica funziona solo se il frammento di anima di Rebel può agganciarsi all'anima del corpo in cui viene inserita, in aggiunta al fatto che la tecnica non riporta in vita una persona eliminando i suoi difetti genetici, quindi sarebbe morta comunque una seconda volta).

"K-Kushina...?! C-cosa...c-come?", balbettò Rebel mentre la sua testa ed il suo volto erano un turbino di emozioni che si susseguivano l'una dietro l'altra: sorpresa, confusione, orrore, panico, tristezza ed infine rabbia.

Per quasi 3 minuti il mio doppio non proferì alcuna parola, finché non si ricordò che nella stanza con lui c'era anche lo scienziato che lo aveva accompagnato. Stringendo i pugni con pura rabbia, Rebel si voltò lentamente verso lo scienziato (gli occhi del mio doppio brillavano di rosso come braci ardenti) e quest'ultimo non riuscì a muoversi ma non si poteva dire se fosse a causa della paura o di un genjutsu.

"Dimmi...subito...cosa...le avete...FATTO!", esclamò Rebel imponendo un pesante timbro vocale su ogni parola che pronunciava con odio e veleno.

"I-io...n-non...", balbettò lo scienziato quasi incapace di parlare o anche solo di restare in presenza del mio doppio a causa della pressione del chakra ora estremamente oppressivo.

In un batter di ciglia Rebel scattò verso quell'uomo e lo afferrò saldamente per il collo per poi sollevarlo da terra.

"PARLA! ORA!", intimò Rebel stringendo la presa ma non eccessivamente in modo che il malcapitato potesse ancora parlare.

"S-solo...il...signor Kabuto...può spiegarvelo...! L-la prego mi...", lo scienziato non ebbe il tempo di finire di parlare che il mio doppio strinse così forte il suo collo fino a schiacciarlo con la stessa facilità con cui si stritolerebbe un semplice bicchiere di plastica.

Ruggendo dalla rabbia, Rebel buttò via il cadavere di quell'uomo per poi creare un proprio clone di legno.

"Usa il tuo olfatto e cerca Kabuto! Si sta nascondendo qui da qualche parte! Non mi interessa se devi strappargli braccia e gambe, voglio che tu me lo porti qui vivo! Adesso va!", ordinò Rebel al proprio clone e quest'ultimo (carico della medesima furia dell'originale), cominciò ad annusare per la stanza finché non trovò la traccia dell'odore di Kabuto e poi corse fuori dalla porta per continuare a seguire la pista odorosa lungo i corridoi della fortezza.

Nel frattempo, Rebel si avvicinò a Karin ed usò le sue abilità mediche di base per comprendere le condizioni della rossa. Eseguì una sorta di scansione (su tutto il corpo) utilizzando il chakra e riuscì a rilevare solo 3 anomalie: la ferita all'addome, la presenza di sedativi nel sangue ed un insolito incremento del chakra nel suo corpo; il mio doppio allora pensò innanzitutto di accelerare il processo di guarigione della ferita, così delicatamente rimosse le bende per dare una occhiata più da vicino. Tuttavia, ciò che vide, era un semplicissimo taglio chirurgico quasi completamente guarito.

NARUTO SHIPPUDEN: AKATSUKI REVIVALDove le storie prendono vita. Scoprilo ora