NARUTO SHIPPUDEN: AKATSUKI REVIVAL

Speciale Capitolo 90 Pensieri D'Autore

Che cos'è un autore?
Se si cerca sul dizionario vi dirà che è un ideatore ed esecutore al tempo stesso di un opera d'ingegno (scientifica, letteraria, artistica che sia); allora io potrei definirmi autore considerando che mentre sto scrivendo queste parole, la mia opera non è ancora nata veramente ma è in fase di creazione?

Perdonate lo strano modo con cui inizio a presentarvi codesto capitolo, ma volevo scrivere qualcosa di leggermente diverso dal solito. Se tutti voi che leggete questa storia siete abituati a capitoli speciali che vi facciano ridere e scherzare, questa volta ho pensato: "ehy perché non creare un capitolo in cui per una volta esorto me stesso e tutti gli altri a fermarsi un momento e fare delle piccole riflessioni?"
O meglio in questo caso piccole è un concetto molto relativo.
Oltre perché sta diventando sempre più difficile trovare Gag divertenti e per citare il film "Il Principe cerca moglie": "Ma che deve inventare uno per farvi ridere, bastardi..!"

Diciamo che mi sono voluto ritagliare un angolino da riempire con circa 4000 parole per esprimervi qualcuno dei miei pensieri, senza ingentilirli e abbellirli con fronzoli e metafore, senza nasconderli dentro dei personaggi o degli eventi. Così un semplice discorso a tutto tondo per voi che leggete; prendetelo come volete, interpretate i miei pensieri come volete perché alla fine è questo uno dei vantaggi della lettura: l'interpretazione di ciò che è scritto.

Accidenti non saprei davvero come fare a mettere tutto ciò che sto pensando in 4000 parole ma se questo capitolo verrà pubblicato allora significa che per qualche miracolo ci sono riuscito e non oso immaginare cosa posso aver scritto.
Perché quello che vi scriverò in un certo senso mi mette...come dire...a nudo.

Non ho mai capito cosa esattamente mi desse la forza di scrivere e soprattutto d'immaginare le cose che ho portato per iscritto. E dire che ci ho pensato per molto, anzi, moltissimo tempo. All'inizio ho pensato fosse la pura e semplice voglia di raccontare storie o il fatto che la scrittura è uno dei miei hobby, ma...riflettendo più a lungo e con diversi stati d'animo...ho compreso che è un altro il motore che accende la mia fantasia e soprattutto la mia voglia di scrivere: il disprezzo.

Fermi, fermi, fermi! So cosa state pensando. Il disprezzo? Ma come può essere? No dai, deve essere una fase ecc...

E invece no! Voi dovete leggere fino in fondo perché vi riporterò delle riflessioni inconfutabili. O almeno inconfutabili per quanto riguarda il mio caso, perché sia chiaro non sto generalizzando anche se in seguito riporterò degli esempi.

Dunque partiamo dal fatto che la mia prima ipotesi fosse il fatto di voler solo raccontare delle storie, come punto di partenza non è del tutto errato, infatti bisogna chiedersi il "perché". Perché io voglio raccontare storie?
Quando mi sono fatto questa domanda ho trovato la risposta solo dopo molto tempo e dopo aver attraversato molte difficoltà e dolori (che sto tutt'ora attraversando e che probabilmente non supererò mai e alla fine mi distruggeranno): perché io disprezzo la realtà in cui sono intrappolato, ne sono nauseato, la odio con tutto me stesso.
E allora cosa faccio? Mi invento una realtà che mi soddisfi attraverso una storia.

In effetti...gira che ti rigira...questa spiegazione è molto più sensata di quanto non pensiate.

Vi faccio un altro esempio. Ricordate l'intervista di un altro capitolo speciale?
In quel capitolo avevo raccontato che uno dei motivi per cui è nata questa storia, era perché avevo visto Obito uccidere Konan e l'Akatsuki sgretolarsi davanti ai miei occhi.
Non potevo accettare quella realtà, l'ho disprezzata con ogni fibra del mio essere! E così ho pensato a questa realtà alternativa, a questo diverso universo in cui le cose stanno andando in questo modo.
Tutto perché non potevo sopportare l'andamento della versione originale che per carità è un capolavoro e questo non lo posso negare, ma io non potevo accettare che le cose andassero in quel modo, è stato più forte di me, l'ho odiato.