Capitolo 162 Cronache Di Guerra: Un Mostro Con Un Cuore

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Ore 16:27 covo nel Cimitero Montano.

Rin si era allenata per 3 ore di fila ed adesso stava vagando nella base, districandosi tra i vari corridoi, alla ricerca di Tobi/Madara per chiedergli se voleva fare una passeggiata all'esterno (era un po' depressa dopo l'essere rimasta chiusa nella base sotterranea per svariati giorni).
Di tanto in tanto incontrava qualche Reaper o qualche altro Edo a cui chiedere indicazioni e, così facendo, fu indirizzata al laboratorio di Kabuto dove Madara era stato visto l'ultima volta.

Non appena arrivò fuori dalla porta socchiusa del laboratorio, udì distintamente la voce di Tobi e Kabuto che stavano discutendo animosamente.

"Come hai fatto a crearlo?! È impossibile!", urlò Obito con gli occhi sgranati.

"Ammetto che non è stato affatto semplice trovare il suo materiale genetico, così come non è stato facile apportargli diversi miglioramenti. Ma il risultato è davvero...beh diciamo che questo è il mio capolavoro. Ahahah", rise Kabuto.

Rin provò a sbirciare dalla porta e riuscì a notare Tobi che fissava una bara aperta con un altro probabile corpo di un Edo Tensei all'interno, mentre Kabuto era accanto alla bara aperta. Solo che questo corpo sembrava così diverso da tutti quelli che aveva già visto; era un uomo intorno ai 30 anni con lunghi capelli corvini che indossava un' armatura rossa che sembrava estremamente antica, forse appartenente addirittura ai tempi di quando il primo Hokage era ancora vivo.

"Immagino tu sappia quello che significa, vero Madara? O forse dovrei dire Tobi? O qualunque sia il tuo nome", disse Kabuto sogghignando.

"Se stai pensando di soverchiarmi con questo Edo e di rivelare a tutti che...", esclamò Tobi prima che Kabuto lo interrompesse nuovamente.

"Non preoccuparti, non ho intenzione di dire nulla. Volevo semplicemente mostrarti il mio fiore all'occhiello. Tra tutti gli Edo che ho creato, questo è quello di cui vado più fiero ed ho intenzione di usarlo solamente in caso di estrema emergenza. Dopotutto, Tobi, adesso sei tu che porti il nome di Madara, no? Quindi non agitarti, potrai ancora recitare la tua parte servendoti del potere che quel nome ti da", rispose con calma Kabuto richiudendo la bara per poi farla scomparire in una nuvola di fumo.

Rin fu inizialmente scioccata e poi stordita da ciò che vide ed udì, che fece l'errore di appoggiarsi un po' di più alla porta del laboratorio facendola cigolare.

"Chi va la?", esclamò Tobi attivando il suo Sharingan ed il Rinnegan.

Rin, sapendo che scappare non sarebbe servito a nulla, avrebbe temporaneamente fatto finta di essere appena arrivata.

"È permesso?", disse Rin bussando alla porta.

"Rin? Cosa è successo?", chiese Tobi nascondendo il suo tono preoccupato.

"Oh...ehm...volevo solo parlare con te Tobi-san. Ma se sei occupato...", sussurrò timidamente Rin.

"No, no tranquilla...tanto ho appena finito", rispose Obito guardando minacciosamente Kabuto, "ne riparleremo più tardi Kabuto, procedi pure con le tue solite mansioni."

"Eh,eh,eh, ma certo Madara-sama", rispose Kabuto non nascondendo un tono lievemente canzonatorio, "divertitevi ragazzi."

Tobi grugnì in risposta e poi uscì dal laboratorio dopo aver afferrato il braccio sinistro di Rin e averla trascinata fuori.

Dopo che si allontanarono sufficientemente dal laboratorio, Obito spinse Rin vicino al muro del corridoio e disse con tono molto serio: "Che cosa ci facevi lì? Cosa hai sentito?"

NARUTO SHIPPUDEN: AKATSUKI REVIVALDove le storie prendono vita. Scoprilo ora