Capitolo 163 Cronache Di Guerre: La Folle E Geniale Intuizione Di Rebel

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Rebel uscì fuori dalla stanza e corse lungo il corridoio che portava ad un altra stanza lì vicina che però era collegata ad un balcone. Il mio doppio uscì sul balcone appoggiandosi alla ringhiera e, cercando di controllare il proprio respiro (che era accelerato), tentò di calmarsi; il problema era che Rebel era in un tale stato di agitazione e nervosismo che cominciò a grattarsi sulla testa così forte fino a sanguinare, soprattutto sui lati della testa (anche se poi grazie alla sua rigenerazione, le ferite si richiusero subito).

"Maledette emozioni incontrollabili!", sibilò con rabbia Rebel mentre con una mano continuava a grattarsi a sangue mentre con l'altra strinse la ringhiera del balcone così forte da incrinare il cemento.

Il cuore di Rebel quasi mancò un battito quando sentì le mani di una ragazza afferrare la propria (quella che stava graffiando la propria testa) e allontanarla da ciò che stava facendo.

"Smettila...perfavore", disse Karin accarezzandogli gentilmente la mano.

"Karin...non è un problema. Tanto guarisco comunque, in realtà è una abitudine che aveva anche il mio lato debole prima di...prima di unirsi all'Alba e a quel tempo non poteva nemmeno contare sulla guarigione accelerata. Gli rimanevano croste sulla testa per giorni e spesso se le andava anche a staccare...", blaterava Rebel mentre Karin lo ascoltava attentamente senza interromperlo, "ma in un certo senso era quasi terapeutico...sentire il dolore fisico era meglio che provare quello interiore..."

"Mi dispiace Rebel...posso fare qualcosa per farti sentire un po' meglio?", chiese Karin.

"Solo...ehhhh...nulla...basta che tu stia qui con me...se vuoi", disse con calma il mio doppio.

"Certo che resto volentieri", rispose Karin abbracciando Rebel da dietro e appoggiando il mento sulla spalla destra del ragazzo.

Rebel sospirò avendo un briciolo di sollievo dal contatto con la rossa e strofinò la propria guancia destra sulla testa di Karin e disse: "Mi sono reso ridicolo lì dentro quando ho inavvertitamente cominciato a piangere...non posso permettere che questo mini la mia autorità...e non sarei neanche dovuto fuggire. Che stupido sono stato!"

"Io credo...che loro abbiano capito l'intensità delle emozioni che provavi mentre stavi cantando per tua sorella", rispose Karin continuando ad abbracciare Rebel, "non so cosa sia successo tra voi ma...non posso neanche mettere in discussione il tuo amore per lei."

"L'ho delusa Karin...troppe volte...forse è un bene che se ne sia andata, anche non volendo...avrei continuato a ferirla e per me...sarebbe solo da egoista rivolerla qui con me sapendo che inevitabilmente finirebbe per soffrire per colpa mia", rispose Rebel strofinandosi gli occhi con la mano sinistra.

Karin decise che forse era meglio cambiare argomento e chiese: "Ti fa ancora male dove...si insomma dove..."

"No, tranquilla. Il dolore se n'è andato poco dopo che sono completamente guarito", spiegò Rebel rassicurando Karin.

"Beh...allora, sia lodata la tua guarigione accelerata", disse Karin lasciando andare il mio doppio.

"Si...fortuna che posso...guarire...qualunque...! Aspetta un momento! Karin, prendi questa", esclamò Rebel, mentre aveva una specie di epifania, tirando fuori dal rotolo la propria spada per poi darla a Karin.

"Uh? Che dovrei farci con questa spada?", chiese la rossa mentre impugnava l'arma leggendaria.

Rebel per tutta risposta protese il braccio sinistro verso di lei e disse: "Con quella dovrai amputarmi di netto l'avambraccio sinistro."

"COSA?!", urlò la rossa sconvolta lasciando cadere la spada sul pavimento, "ma sei impazzito?! Perché dovrei fare una cosa del genere?!"

"Chiamalo lampo di genio o di pura follia, ma voglio eseguire un esperimento", esclamò Rebel.

NARUTO SHIPPUDEN: AKATSUKI REVIVALDove le storie prendono vita. Scoprilo ora